Stampa russa, tragedia migranti: "La colpa è solo vostra"

23/04/15

“La colpa è dell’Europa. Le tragedie dei migranti sono state causate dalla mancanza di lungimiranza dell’Occidente che ha pensato solamente a deporre l’ex rais Gheddafi e non a colmare il vuoto di potere venutosi a creare”.

La stampa russa ha emesso il suo verdetto nell’ultima tragedia avvenuta domenica scorsa al largo delle coste di Tripoli, con il naufragio di 900 persone. I responsabili di quanto sta avvenendo, secondo i russi, sono gli Stati Uniti e l’Europa. Nello stesso periodo dello scorso anno, a perire nel Mediterraneo furono in novanta. Un anno dopo, il numero è aumentato esponenzialmente considerando anche un altro incidente avvenuto all’inizio del 2015. In quattro mesi, i migranti morti nella speranza di raggiungere le coste italiane e, quindi, l’Europa, sono oltre duemila.

Le maggiori testate russe, nell’analizzare l’attuale situazione, non hanno dubbi: i problemi sorsero con il vuoto di potere verificatosi con la caduta dell’ex leader libico, il colonnello Muammar Gheddafi.

Scrivono i russi. “Gheddafi era un eccentrico, nella miglior definizione che si può associare all’ex rais. Viaggiava con uno squadrone di amazzoni, Le monache rivoluzionarie e dormiva in una tenda antiproiettile. Le sue esternazioni erano per certi versi assurde, come quando affermò che i Mosquitos li avrebbero difesi dai colonialisti”.

Per i russi, facendo un riferimento cestistico, “Gheddafi era divenuto il Dennis Rodman dei leader mondiali”.

Continuano i russi. “Aveva, però, stabilito un rapporto con i paesi europei. Nel 2004, Gheddafi si offrì di controllare il flusso dei migranti verso l'Europa”.

La stampa russa ricorda l’incontro con l’ex premier Silvio Berlusconi ed il monito di Gheddafi: “L’Europa potrebbe diventare di pelle nera considerando che ci sono milioni di persone che vogliono entrare. Chissà se il vostro continente continuerà ad essere avanzato e solidale o se sarà soggiogato dall’invasione”.

Quella proposta di aiuto aveva un costo. Dei cinque miliardi di euro l’anno inizialmente richiesti, si scese a 50 milioni di euro. In cambio di quel denaro, Gheddafi chiuse essenzialmente la costa libica. Torri di guardia e campi di internamento furono costruiti lungo la spiaggia per catturare i migranti in transito verso la costa italiana.

“Non è stato piacevole, ma l'immigrazione clandestina attraverso la Libia scese del 75% nel 2010. Un anno dopo, Gheddafi era morto, trascinato per le strade dai ‘ribelli’, dopo essere stato sconfitto con l'aiuto della NATO. Negli anni successivi, la situazione in Libia è peggiorata. In mancanza di un governo centralizzato, il paese si è diviso tra milizie rivali. Viaggiare è adesso più pericoloso di quanto non lo sia mai stato”.

Secondo l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), la nave che ha lasciato Tripoli sabato mattina, ospitava individui provenienti da Eritrea, Siria, Somalia, Sierra Leone, Mali, Senegal, Gambia, Costa d'Avorio ed Etiopia.

Concludono i russi. “Gli europei possono anche avere odiato Gheddafi, ma quell’uomo ha mantenuto un certo senso di stabilità. Dopo essere stato rovesciato con l'assistenza della NATO, i membri dell'alleanza non hanno più nessuno per contrastare l'ondata di immigrati diretti verso le loro coste”.

Franco Iacch