Un pilota di elicotteri russo racconta la propria esperienza nella guerra siriana

(di Tiziano Ciocchetti)
03/09/18

Il maggiore Evgeny Seelev, pilota di elicotteri dell’Aviazione della Federazione Russa, ha raccontato alla stampa del suo paese le esperienze maturate in un anno di combattimenti nel teatro siriano.

Seelev ha condotto oltre duecento missioni di combattimento e supporto alle forze di terra, sia russe che governative siriane. Una tipica azione, ha dichiarato l’ufficiale, consisteva nella cosiddetta caccia libera, che ha permesso agli elicotteristi russi di neutralizzare numerose strutture dello stato islamico. Per essere meno individuabili dagli aeromobili, i miliziani islamici hanno adottato nuove tattiche, muovendosi principalmente di notte. Tuttavia, come ha dichiarato Seelev, l’apparato di visione notturna che equipaggia gli elicotteri d’attacco (quelli russi si chiamano così e non elicotteri da esplorazione e scorta) MIL MI.28 HAVOC sono in grado di individuare un veicolo a 15 km di ditanza. Sempre secondo il pilota russo, l’HAVOC si contraddistingue per le maggiori doti di manovrabilità e potenza di fuoco rispetto ad altri elicotteri della stessa categoria.

Il MIl Mi. 28 ha effettuato il primo volo nel 1982. La configurazione generale ricorda gli elicotteri della stessa classe occidentali, con formula bimotore e due membri dell’equipaggio disposti in tandem, scalati in altezza fra di loro. La massa a pieno carico supera le 10 tonnellate, armato a prua con un cannoncino brandeggiabile 2A42 da 30 mm e può trasportare fino a 16 missili superficie-aria 9M120 ATAKA a guida laser e due pod di razzi non guidati da 57 mm.

La propulsione è assicurata da due turbine Klimov TV3-117 che sviluppano 2117 Hp effettivi al rotore, indispensabili data la massa del velivolo, che permette all’HAVOC di raggiungere la velocità di 300 km/h.

Il velivolo è dotato di strumentazione che lo rendono in grado di volare anche in condizioni meteorologiche avverse, disponendo di radar (situato nel cupolino a prua).

Il programma di acquisizione, dopo il crollo dell’Unione Sovietica, ha subito notevoli ritardi, tanto che è ripreso solamente all’inizio del XXI secolo. Oggi sono in servizio un numero limitato di macchine, alcune delle quali impiegate dal 2015 nella guerra siriana, dove almeno uno è stato abbattuto causando la morte dell’equipaggio. Appare quindi probabile un arresto della produzione in favore di un velivolo più moderno come il Ka.52 ALLIGATOR (foto seguente).

(foto: MoD Fed russa)