Problemi di aggiornamento e manutenzione per l'intera flotta USA?

29/10/14

Gli Stati Uniti hanno bisogno di tempo e denaro per aggiornare l’intera flotta sparsa per il mondo: il problema è che non hanno abbastanza tempo e denaro. L’allarme è stato lanciato la scorsa settimana dal capo delle operazioni navali, l’ammiraglio Jonathan Greenert, durante una visita presso la base di Norfolk.

Secondo Greenert, il mantenimento prolungato delle unità schierate a supporto delle operazioni in corso, starebbe per innescare un effetto a cascata su tutta la flotta che necessita di implementazioni e ristrutturazioni. Manutenzioni necessarie per garantire il previsto ciclo vitale delle unità, ma che non possono essere svolte secondo quanto programmato. Il risultato è che le navi della Marina potrebbero anche non essere in grado di rispondere alle minacce future.

Il problema è noto da tempo.

Meno della metà delle navi da guerra entrate lo scorso anno nei cantieri privati e pubblici per le riparazioni e gli aggiornamenti sono ritornate in mare, mentre il budget previsto dalla Marina è già stato sforato.

La portaerei Dwight D. Eisenhower, nonostante sia in manutenzione da più di un anno (ha avuto problemi con alberi, timoni ed unità di distillazione), non potrà tornare in servizio per il prossimo autunno, così come inizialmente previsto. Ciò significa che la portaerei Harry S. Truman, (20 anni più giovane della Eisenhower), dovrà posticipare di almeno 6 mesi la sua manutenzione programmata.

Le cause sono principalmente due.

Il primo è prettamente logistico. Per anni la Marina ha rinviato manutenzioni ed aggiornamenti per mantenere le flotte schierate a sostegno delle guerre in Iraq ed in Afghanistan.

Il secondo è di tipo economico. I tagli alla Difesa, infatti, hanno determinato un blocco nelle assunzioni nei cantieri pubblici della Marina. Solo per fare un esempio: la Norfolk Naval Shipyard, a Portsmouth, è stata costretta anche a limitare gli straordinari per i dipendenti civili: ciò ha determinato un deficit nella forza lavoro.

I cantieri navali pubblici della Marina lavorano principalmente sulle portaerei a propulsione nucleare. A causa della carenza di manodopera, l'Eisenhower rimarrà a Norfolk per diversi mesi in più del previsto. Ritardi anche nella produzione di sottomarini. Almeno in otto battelli si registrano ritardi che vanno dai due ai nove mesi.

All'inizio dell’anno, il Fleet Forces Command ha annunciato un piano per ottimizzare la flotta (Optimized Fleet Response Plan cycle), basato su un ciclo operativo di 36 mesi invece che 32.

Il nuovo ciclo di 36 mesi inizia con un periodo di mantenimento seguito da una fase di tre mesi di addestramento di base ed ulteriori tre mesi di formazione avanzata. 30 giorni pre-ferie per l’equipaggio in vista del dispiegamento all’estero (Pre-Overseas Movement Phase), quindi missione operativa di otto mesi. Il resto del tempo è noto come fase sostentamento della durata di 14 mesi: la nave resta pronta ad intervenire in caso di emergenza.

Piano, però, totalmente subordinato a fattori che nemmeno la Marina più potente del mondo può controllare. Qualora, infatti, oltre agli attuali teatri di crisi se ne dovessero aggiungere altri (e considerando i continui tagli alla Difesa), la Marina degli Stati Uniti si ritroverebbe a dispiegare unità senza rimpiazzo o senza manutenzione preventiva (cosa che avviene nel 40% dei battelli in mare). Le portaerei adotteranno il nuovo piano di 36 mesi entro i prossimi quattro anni secondo la seguente previsione: la Bush e la Carl Vinson a partire dal prossimo anno. La Truman, la Theodore Roosevelt e la Gerald R. Ford nel 2016. La Lincoln e la John C. Stennis nel 2017. Infine la Nimitz, entro il 2018.

Al 29 ottobre la Marina Militare degli Stati Uniti ha dispiegato nel mondo 108 unità navali pari al 36% dell’intera flotta. Altre 53 navi, pari al 18% della flotta sono impiegate in operazioni interne, addestramento o con la Terza Flotta. Quattro i gruppi da battaglia in missione con le portaerei Nimitz (Oceano Pacifico), Carl Vinson (Quinta Flotta), Theodore Roosevelt (Oceano Atlantico) e George H.W. Bush con la Sesta Flotta. Quattro i gruppi d’assalto anfibio in missione a supporto delle unità Bataan nell’Oceano Atlantico, Bonhomme Richard con la Settima Flotta, Iwo Jima nell’Atlantico e la Makin Island con la Quinta Flotta.

Franco Iacch