Gli incrociatori corazzati della Marina imperiale tedesca: lo Scharnhorst

(di Francesco Sisto)
09/03/23

Lo Scharnhorst e il suo gemello Gneisenau furono fra i più potenti e forti incrociatori corazzati della Marina imperiale tedesca, e agli inizi del primo conflitto mondiale si segnalarono come principali unità della squadra di crociera. È bene sottolineare che il loro armamento era oramai avviato vero il calibro unico, ma questi non appartenevano ancora al tipo delle navi monocalibre. La protezione, come nelle altre unità pesanti tedesche, era molto solida.

L’incrociatore Scharnhorst venne impostato nel 1905 nel cantiera navale Blohm & Voss, varato nel marzo del 1906 e passò in armamento nell’ottobre del 1907.

Dal 1909 l’incrociatore corazzato Scharnhorst fu dislocato nei mari dell’Estremo Oriente, nello stesso anno andò in secca e sembra che non raggiunse più l’iniziale velocità.

Dal 1910 unità di bandiera dell’ammiraglio Maximilian von Spee, al momento dell’uccisione dell’arciduca Francesco Ferdinando (28 giungo 1914) questi si trovava in navigazione isolata nelle acque del Pacifico. La squadra si riunì, con l’incrociatore Gneisenau, gli incrociatori protetti e il naviglio ausiliario.

Distante dalla madre patria, con Regno Unito (più Australia e India), Francia e Giappone nemici, l’ammiraglio von Spee decise di inviare l’incrociatore leggero Emden a svolgere guerra di corsa nell’Oceano Indiano e pianificò di raggiungere l’Atlantico, dove, con i suoi incrociatori avrebbe potuto operare contro navi da guerra e casomai guastare il traffico mercantile nemico, servendosi dei rifornimenti e appoggi organizzati dall’Impero tedesco.

Nell’avanzare verso sud-est, la squadra tedesca riuscì a mettere fuori combattimento a Papeete (Polinesia francese) la cannoniera francese Zélée (22 settembre 1914).

Il 1° novembre del 1914 la squadra della marina imperiale tedesca navigava al largo della costa cilena; l’ammiraglio britannico Christopher Cradock con la sua squadra decise di darle battaglia… Con unità decisamente meno potenti ed equipaggi inferiori dal punto di vista della preparazione, l’ammiraglio Cradock sfidò le navi tedesche: gli incrociatori corazzati Scharnhorst e Gneisenau e due incrociatori protetti. Con grande abilità l’ammiraglio von Spee riuscì ad ottenere una posizione tattica vantaggiosa sia per il mare, sia per la luce. Nella battaglia navale di Coronel due incrociatori corazzati della Royal Navy furono velocemente debellati. Altre due navi (un incrociatore protetto e un mercantile armato) riuscirono a battere in ritirata. Fu una netta vittoria della Marina imperiale tedesca contro la Royal Navy.

Una volta passata a sud di Capo Horn, la squadra tedesca era in procinto di attaccare le isole Falkland, tuttavia la presenza di incrociatori da battaglia della Royal Navy convinse l’ammiraglio von Spee ad abbandonare l’impresa. I britannici, colti inizialmente di sorpresa, decisero di inseguire la squadra tedesca e, grazie alla velocità delle loro navi, riuscirono a raggiungere le navi tedesche.

Nella battaglia delle Falkland (8 dicembre 1914) gli incrociatori da battaglia britannici InvincibleInflexible (foto) – decisamente superiori dal punto di vista dell’artiglieria furono “tranquillamente” in grado di colpire a più riprese le navi nemiche.

L’incrociatore corazzato Scharnhorst, nello sforzo di dare protezione al gemello Gneisenau, si avvicinò alle navi britanniche per ingaggiare battaglia e forse impiegare i siluri. Ma la situazione oramai era compromessa… l’incrociatore stava affondando. Intorno alle 16,15 s’inabissò nell’Atlantico con le eliche ancora funzionanti e bandiere al vento. L’intero equipaggio perse la vita (compreso l’ammiraglio von Spee). L’incrociatore Gneisenau verrà debellato qualche ora dopo.

Il Dresden fu l’unica nave tedesca che riuscì a salvarsi.

Si può affermare che nella battaglia delle Falkland non ci fu partita; la squadra della Royal Navy rimase praticamente indenne. Solamente l’Inflexible venne colpito: si conteggiarono i segni di circa 23 impatti, ma la corazzatura fu più che in grado di resistere ai colpi. Inoltre, l’onta della battaglia di Coronel fu ampiamente vendicata.

Come scrive Jacques Mordal: l’annientamento della squadra di von Spee segnava la fine della guerra di corsa delle grandi navi di superficie sulle quali la Marina imperiale aveva fondato le maggiori speranze1.

L’incrociatore corazzato Scharnhorst aveva un dislocamento normale di 11.616 tonnellate, mentre a pieno carico di 12.985 tonnellate. Le dimensioni erano 144,6 x 21,6 x 8,37 m.

L’apparato motore era costituito da 3 motrici verticali a 3 cilindri a triplice espansione, alimentate da 18 caldaie tipo Marina, 3 eliche; potenza di progetto 26.000 C.I. con 22,5 nodi, massima alle prove 28.783, con 23,5 nodi. La nave aveva autonomia di 5.120 miglia a 12 nodi.

L’armamento era composto da 8 cannoni da 210/40, 6 da 150/40, 18 da 88/35; 4 lanciasiluri da 450 mm.

La corazzatura era così composta: ponte da 35-60 mm, cintura da 150 mm, torre di comando da 200 mm, torrette da 170 mm.

L’incrociatore poteva contare su un equipaggio (compresi gli ufficiali) di 840 uomni.

1 J. Mordal, Venticinque secoli di guerra sul mare. Da Salamina a Midway, Mursia, Milano, 1973, p.285