Spazio e guerra: Aster X 2025 rafforza l'asse militare tra Francia e Alleati

(di Valentina Chabert)
17/04/25

Si è conclusa lo scorso 28 marzo la quinta edizione di Aster X, l’esercitazione militare spaziale organizzata dal comando spaziale francese al centre national d’etudes spatiales (CNES) di Tolosa.1 L’evento ha coinvolto oltre 170 partecipanti provenienti dal mondo civile e militare francese ed internazionale, con l’obiettivo di addestrare gli operatori del settore dei Paesi alleati per un’eventuale pianificazione e condotta di operazioni spaziali militari in uno scenario complesso ed interconnesso con altri domini operativi.

Tra le 12 nazioni partner2 ha partecipato anche l’Italia, rappresentata dal comando delle operazioni spaziali della Difesa (COS) che opera alle dipendenze del comando operativo di vertice interforze (COVI).3

L’obiettivo del rafforzamento dell’interoperabilità con i partner internazionali è stato sviluppato articolando uno specifico programma a due fasi. Segnatamente, una prima parte incentrata sulla costruzione di una risposta nazionale francese a specifiche minacce in un contesto competitivo, ed un secondo stadio di intensificazione della cooperazione con gli Alleati in uno scenario di scontro diretto.

Tra le operazioni spaziali coperte dall’addestramento, è stato simulato un contesto di restrizione della libertà d’azione nei domini tradizionali, così come una serie di sfide di natura tecnica e tattica nello spazio extra-atmosferico. Queste ultime includono il rilascio di nano-satelliti ostili, attacchi diretti contro costellazioni satellitari amiche e minacce di sistemi di difesa aerea terrestri.4

Centrale ad Aster X 2025 è stato l’approccio multi-dominio che ha visto integrare in modo peculiare gli ufficiali appartenenti al dominio aereo, terrestre, marittimo e soprattutto cyber. In particolare, una simile strategia è volta a mantenere le capacità di supporto spaziale alle operazioni degli altri domini, non solo tenendo in considerazione le esigenze dei singoli domini bensì anche coordinando le azioni tattiche.

In questa prospettiva, la Francia ha accordato un’importanza fondamentale all’esercitazione quale momento di chiara esibizione del suo ruolo di leader nel settore spaziale militare. Ancor più se si considera l’inclusione, in Aster X, dei partner istituzionali del comando spaziale francese (il CNES e ONERA in primis5) nonché dei suoi associati provenienti dal mondo industriale, tra i quali spiccano AGENIUM, Safran Data System, Arianegroup,6 MBDA e Crisotech. In quanto nazione sul podio tra i finanziatori dell’Agenzia Spaziale Europea e con un passato da pioniera nelle operazioni spaziali, la Francia ha nuovamente mostrato con Aster X il suo fermo impegno a mantenere ed espandere la relazione di fiducia e collaborazione con il settore privato francese che opera in campo extra-atmosferico.7

A quale proposito, tuttavia, risulta necessario tenere esercitazioni militari in ambito spaziale?

Storicamente parlando, accanto al cambio di paradigma nelle modalità di conduzione delle operazioni belliche che si è andato affermando nel secondo dopoguerra ed in particolare dopo i fatti di Pearl Harbor, l’esplorazione dello spazio come forma di controllo “dall’alto verso il basso” di potenziali minacce, operazioni e basi militari antagoniste ha accelerato una sorta di ibridazione tra spazio e guerra, con una tendenza all’impiego dello spazio extra-atmosferico quale terreno attraverso il quale dirigere e condurre operazioni belliche sulla Terra.8

Secondo questa prospettiva, l’operazione Desert Storm in Iraq si è nuovamente configurata come spartiacque, alterando la struttura della guerra grazie al coinvolgimento della dimensione spaziale. A cambiare il corso degli eventi è stata l’introduzione delle armi di precisione o precision-guided-munitions, che hanno inevitabilmente richiesto un drammatico cambio nei calcoli bellici.

L’intelligence tradizionale non era più sufficiente per fornire i dati necessari alla missilistica di precisione: di qui il salto nello spazio, diventato indispensabile per il reperimento di un nuovo tipo di informazioni essenziali ad ogni guerra. E alla necessità di ricorrere ad informazioni a quelle altitudini non si sono sottratti nemmeno conflitti più recenti come quello attuale tra Russia e Ucraina, così come non potranno sottrarvisi nemmeno possibili guerre future che stanno maturando più o meno lentamente nel nuovo centro di gravità della geopolitica, l’Indo-Pacifico.

Nel primo caso, mai come in Ucraina le tecnologie spaziali sono divenute una componente essenziale per l’esecuzione delle operazioni militari, tanto a livello comunicativo quanto di intelligence. Già nei mesi precedenti all’invasione russa, i sistemi di spionaggio via satellite e le immagini GPS raccolte da compagnie private con sede negli Stati Uniti furono in grado di mostrare ammassamenti sospetti di truppe russe al confine con l’Ucraina, segnale di un’imminente invasione del Paese poi concretizzatasi lo scorso 24 febbraio 2022. Inoltre, compagnie private come Space X del gigacapitalista Elon Musk hanno altresì fornito un contributo essenziale alla sopravvivenza dell’esercito ucraino sui campi di battaglia, grazie ad un sistema di satelliti posizionati nell’orbita bassa della Terra e terminali installati in territorio ucraino che hanno permesso sia lo scambio di informazioni militari nei differenti teatri di combattimento, sia le comunicazioni del presidente Volodimir Zelenskij alla nazione e i costanti post sui social media a sostegno della causa ucraina.9

Nel secondo caso, la questione di Taiwan potrebbe avere tutte le caratteristiche per candidarsi ad essere la prossima guerra spaziale del nostro secolo: ai decisori militari di Pechino è infatti chiaro che difficilmente la Repubblica Popolare potrà diventare una potenza spaziale senza prima aver completato la transizione verso la creazione di una solida forza marittima capace di affermare la propria sovranità innanzitutto sul Mar Cinese Orientale e Meridionale. Tuttavia, per compiere questo passaggio il ricorso allo spazio è fondamentale, così come è di primaria importanza dotarsi di un apparato tecnologico e di satelliti collocati nelle orbite basse terrestri, pena un profondo svantaggio in future operazioni militari dirette contro Taiwan, perno della competizione con Washington.10

Non è un caso che per gli strateghi cinesi il zhi xinxi quan, il “dominio dello spazio”, sia strettamente connesso nonché sia parte integrante del dominio delle informazioni, che consentono la raccolta e l’analisi di dati attraverso sistemi di comunicazione sempre più sofisticati.

In questo contesto, anche gli Stati membri della NATO hanno recentemente riconosciuto le implicazioni per la difesa e la sicurezza causate dai rapidi progressi tecnologici relativi allo spazio, sia intraprendendo l'adattamento delle loro forze armate attraverso comandi spaziali ad hoc e nuovi servizi militari, sia attuando una politica spaziale collettiva per orientare le azioni degli alleati nelle orbite basse terrestri e nello spazio.11

In particolare, durante il meeting dei ministri della Difesa svoltosi nel mese di giugno 2019 e successivamente a dicembre alla presenza dei leader della NATO a Londra, lo spazio è stato riconosciuto come nuovo dominio operativo parallelo all'aria, alla terra, al mare e al cyberspazio. La politica spaziale adottata in quell’occasione mira a garantire un corretto supporto alle operazioni e alle missioni degli Alleati in settori quali la comunicazione, la navigazione e l'intelligence, che dipendono fortemente dal supporto spaziale e richiedono quindi maggiore considerazione rispetto al passato.

Più precisamente, la space policy della NATO del 2019 individua una serie di aree critiche in cui il rafforzamento delle strutture di difesa risulta fortemente richiesto. Queste includono il posizionamento e la navigazione, che consentono il monitoraggio della forza e le missioni di soccorso; l’allerta precoce per l'acquisizione di informazioni sui lanci di missili; monitoraggio ambientale, per la pianificazione delle missioni; comunicazioni satellitari; intelligence, sorveglianza e ricognizione.12

Alla luce di ciò, il 22 ottobre 2020 i ministri della Difesa della NATO hanno concordato di istituire un centro spaziale presso il comando aereo Alleato a Ramstein, in Germania, con il compito di fungere da punto focale per supportare le attività, le missioni e le operazioni della NATO. Di importanza ancora maggiore è la Dichiarazione del vertice di Bruxelles del giugno 2021, in cui un'enfasi senza precedenti sull'articolo 5 del Trattato di Washington ha esteso la possibilità di invocare il suddetto articolo in caso di aggressioni provenienti dall'ambiente spaziale.13

1 Ministère des Armées français, Aster X 2025: defending space together, disponibile al link: https://www.defense.gouv.fr/en/cde_1/news/asterx-2025-defending-space-together.

2 Come riportato dal Ministero della Difesa Francese, all’esercitazione hanno partecipato nell’ordine Australia, Canada, Germania, India, Italia, Giappone, Norvegia, Polonia, Corea del Sud, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti.

3 Stato Maggiore della Difesa, Il comando delle Operazioni Spaziali (COS) della Difesa partecipa all’esercitazione spaziale militare Aster X 2025, 10 aprile 2025, disponibile al link: https://www.difesa.it/smd/news-italia/comando-operazioni-spaziali-cos-difesa-partecipa-esercitazione-spaziale-militare-asterx-2025/68947.html.

4 France prepares for space wars in ‘AsterX’ European exercise, C4ISRNet, 8 marzo 2025.

5 Aster X 2025: ONERA Tests European Space Defense in a Unique Simulation, Aerocontact, 1 aprile 2025.

7 Aster X 2025 : l'Europe muscle sa défense spatiale depuis Toulouse, L’Opinion Independante, 27 marzo 2025.

8 V. Chabert, le grandi potenze si preparano a fare la guerra nello spazio, Opinio Juris – Law and Politics Review, Archi di Crisi, 2024.

9 V. Chabert, La guerra in Ucraina si combatte anche nelle orbite spaziali, Opinio Juris - Law and Politics Review, n. 1, 2023.

10 G.Cuscito, Per ambire al cosmo Pechino deve Controllare i Mari Cinesi, Limes, n. 12, 2021.

11 NATO space domain, a new frontier of security, 30 gennaio 2025, disponibile al link: https://ac.nato.int/archive/2025-2/nato-space-domain--a-new-frontier-of-security.

12 NATO, NATO’s overarching space policy, 2022. Disponibile al link: https://www.nato.int/cps/en/natohq/official_texts_190862.htm.

13 NATO, Brussels Summit Communiqué Issued by the Heads of State and Government participating in the meeting of the North Atlantic Council in Brussels, 2021.

Foto: OpenAI / Armée de l'Air et de l'Espace / China MoD