Più di 7000 miglia percorse e oltre 800 ore di moto: questi i numeri che hanno caratterizzato la partecipazione del pattugliatore italiano alla missione European Naval Force in the Mediterranean (EUNAVFORMED) IRINI.
Dopo quasi due mesi trascorsi nelle acque del Mediterraneo Centrale, Nave Comandante Bettica ha terminato il suo impegno nella citata operazione europea.
Il 4 ottobre scorso, al comando del capitano di fregata Francesco Marangio, l'unità era salpata dal porto di Augusta, con un equipaggio di circa 80 marinai tra uomini e donne, entrando a far parte della task force ed in particolare del dispositivo navale multinazionale, contribuendo così alla sicurezza e alla libertà del traffico marittimo nelle acque del Mar Mediterraneo.
Tra i risultati da annoverare durante i quasi cento giorni di attività: il monitoraggio di 508 navi mercantili, attività di cooperazione e addestramento con altre unità delle marine europee, tra le quali l'unità greca Limnos e la francese La Fayette.
All'attività operativa si è affiancata anche quella diplomatica e di rappresentanza, di visite in sorgitori nazionali ed esteri tra cui La Valletta (MT) e Souda (GR). Per l'equipaggio di Nave Bettica si è conclusa una missione intensa e ricca di risultati: grazie al concorso della Marina Militare, l'operazione IRINI ha contribuito all'implementazione delle Risoluzioni delle Nazioni Unite volte al contrasto dei traffici illeciti (armi, petrolio ed esseri umani) da e per la Libia garantendo maggiore sicurezza e meno pericoli per la libera navigazione nel Mediterraneo.
Terminato il contributo di Nave Bettica, l'impegno della Marina Militare in EUNAVFORMED IRINI prosegue, con il passaggio simbolico del testimone a Nave Foscari.