Il 1 aprile prenderà il via la “Chamlang Expedition 2016”, quarta spedizione del progetto “Vertical Dreams” della Sezione Militare di Alta Montagna del Centro Addestramento Alpino di Aosta e che avrà come obiettivo principale l’apertura di una nuova via sull’inviolata parete nord della montagna himalayana. A tentare la salita saranno il c.le magg. sc. Marco Farina e il c.le magg. François Cazzanelli che, nel dicembre 2014 insieme al c.le magg. sc. Marco Majori raggiunsero la vetta del celebre Cerro Torre lungo la “Via dei Ragni” in Patagonia. Gli alpinisti, per il 2016, hanno invece deciso di dedicare la loro attenzione e la loro preparazione all’Himalaya.
Il Chamlang è una montagna che raggiunge la quota di 7319 mt con la sommità occidentale, oltre a presentare altre due cime di quota inferiore (centrale e orientale), tutte superiori ai 7100 mt. Notato nel 1954 da sir Edmund Hillary, primo uomo a raggiungere la vetta dell’Everest, il Chamlang fu scalato la prima volta nel 1962 da una spedizione giapponese, ma considerate le elevate difficoltà tecniche sono state poche le spedizioni che, finora, sono riuscite a raggiungere la vetta. Completamente inviolata è invece la parete nord, che negli ultimi anni ha attirato l’attenzione di alcuni tra i migliori alpinisti contemporanei.
Farina e Cazzanelli hanno già individuato nei mesi scorsi alcune possibili linee di salita dell’imponente versante nord di circa 2000 mt, finalizzando quindi la loro preparazione fisica soprattutto alle ascensioni su ghiaccio e al misto, ovvero le tipologie di terreno su cui dovranno cimentarsi in Nepal. Il Chamlang rappresenta un ulteriore step di difficoltà e impegno complessivo del progetto pluriennale “Vertical Dreams”, nel quale gli alpinisti della S.M.A.M. saranno impegnati nella realizzazione di nuove vie in stile alpino, in contesti sempre più difficili e a quote sempre più elevate.
Farina e Cazzanelli voleranno alla volta di Kathmandu il 1 aprile, poi un volo interno permetterà loro di raggiungere Lukla, da dove comincerà il trekking di avvicinamento alla montagna della durata di una settimana circa. Gli alpinisti avranno a disposizione un periodo di circa 25 giorni per completare l’acclimatamento e per tentare l’ascensione.