Operazione EUNAVFOR MED Irini: Nave Margottini è la nuova unità sede di comando della forza aeronavale

(di Eunavfor MED IRINI)
08/09/20

Nave Margottini della Marina Militare è da ieri la nuova flagship di Operazione EUNAVFOR MED Irini in sostituzione dell’unità anfibia San Giorgio. Da bordo il contrammiraglio Ettore Socci, il Force Commander della forza aeronavale, guiderà gli assetti in area di operazione fino al 18 ottobre. Dal giorno dopo, il comando in mare passerà alla Grecia per sei mesi, mentre il comando della missione resterà all’Italia, nella persona dell’ammiraglio Fabio Agostini, che guida l’operazione dal quartier generale a Roma Centocelle.

Il saluto a nave San Giorgio

“Bravo Zulu all’equipaggio di Nave San Giorgio” ha affermato l’ammiraglio Fabio Agostini durante la cerimonia di saluto, che si è tenuta a Brindisi il 2 settembre. “Bravo Zulu” è il termine marinaresco per dire: “Ottimo lavoro”. L’operation commander Agostini ha ricordato nel discorso i risultati della nave italiana, che ha percorso 6397 miglia ed è stata per 38 giorni nell’area d’operazione, interrogando 129 navi mercantili in transito (“hailing” in termine tecnico) ed effettuando una visita a bordo di un mercantile (“friendly approach”). Durante la cerimonia sono state consegnate le onorificenze di Irini ad alcuni membri dell’equipaggio, quale riconoscimento del lavoro svolto durante il periodo di impiego nella missione.

I risultati dell’Operazione

Dal 4 maggio, giorno dell’inizio delle attività in mare, gli assetti Irini hanno interrogato 600 navi sospette (hailing) e hanno effettuato 12 visite a mercantili (friendly approach) per ottenere informazioni sui traffici illeciti nel Mediterraneo centrale. Irini - grazie anche al lavoro dell’intelligence e di SatCen, che ha fornito oltre 200 album di immagini satellitari - controlla oltre 10 porti e punti d’approdo e 25 aeroporti e piste d’atterraggio. In questi quattro mesi, non solo ha monitorato le navi sospette, ma ha anche segnalato la presenza di 80 voli di interesse da e per la Libia, contribuendo a implementare l’embargo di armi e il controllo del traffico illecito di petrolio con 14 rapporti, consegnati al Panel di Esperti delle Nazioni Unite.