Voli di guerra... fredda

13/06/14

Bombardieri russi si sono avvicinati allo spazio aereo dell’Alaska e della California questa settimana, costringendo l’US Air Force a far decollare quattro caccia armati.

E’ quanto comunica il Norad o Command North American Aerospace Defense.

Il primo contatto è avvenuto alle 4,30 di lunedì scorso. Quattro bombardieri strategici russi a lungo raggio Tu-95 Bear-H, con aereo cisterna Il-76 al seguito, sono entrati nella parte esterna della difesa aerea di zona dell’America settentrionale, in Alaska. Il Comando di Difesa Aerospaziale del Nord-America ha immediatamente ordinato il decollo di due intercettori F-22 con sede in Alaska. I caccia statunitensi hanno identificato visivamente i velivoli russi e li hanno scortati fino a quando non hanno lasciato l’Adiz o Air Defense Identification Zone. La Adiz sono delle aree cuscinetto che si estendono per un certo numero di miglia al di là dello spazio aereo di un paese. In questo modo si conferisce al paese “attaccato” più tempo per rispondere alla minaccia straniera, potenzialmente ostile. E dopo l’11 settembre, gli americani prendono sul serio ogni incursione nelle Adiz.

Subito dopo il contatto con gli F-22, due dei quattro Tu-95 hanno cambiato rotta proseguendo verso ovest e lasciando l’Adiz dell’Alaska. Gli altri due bombardieri hanno proseguito verso sud, rientrando, intorno alle 9,30, in un’altra Adiz, vicino lo spazio aereo della California. I bombardieri si sono avvicinati a cinquanta miglia al largo della costa della California. Dall’Oregon sono decollati in scramble due F-15 che hanno scortato i bombardieri fino a quando non hanno abbandonato l’Adiz. Secondo il Norad, i piloti russi sono rimasti sempre nello spazio aereo internazionale, agendo in modo professionale e non provocando in alcun modo i caccia USA. In nessun momento – precisano dal Norad – i bombardieri russi hanno provato a violare lo spazio aereo americano.

L’Adiz dell’America settentrionale si estende per 200 miglia al largo coste della Regione, mentre lo spazio aereo USA si estende per 12 miglia oltre la costa.

Secondo il diritto internazionale, gli aerei militari stranieri non sono autorizzati a entrare nello spazio aereo sovrano di un'altra nazione senza permesso, ma possono transitare dentro un’Adiz. Non avevano alcun motivo per trovarsi lì – aggiungono dal Norad – ma chiunque entra nella nostra Adiz viene identificato dai nostri caccia armati. Probabilmente – concludono dal Comando di Difesa Aerospaziale del Nord-America - erano in addestramento ed il volo faceva parte del loro normale ciclo di formazione, anche se è una rotta decisamente insolita.

Sono trascorsi due anni dall’ultimo scramble al largo delle coste della California, avvenuto (strategicamente) il quattro luglio del 2012: non accadeva dalla Guerra Fredda. Ma negli ultimi dieci anni, circa 50 Bear sono stati intercettati dai caccia americani a ridosso del proprio spazio aereo. I Tu-95 sono in grado di trasportare armi nucleari. Dal Norad non hanno specificato se i bombardieri fossero armati, ma in ogni caso, un munizionamento nucleare non sarebbe necessariamente visibile. I russi (così come gli americani in realtà) continuano a mantenere un atteggiamento tipico da guerra fredda.

Nell’aprile scorso, venne postata su youtube una conversazione telefonica tra due ambasciatori russi. Igor Nilokaevich Chubarov e Sergey Viktorovich Bakharev, ambasciatori russi in Eritrea e Zimbabwe, nella conversazione pubblicata scherzavano sulla crisi in Ucraina. I due politici ipotizzavano anche possibili incursioni aeree sopra gli Stati Uniti e l’Europa, tanto per tenere “i capitalisti” sulle spine. La cosa sembra aver divertito i due ambasciatori. Di certo non gli americani, che hanno una politica nettamente diversa dagli europei quando si tratta di proteggere il proprio spazio aereo.

In questo gioco sul filo del rasoio, basterebbe soltanto un “cowboy” o un “compagno” dal grilletto facile per innescare un conflitto su larga scala. Situazioni che la Casa Bianca ed il Cremlino conoscono perfettamente e che potrebbero sfociare in uno scontro che non decreterebbe vincitori, ma soltanto diversi gradi di sconfitti. Ma la provocazione è forse più antica della guerra stessa e la storia è piena di questi episodi.

Nel febbraio dello scorso anno, due Bear sono stati intercettati mentre volavano sull'arcipelago delle Marianne, nel Pacifico. L’isola di Guam è anche sede di una delle più potente basi degli Stati Uniti. Altri due “Orsi” sono stati intercettati il 28 aprile. Sempre nel luglio dello scorso anno, due Tu-95 sono stati intercettati dagli F-15 giapponesi vicino alla penisola coreana e a nord dell’isola giapponese di Hokkaido.

Poche settimane fa, un aereo spia degli Stati Uniti è stato intercettato da un caccia russo (clicca qui).

Franco Iacch

(foto: Norad, archivio)