Nuovi cacciatorpediniere per la Marina Militare

(di Tiziano Ciocchetti)
11/11/20

Dopo quasi trent’anni è giunto il momento di mandare in pensione i due cacciatorpediniere Durand de la Penne (foto) e Mimbelli, in linea nella Flotta dall’inizio degli anni ’90 e in condizioni operative non certo ottimali.

"I cacciatorpediniere sono fondamentali per una flotta d’altura come quella italiana, che deve essere in grado di proiettare capacità in mare e dal mare operando su tutto lo spettro delle operazioni marittime e congiunte", ha dichiarato l’ammiraglio Aurelio De Carolis, vice capo di stato maggiore della Marina Militare.

"Oltre a portaerei, navi anfibie e sottomarini, sono necessari cacciatorpediniere con capacità di protezione da attacchi terrestri", ha aggiunto.

Proprio la capacità di proiettare potenza dal mare è un aspetto che la Marina Militare intende sviluppare e ampliare, acquisendo unità polivalenti (come la nuova classe di fregate Thaon di Revel) non solo in grado di mettere in mare piccoli natanti (battelli a chiglia rigida RHIB) ma anche di colpire obiettivi situati in profondità (sistemi missilistici deep strike).

Ad oggi la Difesa ha stanziato circa 4 milioni di euro per studi di fattibilità, la Marina auspica ad avere un requisito operativo finale entro il 2022. Secondo questo iter il programma di produzione, con la prima unità, dovrebbe partire nel 2023 (fondi permettendo), terminare nel 2025. La Marina Militare, quindi, potrebbe ricevere il primo caccia nel 2028.

Per quanto riguarda le dimensioni, i piani attuali della Marina prevedono di realizzare due cacciatorpediniere con un dislocamento ciascuno di almeno 10.000 tonnellate, una lunghezza di 170 metri, 24 metri di larghezza con un pescaggio di 9 metri e più di 300 membri di equipaggio, offrendo una velocità massima di oltre 30 nodi utilizzando il sistema di propulsione CODOGAL (COmbined Diesel Or Gas And eLectric), ha proseguito l’ammiraglio De Carolis (il sistema consente l'uso di turbine a gas o diesel, oltre alla propulsione elettrica per velocità inferiori).

Ipotizziamo un armamento principale composto da un pezzo da 127/64 mm LW (con munizionamento VULCANO) a prua, due pezzi da Sovraponte 76/62 mm (con munizionamento DAVIDE) e almeno 48 celle verticali VLS A50 per missili superficie-aria ASTER-30 Block 1NT, con capacità ASBM (Anti-Ship Ballistic Missiles) e missili superficie-superficie TESEO Mk-2/E e SCALP NAVAL, con capacità Land Attack. Oltre la possibilità di imbarcare almeno tre elicotteri medi SH-90.

Nel DPP (Documento Programmatico Pluriennale) della Difesa per il biennio 2020-2022, il programma per la realizzazione del primo cacciatorpediniere ha ricevuto uno stanziamento pari a 620,3 milioni di euro.

Foto: Marina Militare / web