Si è conclusa, nei giorni scorsi, l’esercitazione “Scudo 25”, che si è svolta per oltre due settimane in Puglia, presso il poligono di Torre di Nebbia, impegnando unità dell’Esercito Italiano provenienti da reparti ad alta connotazione tecnologica, con l’obiettivo di testare e implementare nuove capacità operative e strumenti innovativi.
L’attività si è conclusa con la condotta di un’operazione terrestre in uno scenario di combattimento a partiti contrapposti (OPFOR) da parte di un gruppo tattico su base 9° reggimento fanteria “Bari”.
Per la prima volta, le unità della “Pinerolo”, unica brigata completamente digitalizzata, hanno operato insieme al 9° reparto sicurezza cibernetica “Rombo” e al 4° reggimento alpini paracadutisti “Ranger”, sviluppando l’integrazione tra capacità digitali, cibernetiche e dello spettro elettromagnetico.
Il 9° reparto “Rombo” ha schierato una bolla tattica cyber-elettronica, in grado di connettere e proteggere sensori, sistemi d’arma e nodi di comunicazione, garantendo la sicurezza delle unità coinvolte e potenziando l’efficacia delle azioni sul terreno.
Durante l’esercitazione sono stati impiegati elicotteri AH-129D “Mangusta” del 7° reggimento aviazione dell’Esercito “Vega” per operazioni di Close Combat Attack, mezzi a pilotaggio remoto, sistemi di difesa anti-drone e tecnologie di comunicazione satellitare, basati su intelligenza artificiale.
Il 4° reggimento “Ranger” ha operato con una special operations task unit (SOTU), integrata nel contesto delle operazioni convenzionali, dimostrando l’efficacia della cooperazione tra Forze Speciali e Forze Convenzionali tramite moderni sistemi di Comando e Controllo.
“Scudo 25” ha dimostrato come la tecnologia sia il fattore abilitante di una cooperazione efficace tra unità digitalizzate, in un’ottica pluriarma e multidominio.