Sintesi dell’intervento del capo di SMD alla consegna di Nave “Trieste” e giuramento degli allievi dell’Accademia Navale

07/12/24

Saluti istituzionali e ringraziamenti.

Il nome di questa unità navale “Trieste”, evoca il compimento del processo di unificazione nazionale. Un percorso di unità di popolo, di coscienze e di territorio, che ha intriso le pagine della nostra storia con valori, ideali e spirito di sacrificio, portati all’estremo.

È, dunque, per me, motivo di soddisfazione partecipare alla cerimonia odierna che assume una duplice valenza, in quanto coniuga la tradizione e i valori delle forze armate, con l’espressione delle migliori competenze tecnologiche e industriali della nazione.

Con il giuramento solenne, gli allievi della prima classe hanno compiuto un passo decisivo nel loro percorso al servizio della Patria. Un percorso che li porterà a operare a bordo di splendide unità navali, come questa.

Con la consegna del “Trieste”, la Marina Militare si dota di un simbolo della modernità e del livello tecnologico nazionale, un assetto pregiato, che migliorerà la nostra capacità di proiezione di potenza e di deterrenza, in un momento storico, come quello attuale, caratterizzato da nuove ed emergenti minacce alla sicurezza, anche alla luce dei recenti eventi in Medioriente.

I mari del mondo sono sempre più arene di confronto di attori statuali e non, sia sopra che sotto la superficie.

Essi non rappresentano solo delle vie di comunicazione, le cosiddette sea lines of communication, da preservare, ma racchiudono anche risorse preziose, che vanno custodite e protette, nel rispetto di un modello di blue economy.

In questo contesto, anche grazie a unità multiruolo come questa, la Marina Militare contribuisce, insieme alle altre forze armate, alla difesa dei confini e degli interessi vitali e strategici nazionali nonché alla sicurezza internazionale… in stretta cooperazione con i paesi alleati, amici e partner.

Il “Trieste” rafforza la capacità expeditionary della Difesa per la condotta di operazioni interforze, a presidio degli ideali democratici e di libertà, propri della nostra Costituzione.

Gli stessi valori che voi, allievi della prima classe, vi siete impegnati a difendere, pronunciando solennemente la formula del giuramento, con cui avete deciso di intraprendere una vita ispirata a nobili principi:

  • “essere fedele alla repubblica italiana”, significa servire con onore la Patria e implica dedizione, obbedienza, disciplina e abnegazione;
  • “osservarne la costituzione e le leggi”, richiede rettitudine morale e onestà;
  • “difendere la Patria”, presuppone il possesso di carattere, competenze, coraggio e spirito di sacrificio.

Avete deciso, dunque, di affrontare un’esperienza nuova e sfidante, misurandovi per primi con voi stessi, con i vostri limiti e – sono certo – troverete la forza per farlo.

Siete gli eredi di un’illustre tradizione marinara, che ha dato all’Italia uomini straordinari come Paolo Thaon di Revel, Salvatore Todaro o Gino Birindelli, i cui discendenti sono oggi tra noi.

Le loro eroiche imprese furono rese possibili dalla competenza tecnica - che dovrete coltivare - unitamente alla salda fede negli ideali e al coraggio fisico, ma, soprattutto, abbiate sempre il coraggio morale, che rappresenta la dote che consente al comandante militare di assumere, anche in brevissimo tempo, decisioni talvolta scomode e anche rischiose, ma adottate nell’esclusivo interesse dell’istituzione.

Allievi ufficiali della prima classe, in quest’epoca tanto complessa avete fatto una scelta che richiede coraggio, dedizione e profonda consapevolezza del significato di questa professione e richiede tanti sacrifici, che avete già imparato a conoscere nella fase di preparazione al concorso e che vi hanno consentito l’accesso alla prestigiosa Accademia Navale e di questo vi do merito.

Sacrifici che, come ogni militare, avete condiviso e condividerete con i vostri cari, che desidero qui ringraziare.

Vi assicuro che non sarete mai soli; perché da oggi fate parte di una grande famiglia, quella delle Forze Armate, nella quale nessuno viene mai lasciato indietro.

Agite sempre con lealtà ed onore, ripagando la fiducia dell’Italia, che crede in voi e che, in voi, riconosce professionisti di valore: i futuri leader del nostro Paese, protagonisti delle incalzanti sfide che si profilano all’orizzonte. Proseguite l’impegno di coloro che ci hanno preceduto e siate pronti, sempre, ad andare “oltre”.

Concludo augurandovi di incontrare sempre mare calmo e vento in poppa!