“La Corea è lontana. Avete portato qui l'Italia, facendoci sentire a casa. Salire a bordo del nostro Marceglia è stata una grande emozione". Queste le parole di benvenuto e ringraziamento rivolte al comandante Alberto Bartolomeo e all'equipaggio dall'ambasciatrice d'Italia a Seoul, Emilia Gatto, ricevuta a bordo insieme a rappresentanti della Rok Navy, una delegazione di parlamentari coreani e big dell'industria navale locale.
Il porto d'ormeggio era quello di Busan, metropoli sudcoreana affacciata sul Mar del Giappone, che ha segnato l'inizio della seconda fase della campagna di proiezione operativa in Indopacifico: all'orizzonte, 9 Paesi diversi e nuove esercitazioni, nell'ambito dell'attività di promozione del made in Italy all'estero portata avanti dalla fregata.
Prima di arrivare, l'esercitazione Passex con la Marina sudcoreana ha potenziato le rispettive capacità operative e la prontezza degli equipaggi: un addestramento congiunto utile a ottimizzare le performances in contesti internazionali.
Attività operative e appuntamenti istituzionali: l'agenda del Marceglia è fitta di impegni.
“Navighiamo per portare l'Italia nel mondo – ha dichiarato il comandante di Nave Marceglia, capitano di fregata Alberto Bartolomeo – chi sale a bordo si emoziona insieme a noi. Nei porti, rendiamo omaggio ai Paesi che ci accolgono, alla loro cultura, ai luoghi a loro sacri. Allo stesso modo, le persone che riceviamo mostrano entusiasmo per l'italianità e profondo rispetto per i nostri valori".
A Busan, il comandante ha visitato lo United Nations Memorial Cemetery in Korea, dove riposano più di 2300 soldati delle Nazioni Unite caduti durante la guerra di Corea (1950-1953). Nel 1951 l'Italia offrì il suo supporto inviando un contingente del Corpo Militare della Croce Rossa per installare l'ospedale da campo n. 68: quest'impegno ha contribuito all'ingresso dell'Italia nell'ONU.
Il Marceglia è già in viaggio, nuovi porti lo attendono.