Cambio al comando del Corpo delle Capitanerie di Porto

(di Anita Fiaschetti)
10/02/18

Cambio al vertice delle Capitanerie di Porto ieri a Roma presso la sede della Guardia Costiera: l’ammiraglio Vincenzo Melone ha infatti lasciato l’incarico di comandante generale del Corpo e il servizio attivo dopo ben 46 anni di impegno all’ammiraglio Giovanni Pettorino.

Presenti alla cerimonia il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, il capo di stato maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano e il capo di stato maggiore della Marina Militare, ammiraglio di squadra Valter Girardelli.

Lusinghieri gli obiettivi raggiunti in questi anni dalle Capitanerie di Porto definite dall’ammiraglio Girardelli: “pilastro fondamentale, fondante e abilitante, unitamente a quello operativo, a quello logistico e a quello formativo, non solo della Marina stessa, ma della vocazione marittima della nostra Italia”.

Nell’evidenziare il particolare impegno profuso in questi anni dalle Capitanerie di Porto nella salvaguardia della vita umana in mare, il generale Claudio Graziano ha affermato “le attività di ricerca e salvataggio svolte hanno consentito di contenere i drammatici esiti dell’imponente fenomeno migratorio che investe il nostro Paese e tutto il continente Europeo. Solo nel 2017 sono stati soccorsi più di 28.000 migranti e 115.000 sono le persone portate in salvo complessivamente in operazioni coordinate dal comando generale. Una serie di risultati importantissimi che non si sarebbero potuti concretizzare senza lo straordinario sforzo operativo e organizzativo offerto dalle donne e dagli uomini della Guardia Costiera”.

Il capo di SMD in conclusione rivolgendosi al personale schierato ha dichiarato “Le Forze Armate hanno il dovere di porre in essere ogni possibile soluzione per garantire al proprio personale di poter operare al meglio, avendo a disposizione le migliori risorse disponibili e sapendo che la propria sicurezza è sempre tutelata al massimo. È questa una responsabilità imprescindibile dei comandanti a ogni livello e a cui mai le Forze Armate hanno derogato”.