La missione EULEX rafforza il suo contingente

(di Antonino Lombardi)
15/03/22

In arrivo a Fushë Kosovë in Kosovo la prima squadra di rinforzo del contingente della missione EULEX. Con la crescente instabilità causata dal conflitto in Ucraina, la Formed Police Unit verrà implementata con 92 gendarmi di riserva proveniente da Italia (Carabinieri), Portogallo e Francia.

Eulex, con gli agenti sul campo, ha intensificato le pattuglie quotidiane nel nord del Kosovo e con il dispiegamento della Riserva FPU dimostra di voler continuare a mostra la determinazione di EULEX a continuare a contribuire e sostenere la stabilità e la sicurezza dell’area.

Nell’ambito della missione Europea in Kosovo, abbiamo avuto modo di rapportarci con il capo dell'ufficio stampa e informazione al pubblico e portavoce di EULEX, Ioanna Lachana.

EULEX (European Union Rule of Law Mission in Kosovo) attualmente a guida svedese, istituita nel 2008, è la più grande missione nell'ambito della politica di sicurezza e di difesa comune dell'Unione Europea. Il suo compito principale è quello di sostenere le istituzioni dello stato di diritto in Kosovo nel loro percorso verso una maggiore sostenibilità, multi-etnicità e responsabilità.

La missione, a cui prendono parte anche dieci italiani, è composta sia da civili che da agenti di polizia ed attua il suo mandato attraverso due pilastri: quello di monitoraggio e quello di supporto alle operazioni. La missione è dedicata all’inclusione dei diritti umani e della parità di genere.

Il pilastro di monitoraggio, osserva da vicino il sistema di giustizia kosovaro dal punto di vista procedurale, legale e dei diritti umani eseguendo rigorose valutazioni nel merito di casi in ambito penale e di polizia.

“Nel quadriennio 2018-2021, sono state vagliate 1054 sessioni giudiziarie penali e civili circa casi di crimini di guerra, violenza di genere e corruzione cui sono seguite relazioni per le autorità locali finalizzate alla messa in evidenza e quindi al miglioramento del sistema giudiziario. Nello stesso periodo il personale della missione ha compiuto centinaia di visite in istituti penitenziari e riunioni con il KCS (Kosovo Correctional Service) al fine di formare personale direttivo in grado di affrontare e contrastare le interferenze ed il trattamento preferenziale dei detenuti e di focalizzarsi maggiormente sulla riabilitazione e reinserimento dei prigionieri” riassume la portavoce EULEX.

In Kosovo è previsto un meccanismo di risposta alla sicurezza su tre livelli: FPU (unità di polizia del Kosovo) formata da 105 agenti polacchi, EULEX e K-FOR (forza internazionale a guida NATO il cui compito, come richiesto dalla risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ ONU 1244, è quello di contribuire a garantire un ambiente sicuro e protetto e la libertà di movimento nel Kosovo ).

“Lo scorso 22 Febbraio a Pristina si è svolta un’esercitazione congiunta tra K-FOR ed EULEX in cui è stato possibile simulare scenari al fine di testare gli aspetti più delicati delle crisi e della gestione dei conflitti in un ambiente ostile e di verificare il livello di reazione nella gestione dell’emergenza in modo coordinato tra le organizzazioni di sicurezza internazionale. Sono state testate anche le procedure di comando e controllo e di comunicazione tra le due entità al fine di rendere piè efficace ed efficiente la cooperazione.”

Il mainstreaming di genere è una strategia, riconosciuta a livello mondiale, per promuovere l'uguaglianza di genere.

La missione si interfaccia con le istituzioni, la società e le strutture interne del Kosovo. Un advisor presta sostegno alle unità cooperanti al fine di assicurare che tutte le attività siano progettate in conformità con gli standard internazionali riconosciuti in tema di uguaglianza di genere.

La dottoressa Lachana riferisce, inoltre, che “per quanto riguarda il COVID-19, la nostra Missione ha pubblicato nel maggio 2021 un "Rapporto speciale sull'impatto del COVID-19 sullo stato di diritto in Kosovo", che copre il periodo da marzo 2020 a marzo 2021. Il rapporto ha individuato le sfide affrontate dal sistema giudiziario e il servizio penitenziario durante la pandemia di coronavirus e ha offerto raccomandazioni concrete e attuabili affinché il sistema dello Stato di diritto del Kosovo risponda meglio alla crisi sanitaria in corso”.

Ad oggi il mandato è stato prolungato fino al Giugno 2023 ed è molto probabile un suo ulteriore rinnovo.