I palombari della Marina Militare continuano in maniera ininterrotta le opere di bonifica

(di Marina Militare)
19/09/19

Dall’11 settembre 2019 i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare (Comsubin), distaccati presso i Nuclei SDAI (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) di Taranto, La Spezia ed Ancona hanno condotto delicate operazioni, rispettivamente a bordo di un peschereccio a Mola di Bari (BA), nel lago di Bracciano (RM) e nel Lago di Varna (BZ), tese a rimuovere e neutralizzare oltre mille ordigni esplosivi risalenti ai conflitti mondiali.

In Puglia la Prefettura di Bari ha richiesto l’intervento  d’urgenza di un team del GOS per rimuovere dalla coperta del motopeschereccio Aquila Reale una mina navale ormeggiata risalente alla Seconda Guerra mondiale e inavvertitamente salpata tra le reti durante una battuta di pesca.

Il grande ordigno, dopo essere stato prelevato delicatamente dagli uomini della Marina Militare, è stato rimorchiato in un’area di  sicurezza individuata dalla locale Autorità Marittima e si trova in attesa di essere brillata non appena le condizioni meteo marine lo permettano.

L’attività è avvenuta il 18 settembre secondo le consolidate procedure tese a preservare l’ecosistema marino.

Nella provincia di Bolzano, dal 16 settembre è in corso l’ottavo intervento dei Palombari del Nucleo SDAI di Ancona per continuare a ricercare, identificare e rimuovere gli ordigni esplosivi presenti sul fondo del lago di Varna, gettati in queste acque nel 1918 dall’esercito austro-ungarico in ritirata. Alla data odierna sono già 1.060 gli ordigni (1.056 bombe da fucile e 4 fumogeni) che sono stati rimossi e consegnati agli artificieri dell’Esercito e che si vanno a sommare agli 11.421 manufatti esplosivi che sono stati eliminati dal 2017, anno di inizio delle operazioni di bonifica nel lago.

Nel centro Italia, gli operatori del GOS appartenenti al Nucleo SDAI della Spezia sono intervenuti nel lago di Bracciano su segnalazione della Prefettura di Roma per identificare un manufatto riconducibile ad un ordigno esplosivo segnalato a soli 1,5 metri di profondità. Le operazioni dei Palombari hanno permesso di individuare una bomba da mortaio ed un proiettile perforante da 75 mm, che saranno consegnati agli artificieri dell’Esercito.

I Comandanti dei Nuclei di Sminamento della Marina ricordano, a chiunque dovesse imbattersi in oggetti che per forme e dimensione possano sembrare un ordigno esplosivo o parti di esso, che questi manufatti possono essere molto pericolosi. Pertanto, gli stessi non devono essere toccati o manomessi in alcun modo, ma va denunciato immediatamente il ritrovamento alla locale Capitaneria di Porto o alla più vicina stazione dei Carabinieri, così da consentire l’intervento dei Palombari di Comsubin per rispristinare le condizioni di sicurezza del nostro mare.