Tra formazione avanzata e iper-realismo: si è concluso il XXVI corso di medicina di combattimento

(di Marina Militare)
10/02/25

Si è conclusa la 26ª edizione del corso di Medicina di Combattimento, un programma formativo intensivo che ha visto la partecipazione di 7 medici e 8 infermieri della Marina Militare.

Dal 13 gennaio al 7 febbraio, nelle aree addestrative della brigata marina San Marco, i partecipanti hanno affrontato un percorso altamente specializzato, in cui teoria e pratica si sono fuse in un'esperienza di crescita professionale e personale senza precedenti.

Il corso, ideato per approfondire le linee guida NATO sul tactical combat casualty care (TCCC), rappresenta uno strumento operativo fondamentale per ottimizzare le risorse sanitarie e ridurre morbilità e mortalità in situazioni critiche.

Durante l'addestramento, i partecipanti hanno affinato tecniche salvavita essenziali, tra cui l'applicazione di tourniquet e bende israeliane, la gestione avanzata delle vie aeree attraverso intubazioni, cricotomie e accessi venosi o intraossei.

Inoltre, hanno affrontato scenari complessi, come il triage in contesti di mass casualty (MasCal), la risposta a minacce CBRN (chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari) e la gestione sanitaria in ambienti operativi ad alto rischio.

Il corso di Medicina di Combattimento è uno dei percorsi formativi più avanzati e specializzati nel settore sanitario della Marina Militare, grazie anche all'elevata preparazione e professionalità dei formatori provenienti dal centro ospedaliero militare di Taranto e da altre strutture sanitarie sul territorio nazionale.

Uno degli aspetti più significativi del corso è stato l'approccio interdisciplinare e collaborativo, che ha favorito il confronto tra i partecipanti, rafforzando leadership e spirito di squadra.

Ogni esercitazione – dalla simulazione dell'estricazione da veicoli incidentati alla gestione avanzata del paziente in un posto medico avanzato (PMA) – si è rivelata un banco di prova fondamentale per mettere alla prova resistenza, capacità decisionali e adattabilità operativa.

A sottolineare l'importanza dell'addestramento nel soccorso sanitario in ambienti ostili e non convenzionali – anche a supporto di popolazioni colpite da eventi calamitosi – l'ufficio sanitario del comando in capo della squadra navale ha organizzato, nella fase conclusiva del corso, un'esercitazione dedicata al dispiegamento e all'impiego del PMA della brigata marina San Marco.

Progettato per entrare in funzione in meno di 48 ore, il PMA è completamente autosufficiente dal punto di vista energetico e idrico. Messo a disposizione della Protezione Civile su base mensile, rappresenta un assetto sanitario strategico per interventi tempestivi ed efficaci in caso di emergenze o calamità naturali sul territorio nazionale.

Per molti partecipanti, questo percorso ha segnato una tappa fondamentale della loro carriera, fornendo non solo competenze tecniche di alto livello, ma anche l'opportunità di condividere esperienze significative con colleghi di diverse specialità.

Il senso di appartenenza e la consapevolezza dell'importanza del lavoro di squadra si sono rivelati elementi chiave, dimostrando che passione, impegno e determinazione sono qualità essenziali per affrontare al meglio ogni sfida operativa.