“Rent a Car” tedesco per Eurocargo, funziona bene e offre opportunità. Da noi è un miraggio?

(di Gianluca Celentano)
09/04/21

Abbiamo precedentemente portato sotto i riflettori la piattaforma di Iveco Trakker, ingegneristicamente e militarmente rivista, svelando i punti comuni con Astra che confermano la naturale predisposizione strutturale per le esigenze tattiche e derivate (vedi VTMM).

Un discorso analogo va fatto anche per il più piccolo Eurocargo, un mezzo che si colloca al confine della fascia media, ovvero quel settore di maggior impiego “light” che comprende VM90 e LMV Lince.

Benché sia il due assi Astra ACTL a svolgere principalmente il ruolo di autocarro promiscuo operativo in molte caserme dell’Esercito, è Eurocargo ad occuparsi spesso di compiti specialistici - carro attrezzi, ATP frigo - quando non è strutturato come semplice cassonato o per la movimentazione di moduli medi. Queste sono solo alcune conformazioni derivate dalla serie civile in uso alle FF.AA.

Con un range di carico fino alle alle 18 ton per le versioni ordinarie, il piccolo Eurocargo può arrivare sino alle 26 ton di portata nelle versioni con piattaforma speciale e 4x4. Nel suo complesso risulta una struttura più snella e ancor più versatile che offre diversi spunti per la realizzazione di altre piattaforme armoured a due assi, dove ha preso vita ad esempio il MMV 4x4, primo sostituto di ACM80 (foto seguente).

Per i nostalgici dell’ACM80/90, il mezzo che ha fatto scuola a Eurocargo, possiamo sostenere che le potenzialità dello storico autocarro medio, sono state maggiorate, modernizzate e trasferite nel ‘91 sull’allora neonato di casa Iveco.

Una differenza basilare tra Eurocargo e Trakker/Astra - struttura e motore a parte s’intende - è che il medio di Iveco è esclusivamente un due assi, contro i due, tre o quattro dei più grossi fratelli maggiori.

Per i logistici la Germania sceglie l’Italia

La notizia del 2017, è passata un po' in sordina sui media, in un contesto dove il rinomato polo internazionale di Iveco Defence Vehicles, opera ormai da anni con impianti di ingegneria in Germania, Iveco-Magirus a Ulm e in Brasile a Sete Lagoas. Un’operazione che ha visto la vendita di ben 280 150E28WS 4x4 alla tedesca BwFuhrpark Service GmbH, una società statale che svolge un servizio davvero interessante che vedremo più avanti. Con l’identificazione tecnica, si fa riferimento ai 280 Eurocargo 4x4 non protetti allestiti e dotati di cabina di guida a lunga distanza - presenza di cuccetta - e una nuova disposizione e conformazione dei sedili, a cui si aggiungono sistemi radio e un aggiornato sistema CanBus (ottimizzazione di cablaggi e diagnosi linea elettrica semplificata).

Un civile in verde

Le credenziali di questo lotto di Eurocargo destinato alla Bundeswehr possiedono, dalle notizie raccolte, solo la livrea militare trattandosi di mezzi non adibiti all’impiego operativo. Infatti benché abbiano superato i collaudi nell’area militare di Iveco DV attestandosi come qualità a MB UNIMOG, telaio e struttura non hanno subito maggiorazioni o semplificazioni tecniche. Tuttavia sono presenti ganci Stanag anteriori e posteriori, prese pneumatiche per rimorchio anteriori e posteriori, un'interfaccia twistlock ISO per i pianalie vernici opache.

Il motore degli Eurocargo in questione è un Tector 7 (euro 6) con 6 cilindri da 6,7 litri e 280 cv e ben 26 tonnellate di Ptt - Gross Combination Weight - , che la Germania ha richiesto con trasmissione manuale, pur essendo disponibile l’opzione Allison con convertitore di coppia oppure robotizzata Astronic Lite6 AS 1000. Interessante è il sistema IVECO HI-SCR di riduzione catalitica brevettato FPT Industrial, che per semplificazione non utilizza il sistema EGR per il riciclo dei gas.

Mezzi militari a noleggio per la Bundeswehr

L’Esercito tedesco per certi tipologie di veicoli, si affida a una società pubblica per l’approvvigionamento dei mezzi osservando rigorosamente il concetto di flessibilità, costo/efficacia, qualità e reperibilità h24. La società BwFuhrparkService, dove sono confluiti i 280 Eurocargo, si presenta quindi come una sorta di full leasing in grado, pensate un po', di fornire anche la mano d’opera per la movimentazione. Nel parco mezzi, oltre a Iveco, sono presenti altre nobili icone dei mezzi pesanti come SCANIA, MAN e Daimler AG, rimorchi piuttosto che carrelli elevatori o bus, adibiti sostanzialmente al comparto logistico, un settore che oggi più che mai, in assenza di conflitti, sta guadagnandosi un ruolo cruciale per gli eserciti occidentali.

L’opinione: con l’emergenza Covid19, i numerosi ed efficaci assetti sanitario logistici attivati dall’esercito, e la recente nomina a commissario straordinario proprio del numero uno della logistica, generale Figliuolo, sottolineano l’importanza moderna di questo ampio comparto della forza armata su cui investire.

BwFuhrparkService sembra una soluzione che funziona e fa risparmiare ampliando la competenza specifica. Un sistema che senza dubbio alleggerisce il lavoro dei soldati ottimizzando funzioni e incarichi nelle caserme. La società tedesca è presente con diverse filiali in Germania e Lussemburgo ed ha già avuto modo di approvvigionare mezzi e materiali nelle missioni UNIFIL, KFOR, EUTM/Minusma MLI etc.

Qui da noi non ci sono notizie legate “al noleggio” un argomento che per certi versi potrebbe imbarazzare qualcuno, ma che è anche ben lontano dai nostri sani ricordi di battaglione, seppur l’evoluzione delle nostre FF.AA. non lo escluda a priori.

Situazione italiana

Riuscire a capire la percentuale di trasporti su strada affidati dall’Esercito ai vettori privati, non è stato affatto semplice nonostante un sacrosanto diritto all’informazione. Ma anche questa è forse già una risposta. Tuttavia è sotto gli occhi di tutti, magari quando ci avventuriamo sulle autostrade, osservare diversi trasporti pesanti militari movimentati, nonostante i misteri, da autoarticolati civili.

Trasporto di carri armati piuttosto che moduli shelterizzati, carburanti o materiali classificati in ADR (accord européen relatif - trasporti di merci pericolose su strada), sono solo alcune delle situazioni che si possono incontrare. Stando a qualche confidenza poi, alcuni trasferimenti di personale sarebbero stati affidati anche ad autobus privati. Qualcosa di più si può apprendere dal “Capitolato tecnico dei trasporti” pubblicato sul sito della Difesa, dove tra gli enti committenti principali compare l’ Ispettorato Logistico dell’Esercito-Ufficio Movimenti e Trasporti (ISPEL – MOTRA) per le esigenze dell’Esercito e Carabinieri. Non è da escludere che una percepibile riservatezza sull’argomento possa avere diverse spiegazioni, non ultima una questione di organizzazione o di risorse.

Il noleggio militare in Italia

Già nei primi anni ‘90 in Italia, diverse rinomate aziende non solo multinazionali, si erano affidate al concetto del noleggio a lungo termine come formula di garanzia per la gestione totale e l’avvicendamento del parco veicolare. Un settore oggi diffuso e che conosco, avendoci lavorato da giovanissimo per la consegna e manutenzione di grosse berline. Qui però,la tedesca BwFuhrparkService fondata nel 2002, sembra aver acquisito le rodate basidel full leasing incrementando e rivoluzionato questo concetto, e fornendo in base al noleggio, anche del personale qualificato.

Adeguare e semplificare le normative sul lavoro qualificato in Italia, potrebbe aprire nuove opportunità e sbocchi senza troppe difficoltà. Tuttavia, escludendo la pubblica amministrazione civile e locale, il noleggio dei mezzi pare avere dei riscontri sulle gazzelle dell’Arma dei Carabinieri, stando a quanto mi raccontava un anziano maresciallo. Non è difficile pensare che un “full leasing specializzato” potrebbe tradursi in un’efficiente ottimizzazione di costi e professionalità in larga scala, seppur l’interazione “eccessiva” con il comparto civile spieghi forse le resistenze della vecchia scuola militare, quella abituata alla totale gestione in house del comparto sempre più minato dai tagli economici. Questa almeno, è una delle conclusioni a cui sono giunto.

Foto: web / Esercito Italiano / autore