Si è conclusa a Stavanger, in Norvegia, presso il joint warfare centre (JWC) della NATO, la fase esecutiva dell’esercitazione “Steadfast Dagger 2024”, tesa a testare le capacità della divisione “Vittorio Veneto”, quale componente terrestre (Land Component Command) per il 2025, nell’applicare le procedure NATO dell’allied reaction force (ARF), dispositivo in grado di proiettarsi in tempi rapidissimi in un potenziale scenario di crisi e di coordinare le operazioni dei componenti dipendenti in un contesto multi dominio (terrestre, marittimo, aereo, spaziale e cyber).
Durante l’esercitazione, NRDC-ITA ha pianificato e condotto operazioni militari in un fittizio e complesso scenario di crisi non article 5, dove ha operato in stretto coordinamento con le istituzioni locali e ha consolidato le procedure di comando e controllo con le Unità dipendenti come il joint logistic support group (JLSG), la task force CBRN, lo special operation component command (SOCC), il maritime, l’air, il cyber e lo space component command con un chiaro approccio multinazionale, interforze e multi dominio.
Oltre 700 i militari coinvolti, in diverse località europee, appartenenti a numerose nazioni contributrici, a testimonianza di una sinergia caratterizzata dall’impiego del personale delle Forze Armate (Esercito, Marina Militare, Aeronautica Militare e Carabinieri) con la partecipazione di altri enti dell’Alleanza in aderenza alle linee guida strategiche emanate per la condotta delle operazioni della NATO.
In particolare, gli esercitati hanno concentrato l’attenzione sull’efficacia dell’interazione tra il livello tattico, operativo e quello strategico attraverso la reazione a molteplici attivazioni in tutti i domini, utili al miglioramento dell’impiego delle procedure e delle conoscenze specifiche necessarie per un’efficace risposta alla crisi in stretto coordinamento con le istituzioni del Paese ospitante.
L’attività ha sviluppato in particolare alcuni temi rilevanti, quali l’analisi delle criticità strategiche legate allo sviluppo di campagne comunicative tese a contrastare ogni forma di attività propagandistica dell’avversario tesa a danneggiare l’immagine e l’operato dell’ARF, la risposta alla minaccia posta da radiological disposal device (RDD), attacchi cyber, scontri a fuoco, contrasto alla pirateria, protezione dei civili in area di operazione, tutela del patrimonio culturale, operazioni aeree.
Lo staff multinazionale, quindi, ha fornito un essenziale impulso alle politiche di trasformazione dell’Alleanza, ponendosi come precursore nella promozione e nell’adozione di soluzioni e procedure di Comando e Controllo innovative, testandone l’efficacia.
L’ARF è una componente centrale del nuovo NATO force model che supporta il concetto di “Deterrenza” e di “Difesa” dell’area euro-atlantica (DDA) ed è stata ideata per essere complementare ai regional plans della NATO concordati da tutti gli alleati in occasione del summit di Vilnius.