Smokejumpers: chi sono i vigili del fuoco paracadutisti?

(di Antonino Lombardi)
15/09/22

Come ogni estate, tanti, troppi sono gli incendi che devastano ettari ed ettari di boschi. Spesso i Vigili del Fuoco vengono supportati da personale delle forze armate. L’ultimo caso degno di nota è stato quello di qualche settimana fa in cui una squadra del 9° reggimento alpini della brigata alpina “Taurinense” è intervenuto in località Fonte Chivignano, nel territorio del Comune di Molina Aterno (AQ). Nello specifico, il battaglione “Vicenza” ha operato con una “squadra anti incendio boschivo” consentendo la realizzazione di una linea tagliafuoco indispensabile per lo spegnimento delle fiamme.

Negli Stati Uniti esistono i c.d. smokejumpers ovvero “vigili del fuoco” dotati di paracadute che possono raggiungere le zone più impervie e più pericolose.

In totale operano nove equipaggi di vigili del fuoco paracadutisti. Sette sono gestiti dal Servizio Forestale degli Stati Uniti (USFS) due sono alle dipendenze dell’Ufficio Gestione del Territorio (BLM).1

Gli smokejumpers sono uomini e donne specializzati per combattere gli incendi a terra paracadutandosi in zone remote e inaccessibili e possono rimanere completamente autosufficienti anche per 72 ore creando punti di accesso per le altre forze in campo.

Nel corso degli anni (nella foto seguente una squadra nel 1948), le operazioni si sono gradualmente ingrandite e nel 1981, per la prima volta, le donne2 hanno iniziato i corsi di formazione.

Per l’accesso nelle varie unità è previsto un tirocinio. In genere, vengono selezionati solo vigili del fuoco che si sono dimostrati capaci sia come parte di un'unità antincendio convenzionale che di un equipaggio hotshot3, una piccola squadra d'élite composta da 20 tra i migliori vigili del fuoco.

La formazione si concentra principalmente sulle abilità di paracadutismo e sulla preparazione fisica. Le prove fisiche consistono in sit-up, push-up, pull-up e zavorrata di 3 miglia (circa 5 chilometri) in 90 minuti con 110 libbre (50 chili).

Gli allievi, durante il tirocinio, svolgono pacchetti addestrativi che comprendono corsa ad ostacoli, lezioni di arrampicata, metodi di recupero del paracadute e operazioni di scavo della linea di fuoco. Approfondiscono le tecniche di paracadutismo compresa la cura dell'attrezzatura necessaria, le corrette procedure di uscita dall'aeromobile, le tecniche di salto e i metodi per atterrare su terreni accidentati.

Data l’imprevedibilità del vento in prossimità di un incendio, imparano come utilizzare gli streamer per riconoscere l’area più favorevole per atterrare in sicurezza imparando a gestire le raffiche che incontrano a mezz’aria.

L'addestramento viene eseguito anche tramite un simulatore soprannominato "The Mutilator". Il sistema permette di simulare atterraggi di schianto.

La tuta per la discesa è particolarmente imbottita e sono fornite di anelli di attrito per aiutarli a salire e scendere dagli alberi ed sono dotate di un colletto molto alto.

Se devono raggiungere luoghi remoti, gli smokejumpers, portano con se cibo sufficiente per due giorni in modo da potersi concentrare sulla lotta al fuoco, piuttosto che preoccuparsi se saranno in grado di rifornirsi frequentemente durante lo sforzo.

Se non è necessario paracadutarsi, possono anche coadiuvare gli equipaggi di terra che sono in numero ridotto o che necessitano di alcune competenze tecniche aggiuntive.

I primi veri lanci furono effettuati il 12 luglio 1940 da Rufus Robinson (foto) di Kooskia, Idaho, e Earl Cooley di Hamilton, Montana, a Martin Creek nella foresta nazionale di Nezperce. Il successo riscosso ha avviato una rapida diffusione in molti dei servizi forestali situati nelle aree rurali afflitte dagli incendi.

Nel 1945 il 555° battaglione di fanteria paracadutista non essendo impiegato in combattimento, fu inviato sulla costa occidentale, per combattere gli incendi boschivi innescati da palloncini incendiari giapponesi. L’operazione fu chiamata "Operazione Firefly".

Il battaglione, dislocato in Oregon e California, prese parte a diverse azioni contro gli incendi boschivi operando più di mille lanci ed i suoi membri guadagnarono l’appellativo “smokejumpers”.

Il maggiore William C. Lee dell’esercito americano, che successivamente fondò la 101a divisione aviotrasportata, nel 1940 osservò i metodi degli smokejumpers presso la base di North Cascades per capire se e come potessero essere utilizzati per scopi militari ed impiegò in seguito le tecniche e le idee del servizio forestale per organizzare il primo addestramento di paracadutisti a Fort Benning, in Georgia.

Oltre alle doti di ottimi paracadutisti ed efficaci vigili del fuoco, gli smokejumpers devono essere anche esperti rappeller e tree climber. Infatti, non sempre si riesce ad atterrare in spazi liberi, a volte atterrano sugli alberi, quindi devono essere in ottima forma fisica per prima districarsi e poi raggiungere il suolo indossando tute in kevlar e 100 libbre di attrezzatura evitando di perdere il paracadute.

Una volta a terra i paracadutisti si trasformano in vigili del fuoco. Portano provviste che consentono loro di combattere gli incendi fino a tre giorni: asce, motoseghe, pale, cibo e acqua potabile. La lotta antincendio viene eseguita scavando percorsi larghi 18 pollici (circa 45 cm), creando linee attorno a un'area antincendio, delimitando il fuoco e la vegetazione che lo alimenta. Dopo alcuni giorni di lavoro ininterrotto, l'equipaggio deve raggiungere la strada accessibile più vicina per essere prelevato.

Il lavoro non finisce quando i "saltatori del fumo" tornano alla base. Il lavoro passa semplicemente ad altri compiti in modo che l'equipaggio sia preparato per il prossimo lancio: cucire tute strappate, imballare scatole con attrezzi, cibo e acqua e ripiegare i paracadute. Tutto in modo che, entro 2 minuti dall'allarme, gli operatori siano pronti e sull'aereo.

L’equipaggiamento assicura agli smokejumpers adeguata protezione e sufficiente rifornimento di materiale necessario allo spegnimento delle fiamme. Le tute da salto sono dotate accorgimenti per agevolare la discesa ed il lavoro sul campo. I colletti alti proteggono il collo quando si atterra sugli alberi, sono incluse tasche multiple per contenere oggetti come radio e strumenti da taglio. Le chiusure a strappo attorno ai polsi e alle caviglie prevengono lesioni e irritazioni. I caschi proteggono dall'impatto delle cadute, alcuni hanno anche gabbie anteriori per evitare il contatto con i rami. Gli stivali sono resistenti ad alte temperature e sono dotati di contrafforti interni in pelle che aiutano a camminare su terreni irregolari. Le ginocchiere proteggono gli arti durante l’atterreggio ed i guanti impediscono la formazione di vesciche alle mani.

Gli smokejumpers devono avere l'essenziale per andare avanti mentre lavorano. Sono dotati di riparo antincendio personale che protegge per un breve periodo di tempo durante un incendio in rapido movimento, cibo per due giorni (Gatorade, ramen, cibo in scatola), sacco a pelo, asce e seghe.

Le forniture aggiuntive sono costituite dal kit essenziale di emergenza, radio/Walkie-Talkie a distanza; strumenti di comunicazione aggiuntivi quali bastoncini luminosi, torce elettriche, razzi, bandiere "CALL 911" e fischietti di emergenza sono tutti necessari per localizzare i compagni durante il lavoro e durante le emergenze.

I velivoli utilizzati sono ad ala fissa tra cui Twin Otter, Dornier, Casa e Shorts Sherpa.

Il DH-6 serie 300 Twin Otter è un velivolo a decollo e atterraggio corto (STOL) ideale per le missioni nell'entroterra. Il Twin Otter ha una velocità di crociera di 150 nodi, può accogliere otto uomini e relative forniture ed equipaggiamenti entro un raggio di 340 miglia nautiche dalla base operativa.

Il concetto di far arrivare direttamente sugli incendi il personale con il paracadute è nato dalla necessità di ridurre il tempo necessario per mobilitare adeguatamente le risorse in caso di incendi, riducendo così i costi associati alla lotta agli incendi. Il servizio forestale degli Stati Uniti considerò il lancio con paracadute già a metà degli anni '30. I forestali nel nord-ovest americano avevano iniziato con successo a lanciare dall’alto attrezzature e cibo al personale di terra da aerei ad ala fissa e successivamente pensarono di paracadutare direttamente il personale altamente specializzato ed addestrato.

Gli smokejumpers si sono rivelati un tale successo che sono stati impiegati in tutte le aree degli Stati Uniti continentali come risorsa principale per l'attacco iniziale. Il tempo di risposta rapido, l'ampio carico utile, il basso costo ed i gli alti strandard di sicurezza degli aerei ad ala fissa hanno fatto sì che i vigili del fuoco paracadutisti rimangano una risorsa imprescindibile per dominare gli incendi.

1 USFS. Northwest: i Redmond Smokejumpers a Redmond, nell'Oregon. i North Cascades Smokejumpers a Winthrop, Washington.

California del Nord: la regione 5 Smokejumpers a Redding, in California. Northern Rockies - Missoula Smokejumpers a Missoula, Montana. i Grangeville Smokejumpers a Grangeville, Idaho. i West Yellowstone Smokejumpers a West Yellowstone, Montana. Great Basin: i McCall Smokejumpers a McCall, nell'Idaho.

BLM: Great Basin: i Boise Smokejumpers a Boise, nell'Idaho. Alaska - Alaska Smokejumpers a Fort Wainwright, Alaska.

Deanne Shulman e Charlotte Larson

3 Gli equipaggi hotshot sono squadre d’elite di vigili del fuoco professionisti. Mantengono degli alti standard di eccellenza e sono multi-qualificati. Gli hotshot nascono nel sud della California alla fine degli anni '40, il nome deriva dall'essere nella parte più calda degli incendi. La loro specialità è la soppressione degli incendi  ma, a volte, vengono assegnati ad altri lavori, tra cui ricerca e soccorso e assistenza in caso di calamità.

Foto: U.S. Army / USFS / U.S. Air Force