Pantelleria, 15 giugno 1942, sotto il segno di Antares

(di Marina Militare)
15/06/17

Giugno 1942: la Regia Marina è da mesi impegnata nel contrasto ai convogli britannici verso a Malta.

Malta, base strategica britannica, ormai è allo stremo, una situazione critica che induce gli inglesi a pianificare un’operazione di rifornimento che dia un certo margine di successo. Per questo, vengono approntati due convogli che contemporaneamente convergano su Malta, da Gibilterra - operazione Harpoon - e da Alessandria d’Egitto - operazione Vigorous.

L’operazione Vigorous prevede il più consistente dei due convogli scortato tuttavia, da soli incrociatori leggeri e cacciatorpediniere, in quanto la flotta da battaglia inglese nel Mediterraneo orientale era stata eliminata in un sol colpo a seguito della Notte di Alessandria, la straordinaria vittoria che gli incursori della Marina avevano ottenuto nel precedente dicembre. Partito l'11 giugno, il convoglio viene sottoposto, a partire dal pomeriggio del 12, a duri ed incessanti attacchi da parte italiana e tedesca, che provocano numerose perdite. Il mattino del 15 giugno, ricevuta la notizia dell'uscita in mare della flotta italiana da Taranto, diretta a tagliare la rotta del convoglio, i britannici decidono infine di far rientrare le navi ad Alessandria, rinunciando a rifornire Malta da levante.

La contemporanea operazione Harpoon prevede un convoglio meno numeroso, con una forte protezione di navi da guerra rafforzata da un’ulteriore scorta pesante fino all’imboccatura del canale di Sicilia; ciò perché l'alto comando britannico ritiene che la Marina italiana impieghi nel canale solo forze leggere, facilmente contrastabili dall’incrociatore inglese HMS Cairo e dai cacciatorpediniere della scorta ravvicinata. Appena usciti da Gibilterra, gli agenti del Servizio Informazioni Segrete della Marina operanti nella zona informano il Comando Centrale (SUPERMARINA) che a partire dal 12 giugno predispone le opportune contromisure.

Sommergibili e motosiluranti vengono posti nel Canale di Sicilia, in agguato tra la Sardegna e Capo Bon, mentre viene chiesta la cooperazione della Regia Aeronautica e della X Luftflotte germanica di stanza in Sicilia. Già il 14 giugno il convoglio britannico è oggetto dei primi attacchi delle forze aeree dell’Asse, che infliggono ingenti danni. Dopo che la scorta pesante ha invertito la rotta, il convoglio inglese prosegue la sua marcia protetto da un incrociatore antiaereo e da 9 cacciatorpediniere.

Ma un altro appuntamento con il destino attende, “Sotto il segno di Antares”, il convoglio inglese.

La sera del 14 giugno salpa da Palermo la VII Divisione Navale italiana agli ordini dell'ammiraglio Alberto Da Zara, destinata a operare direttamente contro le forze di superficie nemiche, composta dagli incrociatori Montecuccoli (foto) ed Eugenio di Savoia, unitamente ai cacciatorpediniere Oriani, Ascari, Premuda, Vivaldi e Malocello. Dopo una magistrale manovra di inganno, che permette di sfuggire alla scoperta del nemico, le unità italiane iniziano una lunga e velocissima corsa notturna sul mare calmo e favorevole, illuminato da un perfetto cielo stellato. Nella direzione di provenienza del nemico, quasi un presagio, splende la costellazione dello Scorpione, con al centro la brillante stella di Antares.

Alle 5:30 del 15 giugno, nelle acque a sud di Pantelleria, gli inglesi, increduli, vengono intercettati dalla VII Divisione Navale che, senza indugio né esitazione, mette la prora addosso al nemico aprendo il fuoco, alle 5:38, sulle navi in avanguardia della squadra inglese. Alle 5:41 la “Settima” ha già scaricato 150 colpi da 152 mm.

Mentre cerca di riorganizzarsi la flotta britannica inizia a subire anche gli attacchi aerei dei velivoli dell'Asse. Da Zara si destreggia tra le cortine fumogene stese dall’avversario a copertura delle unità che man mano vengono colpite.

Nella concitazione delle manovre, è un inferno. L’ammiraglio, non appena vede un varco attraverso il fumo e ha campo di tiro libero sui mercantili inglesi, attacca il convoglio. Un’offensiva devastante per gli inglesi, un “capolavoro professionale” per Da Zara.

È una delle azioni di superficie più note della storia della Marina italiana, nonché lo scontro diurno durante il quale avviene il maggior scambio di colpi tra inglesi e italiani nel corso della seconda guerra mondiale. Durante la battaglia, la VII Divisione Navale procura danni e perdite al convoglio avversario tali da suggellare la completa vittoria della Marina nella serie di scontri che passerà alla storia come la “Battaglia di mezzo giugno”.

(Tratto dal libro "Pelle d'Ammiraglio")