Disinnescato un ordigno sul Garda

(di Stato Maggiore Esercito)
21/10/21

Nei giorni scorsi, gli artificieri dell’Esercito Italiano e i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei (“GOS”) del Comando Subacquei ed Incursori (COMSUBIN) della Marina Militare, sono intervenuti presso l’isola di Trimelone nel comune di Brenzone sul Garda (VR) per bonificare un pericoloso residuato bellico risalente al secondo conflitto mondiale.

L’ordigno, una bomba d’aereo di fabbricazione statunitense dal peso di 500 libbre (227 Kg) ad alto potenziale esplosivo, è stato rinvenuto accidentalmente nelle acque del lago di Garda a una quarantina di metri di profondità, e messo prontamente in sicurezza da un team di specialisti del nucleo S.D.A.I. (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) della Marina Militare con il concorso di personale dell’8° reggimento genio guastatori paracadutisti “Folgore” dell’Esercito Italiano.

Le delicate operazioni di bonifica, coordinate dalla prefettura di Verona e dal Comando Forze Operative Nord di Padova, sono iniziate mercoledì 13 ottobre 2021 alle ore 09:00 a seguito del completamento delle procedure d’evacuazione che hanno interessato oltre 300 residenti all’interno dell’area di sgombero (826 metri dal luogo di despolettamento individuato presso l’isola di Trimelone). Successivamente i guastatori dell’Esercito hanno prima posizionato sull’isola l’ordigno portato in superficie dai palombari della Marina per poi disinnescarlo (rimuovendo i congegni sensibili) e movimentarlo presso la terra ferma con l’ausilio di un traghetto militare “PGM” (Ponte Galleggiante Motorizzato) del 2° reggimento genio pontieri. Le operazioni si sono concluse dopo aver trasportato l’ordigno ormai inoffensivo presso l’aeroporto di Boscomantico nel comune di Verona dove il giorno successivo gli artificieri della brigata paracadutisti “Folgore” lo hanno fatto brillare in sicurezza.

A garanzia della massima cornice di sicurezza, gli specialisti del Genio hanno progettato e realizzato strutture di protezione per la mitigazione degli effetti di un’eventuale esplosione accidentale. Anche per la suddetta attività, propedeutica alle operazioni di disinnesco, è stato fondamentale l’apporto del 2° genio pontieri che ha permesso con il suo traghetto PGM il trasporto sull’Isola dei mezzi e dei materiali. Infatti l’identificazione dell’isola di Trimelone quale sito per le delicate operazioni di disinnesco ha consentito di contenere significativamente i disagi per la popolazione dell’area a rischio. Tale operazione risulta essere di fatto un evento unico in ragione del particolare contesto ambientale e del contemporaneo coinvolgimento di diversi assetti specialistici della Difesa.

Il ritrovamento di ordigni bellici inesplosi in Italia è ancora oggi, a più di settant’anni dal termine del Secondo Conflitto mondiale, un fenomeno frequente. Sono infatti migliaia ogni anno gli interventi da parte delle unità genio dell’Esercito per i ritrovamenti sul terreno e della Marina Militare per gli interventi in acqua (fiumi, laghi, mare).