Carabinieri: inaugurato l’anno accademico della Scuola Ufficiali

(di Arma dei Carabinieri)
23/01/19

Nella mattinata di ieri, presso l’Aula Magna della Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, alla presenza del presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte, dei ministri dell’Interno Matteo Salvini, della Difesa Elisabetta Trenta e dell’ambiente Sergio Costa si è svolta la cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2018 - 2019.

Fra le tante personalità presenti, autorità parlamentari, di governo e diplomatiche, il segretario generale della Corte Costituzionale, esponenti delle magistrature, i vertici delle forze armate, delle forze di polizia delle agenzie di informazione e sicurezza, il presidente del gruppo medaglie d’Oro al V.M., i presidenti dell’Associazione Nazionale Carabinieri e dell’Associazione Nazionale Forestali in congedo ed esponenti degli organismi di rappresentanza dell’Arma.

La cerimonia è stata aperta dal comandante della Scuola, generale di divisione Riccardo Galletta, che ha indirizzato il proprio saluto ai presenti illustrando le attività didattiche svolte dall’Istituto.

Ha quindi preso la parola il comandante generale Giovanni Nistri, che si è rivolto agli ufficiali allievi frequentatori dei corsi. Ha loro ribadito la centralità della persona in termini di responsabilità, coscienza e coerenza.

La responsabilità del ruolo, che chiama a garantire la libera fruizione dei diritti, assicurando il rispetto della dignità di tutte le persone, specie quelle in condizioni di fragilità e sottoposte alla custodia dell’Arma, per far sì che la legalità sia sempre affermata in modo limpido, come richiede la Costituzione.

La coscienza dell’autorità rivestita richiede di migliorare costantemente se stessi, per far sì che i dipendenti alimentino e accrescano le proprie conoscenze, sostenendo la loro motivazioni attraverso l’ascolto attento e il giudizio equilibrato. Così si può meritare la considerazione degli uomini e delle donne rimessi alla propria responsabilità.

Infine ha parlato della coerenza del comportamento, di come l’autorevolezza nasca dalla credibilità, dalla testimonianza dei principi propri della condizione militare e di tutori dell’ordine nei comportamenti quotidiani.

Il generale Nistri ha dunque tracciato un sintetico quadro delle attività e dei risultati ottenuti lo scorso anno. L’Arma, unico presidio di polizia per il 48% della popolazione che vive nei centri con meno di 50.000 abitanti, ha perseguito il 73% dei reati denunciati nel Paese e ha operato nel 63% dei casi scoperti in Italia. Oltre 4 milioni di pattuglie, 11.000 ogni giorno, hanno garantito la prevenzione e il pronto intervento 24 ore su 24. Nel settore investigativo sono stati tratti in arresto 783 persone per associazione di tipo mafioso e 7 latitanti pericolosi. Sono stati sequestrati e confiscati beni per oltre 1 miliardo di euro.

Il comandante ha sottolineato il rischio connaturato a questo costante impegno e il pensiero è andato ai 7 carabinieri deceduti in servizio e ai 1583 rimasti feriti nel 2018.

Un coraggio quotidiano, fatto spesso di semplici gesti di solidarietà, come ha rimarcato il presidente della Repubblica nel discorso di fine anno, ricordando uno dei tanti episodi di vicinanza alla popolazione dell’Arma.

Un impegno che valica i confini nazionali con le missioni internazionali di pace, che vedono oltre 1.000 carabinieri nei vari teatri. Il modello Carabinieri è un solido punto di riferimento per la comunità internazionale, un ruolo svolto anche nei comparti di specialità. Il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, a 50 anni dalla costituzione, fornisce all’Unesco i caschi blu della cultura, provvedendo all’addestramento di molte polizie straniere, e il Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari, a due anni dalla sua istituzione, ha sviluppato le capacità di proiezione all’estero dei reparti forestali.

Il generale Nistri ha quindi auspicato soluzioni per consentire l’abbassamento dell’età massima di primo arruolamento e un provvedimento legislativo che delinei le modalità di esercizio del diritto all’associazionismo sindacale.

In conclusione, il comandante generale si è rivolto nuovamente agli ufficiali allievi, ai quali ha ricordato che fare parte dell’Arma è una scelta esistenziale.

 Ha preso dunque la parola il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, che ha ringraziato i carabinieri “perché tutti i giorni rischiano la loro vita per difendere la libertà” lavorando con passione, amore, coraggio e onestà. Al termine ha dichiarato aperto l’anno accademico 2018-2019.