I giovani soldati hanno così vissuto il loro “battesimo del fuoco”, in un contesto ambientale quanto più possibile aderente alla realtà operativa, nell’ottica costante del "saper fare".
Il programma dell'esercitazione, che ha visto impegnato il personale del battaglione addestrativo con il supporto logistico della compagnia comando e servizi del reggimento e del 9° reggimento alpini dell’Aquila, prevedeva sia tiri diurni e notturni con il fucile automatico AR70/90 e con la mitragliatrici FN Minimi, sia il lancio della bomba a mano.
L'addestramento al tiro è stato integrato da attività pratiche di topografia, trasmissioni, armi e tiro, addestramento individuale al combattimento, istruzione sanitaria e controllo del territorio.
Fonte: Comando per la Formazione, Specializzazione e Dottrina dell'Esercito