I carri armati pesanti sovietici: il T-35

(di Francesco Sisto)
21/04/23

Il carro armato T-35 fu uno dei mezzi corazzati di maggior tonnellaggio sviluppati in Unione Sovietica nel decennio antecedente al secondo conflitto mondiale. Si deve ritenere il “patriarca” dei carri armati pesanti sovietici.

Il mezzo era provvisto di un armamento multiplo (notevole per il periodo); era composto da un cannone da 76,2 mm, 2 cannoni da 45 mm e 6/7 mitragliatrici da 7,62 mm. Tuttavia, il veicolo mostrava delle lacune: la scarsa mobilità e la corazzatura di spessore (relativamente) leggero rispetto alla stazza azzeravano tutti i vantaggi tattici dell’armamento. Questi problemi si manifestarono in tutto il loro peso durante la guerra d’inverno (1939-40).

Il carro T-35 fu ideato e progettato a partire dal 1933, ed è bene sottolineare che fu preso a modello il carro armato britannico Vickers A1E1 Independent (non a caso i sovietici ne avevano acquistato alcuni modelli).

Il T-35, in una certa misura, venne ritenuto innovativo per il periodo ma allo stesso tempo anacronistico per altri aspetti. Infatti, il veicolo riuscì a integrare soluzioni ed equipaggiamenti nuovi come i cingoli (di chiara provenienza tedesca) e l’apparato radio munito di antenna circolare intorno alla torre principale. Poco efficiente invece fu il complesso di torrette multiple.

Il mezzo corazzato era dotato di cinque torrette: una principale, che montava il cannone da 76,2 mm ed una mitragliatrice; due secondarie per i cannoni da 45 mm, sistemate

l’una anteriormente a destra e l’altra posteriormente a sinistra, ambedue con alloggiamento aggiuntivo per una mitragliatrice; da ultimo due torrette solamente per mitragliatrici posizionate anteriormente a sinistra e posteriormente a destra. In alcuni modelli l’armamento era corroborato da una mitragliatrice posteriore alla quale faceva seguito (a volte) un lanciafiamme.

È bene sottolineare che nei primissimi esemplari di T-35 i cannoni secondari erano da 37 mm1.

Tra i difetti più significativi del carro armato T-35 vi era certamente la guida; condurre il mezzo risultava alquanto complicato, e di fatto comprometteva il movimento del veicolo.

L’inizio delle consegne dei T-35 ai reparti corazzati dell’Armata Rossa avvenne intorno al 1935. La prova del fuoco per i carri sovietici avvenne nel 1940 durante la guerra d’inverno. Il T-35 in quel conflitto non diede i risultati sperati, anzi mostrò tutte le sue debolezze. Tuttavia, si decise di tenerlo ancora in servizio…

Il 22 giugno del 1941 scattò l’Operazione Barbarossa; i T-35 vennero utilizzati contro l’esercito tedesco che stava invadendo l’Unione Sovietica, ma non rappresentarono mai una serie minaccia.

Doveroso ricordare che molti carri T-35 operativi al momento dell’Operazione Barbarossa andarono persi per guasti di carattere tecnico e meccanico, e non per azioni da parte del nemico.

Dal T-35 venne derivato il carro armato T-100 da 58 tonnellate (entrò in servizio nel 1939), la cui fabbricazione fu immediatamente abbandonata a vantaggio del carro pesante KV-1 (leggi articolo "I mezzi corazzati dell’Armata Rossa: il carro armato KV-1").

Il carro armato T-35 aveva un peso di 45 tonnellate. La lunghezza era di 9,72 metri, la larghezza 3,20 metri e l’altezza 3,43 metri. L’altezza da terra era di 0,58 metri.

La potenza del motore era di 500 CV. Il T-35 poteva raggiungere una velocità massima di 30 km/h, mentre l’autonomia era di 150 km. La corazzatura era 11-30 mm.

L’armamento era composto da 1 cannone da 76,2 mm, 2 cannoni da 45 mm e 6/7 mitragliatrici da 7,62 mm. Il carro poteva contare su un equipaggio di 10 uomini.

1 Cfr. C. Falessi e B. Pafi, Il T-35, in Storia Illustrata n°149, 1970, p.79