Reaper in Polonia e THAAD in Germania? L'arte moderna della diplomazia...

(di Matteo Acciaccarelli)
04/06/18

L’aereonautica statunitense, stando a quanto riportato da Stars and Stripes, avrebbe svolto i primi voli con il drone MQ-9 Reaper partendo dalla base aerea Mirosławiec in Polonia. Schierare gli UAV in Polonia sarebbe un modo per gli Stati Uniti di continuare ad aumentare la stabilità regionale, operando in piena coordinamento con il governo polacco, come si può leggere in una breve nota rilasciata dall’USAF. Senza dubbio partendo dalla Polonia è immaginabile che l’oggetto delle osservazioni aeree fatte con il Reaper saranno i movimenti militari russi vicino i confini dei Paesi baltici, della Polonia e dell’Ucraina, oltre a quelli nelle aree costiere.

Gli MQ-9 Reaper saranno disarmati e verranno utilizzati, quindi, solamente per supportare e per realizzare gli obiettivi della politica estera di sicurezza degli Stati Uniti, il tutto tramite la sorveglianza e la ricognizione aerea. Infatti, per il momento non è previsto l’arrivo di altri aerei nella base polacca, in modo tale da non far aumentare ulteriormente le tensioni con la Russia. Anche perché i Reaper non hanno capacità di guerra elettronica e, in caso di conflitto, sarebbero abbattuti senza difficoltà dal sistema di difesa aereo russo. Probabilmente il compito degli UAV, a differenza del loro utilizzo tradizionale sul campo di battaglia, sarà quello di sorvegliare le aree costiere del Baltico e dell’enclave russa di Kaliningrad, dove la marina russa ha incrementato il numero di esercitazioni.

Lo schieramento degli MQ-9 Reaper, però, potrebbe non essere l’unica decisione americana nei confronti dell’Europa in campo militare. Innanzitutto perché il governo polacco ha ultimamente chiesto una maggiore, se non permanente, presenza militare americana nel proprio territorio, in modo tale da poter essere deterrente da possibili, ma quanto mai improbabili, iniziative russe. L’offerta del ministero della Difesa polacco è stata quella di offrire 2 miliardi agli Stati Uniti in cambio di una divisione corazzata americana.

Inoltre, stando ad un’indiscrezione del New York Times, il Dipartimento della Difesa americano, in questi ultimi mesi, avrebbe avuto alcuni colloqui preliminari con il rispettivo tedesco, per schierare il sistema missilistico di difesa THAAD (Terminal High Altitude Area Defense) in Europa. Una mossa che sarebbe stata immaginata subito dopo la decisione del presidente Trump di ritirare gli Stati Uniti dall’accordo sul nucleare con l’Iran. Infatti, la paura statunitense e, anche, degli stati europei è che le minacce iraniane si tramutino in altro e la gittata degli Shahab-3, circa di 2.000 km, mette in ipotetico pericolo anche l’Europa e le installazioni militari americane presenti.

Se dovesse essere schierato anche il THAAD in Europa, nonostante la notizia si sia stata smentita ufficialmente dal Pentagono, questo andrebbe da un lato ad aumentare la difesa missilistica europea, ma dall’altro rischierebbe di aumentare le tensioni con la Russia, che vedrebbe i suoi confini sempre più “accerchiati” dalle forze NATO.

(foto: U.S. DoD)