U.S. Navy, Royal Navy e Marine Nationale sempre più cooperanti

(di Tiziano Ciocchetti)
07/06/21

Nel corso del dispiegamento operativo Clemenceau 21 (che interesserà il Mediterraneo, il Mar Rosso, il Golfo Persico e l’Oceano Indiano), la portaerei nucleare della Marine Nationale Charles de Gaulle (foto) ha svolto il ruolo di nave comando della Task Force 50 della U.S. Navy, accogliendo nella sua squadra unità della classe Burke, come il cacciatorpediniere Thomas Hudner. La de Gaulle, con le sue unità navali di scorta, ha inoltre preso parte all’esercitazione Gallic Strike nel Mar Mediterraneo, insieme alla portaerei della Royal Navy HMS Queen Elisabeth, la quale imbarcava i velivoli STOVL F-35B del Corpo dei Marine degli Stati Uniti ed era scortata da altri cacciatorpediniere della classe Burke.

Tale cooperazione dimostra quanto siano stretti i rapporti tra le tre Marine che, in campo occidentale, sono le più potenti al mondo (le cd marine da “blue water”). Infatti, ai margini dell’esercitazione Gallic Strike, è stato firmato, il 3 giugno a Tolone, un Accordo trilaterale tra la U.S. Navy, la Royal Navy e la Marine Nationale.

I rispettivi capi di stato maggiore, gli ammiragli Gilday, Radakin e Vandier, hanno riaffermato i legami che uniscono, da più di un secolo, le tre Marine, nonché il loro impegno nel difendere congiuntamente un sistema di relazioni internazionali che garantisce e sostiene la sicurezza e la prosperità degli Stati Uniti, del Regno Unito e della Francia.

Nell’Accordo firmato si sottolinea come “la nostra potenza navale sia implementata dall'integrazione di marine che abbiano gli stessi obiettivi. Insieme, ci impegniamo per affrontare le sfide poste da un mondo sempre più incerto. Anche durante la pandemia, abbiamo migliorato la nostra interoperabilità […] così come la nostra conoscenza del dominio marittimo svolgendo operazioni nell'intero spettro delle funzioni navali a supporto della NATO”.

Scopo del protocollo d’intesa è quello di rafforzare la partnership tra le tre Marine al fine di "mantenere gli oceani aperti e liberi, continuando a operare insieme per espandere la portata e le capacità delle nostre Marine in tutto il mondo".

Per l’ammiraglio Pierre Vandier, capo di stato maggiore francese, la Marine Nationale, la U.S. Navy e la Royal Navy "devono essere pronte a intervenire insieme nei conflitti di varia intensità, in tutto il mondo", soprattutto perché "le sfide comuni comporteranno la necessità di affrontare minacce sempre più letali". Quindi, ha continuato, "la nostra formazione e le nostre esercitazioni riflettono questa realtà e assicurano che siamo in grado di operare insieme ai massimi livelli".

Foto: U.S. Navy