Il carro armato britannico Mark I fu il primo mezzo corazzato composto di cingoli prodotto in serie, e il primo utilizzato in combattimento; venne impiegato per la prima volta nella battaglia di Flers-Courcelette (15-22 settembre 1916 - foto apertura).
Di carri Mark I ne furono fabbricati 150 esemplari, dei quali 75 “maschi” (armati con cannoni e mitragliatrici) e 75 “femmine” (armati solamente con mitragliatrici).
È bene sottolineare che il Mark I deriva dal Big Willie, un carro armato sperimentale ideato nel 1915, che realizzò le prime prove a Lincoln (Regno Unito) nel gennaio del 1916. Le prove esaltarono le autorità militari presenti; infatti, venne immediatamente commissionato un primo ordine di 40 mezzi simili, nominati appunto Mark I.
Da evidenziare anche che il Big Willie (foto seguente), in seguito, fu denominato The mother (la madre), in quanto “fondatore” di tutta la famiglia dei carri britannici.
Come accennato in precedenza l’ordine iniziale dei carri fu di 40, in seguito venne elevato a 100 e infine a 150 unità.
Durante la fabbricazione, avvennero alcune modifiche. La prima riguardava il sistema di sterzo, composto da due ruote orientabili installate su una sorta di “coda” che prolungava il carro. Una volta visto che l’impiego di queste ruote presentava numerosi problemi di carattere tecnico, e appurata in particolare la loro vulnerabilità al fuoco nemico, furono cambiate da un sistema di freni che arrestava uno dei cingoli.
Allo stesso tempo furono richiesti carri il cui armamento fosse composto soprattutto da mitragliatrici per contrastare efficacemente da vicino la risposta avversaria una volta espugnate le trincee. Questi nuovi carri sprovvisti di ruote per sterzare e con sole mitragliatrici furono chiamati “femmine”; ne furono realizzati 75 (come accennato in precedenza) in base alle specifiche di impiego le quali richiedevano che ogni carro armato di cannoni fosse seguito da uno armato con mitragliatrici.
Nel Mark I “maschio” i cannoni erano sistemati in casamatte laterali sporgenti con settore di 120° per il tiro. L’equipaggio era costituito da 8 uomini: un comandante, un guidatore, quattro armieri e due addetti allo sterzo (con il compito di frenare l’uno o l’altro dei cingoli secondo la richiesta del guidatore).
Dal Mark I furono derivati alcuni carri per il trasporto di uomini e materiali e i primi semoventi cingolati, ovvero carri muniti di un pezzo da 155 mm al quale venivano tolte le ruote. Il Mark I semovente, inizialmente concepito per il solo trasporto del cannone, fu invece utilizzato anche per azioni a fuoco.
Dopo il battesimo del fuoco nella battaglia di Flers-Courcelette, durante la quale molti Mark I non raggiunsero l’obiettivo per problemi meccanici o inesperienza dell’equipaggio, il mezzo venne impiegato in altri combattimenti.
Durante la battaglia di Messines Ridge (giugno 1917) l’esercito tedesco utilizzò per la prima volta i "K Bullet", uno speciale munizionamento controcarro, mettendo velocemente fuori combattimento molti mezzi.
Tutto questo determinò la rapida scomparsa dal fronte del Mark I e dei due esemplari seguenti (il Mark II e il Mark III); questi vennero rimpiazzati dal Mark IV (molto più potente e meglio protetto).
È bene ricordare che con il Mark I terminò anche la differenza in “maschi” e “femmine”; infatti, in seguito “i carri armati adottarono un armamento polivalente”. 1
Il Mark I aveva un peso totale a pieno carico di 28 tonnellate (il Mark I “femmina” circa 27 tonnellate), una lunghezza totale di 9,8 metri (la “femmina” 8 metri) e una larghezza di 4,1 metri.
L’altezza era di 2,5 metri, mentre l’altezza da terra di 0,42 metri.
La potenza del motore era di 105 CV; il carro poteva raggiungere una velocità massima di 6 km/h, e aveva un’autonomia di circa 45 km.
La corazzata frontale aveva uno spessore di 12 mm, la corazzata laterale uno spessore di 8 mm e la corazzata superiore uno spessore di 6 mm.
Il carro poteva contare su un equipaggio di 8 uomini. L’armamento era composto da: 2 cannoni da 57/40 e 4 mitragliatrici calibro 7,62 (il Mark I “femmina” 5 mitragliatrici calibro 7,62).
1 Cfr. C. Falessi, B. Pafi, Il Mark I, in Storia Illustrata, n°142, 1969, p.111
Foto: web