MERKAVA: il carro di fuoco degli israeliani

(di Tiziano Ciocchetti)
28/09/18

La nuova versione dell’MBT MERKAVA, la Mk-4 apparsa per la prima volta in pubblico nel giugno del 2002, costituisce la quarta generazione del modello originale Mk-1, la cui progettazione iniziò alla fine della guerra del Kippur e che vide il primo impiego operativo nel corso della campagna del Libano del 1982.

Il MERKAVA Mk-4, che con le sue 65 tonnellate è forse il carro più pesante del mondo, è equipaggiato con il cannone MG-251 da 120/44 mm ad anima liscia, costruito in Israele dalla IMI Slavin Land System Division e progettato per tollerare pressioni interne più elevate del precedente 120/44 della Rheinmetall, in modo tale da poter consentire una maggiore velocità iniziale in funzione dell’impiego di un avanzato tipo di munizionamento ad energia cinetica. La massa rinculante dell’MG-251 è di 2.000 kg, la medesima del precedente modello tedesco, ma il suo sistema di assorbimento del rinculo è più compatto. Il cannone può impiegare tutti i tipi di munizionamento oggi esistenti, compresi proietti APFSDS ad energia cinetica, HEAT (High-Explosive Antitank), APAM (Antipersonnel/Antimaterial), oltre al missile a guida laser LAHAT (Lase-Homing Antitank).

Il servente può prelevare i proietti da un magazzino costituito da due tamburi rotanti sistemati nella controcarena posteriore. Il sistema di caricamento semiautomatico, che contiene 10 colpi di pronto impiego di quattro tipi diversi, selezionabili in automatico, viene azionato elettronicamente e la selezione dei colpi di pronto impiego viene controllata mediante un microprocessore.

Il carro è dotato di un avanzato sistema per il controllo del tiro integrato, incentrato su una versione migliorata del visore KNIGHT Mk-3 della Elbit, che utilizza calcoli balistici effettuati da un modernissimo computer il cui software è concepito per tenere in considerazione tutti i parametri che influenzano l’equazione balistica. Accanto al visore migliorato KNIGHT Mk-3, stabilizzato su due assi per il cannoniere, sull’Mk-4 è presente anche un sistema di osservazione panoramico stabilizzato su due assi per il capocarro, entrambi dotati di un avanzato sistema FLIR (camera termica) e di uno schermo TV per i canali di osservazione diurna e notturna, che contribuiscono ad incrementare notevolmente la probabilità di centrare il bersaglio al primo colpo.

Un sistema automatico di tracking (ATS, Automatic Tracking System) della seconda generazione aggancia il bersaglio a una distanza di alcuni chilometri, inseguendolo automaticamente sia che si tratti di mezzi in movimento sul terreno, sia che si tratti di elicotteri in volo a bassa quota. Il mirino del cannoniere inizia quindi la sequenza di fuoco, indipendentemente da qualsiasi azione evasiva che il bersaglio possa compiere quando si accorge di essere sotto attacco.

Per quanto riguarda la protezione, dato che il MERKAVA Mk-4 è stato progettato per i moderni campi di battaglia, la massima attenzione è stata data al miglioramento delle capacità di sopravvivenza nei confronti dei sistemi controcarro della terza e della quarta generazione, con particolare attenzione ai missili a guida terminale dotati di profilo d’attacco dall’alto. Per assicurare la massima protezione della parte superiore della torretta, il portello del servente è stato eliminato. Ciò permette di utilizzare un’ampia gamma di sistemi di protezione modulare – costituita da corazzature ibride - sul cielo della torretta stessa, nonché sull’intera superficie del carro.Per la difesa perimetrale l’Mk-4 è dotato del sistema di allarme laser Amcoram LWS-2, i cui sensori sono in grado di scoprire missili in avvicinamento subito dopo il lancio. Nell’ LWS-2 è incorporato un avanzato sistema difensivo, denominato TROPHY Active Protection System (APS), il cui funzionamento è basato sull’associazione di un radar di ricerca e tracking IAI Elta, che è destinato alla scoperta delle minacce in arrivo, con un dispositivo di lancio per contromisure hard-kill. Dopo l’individuazione di un ordigno potenzialmente pericoloso, il TROPHY inizia automaticamente il processo di intercettazione che neutralizza la minaccia ad una distanza di sicurezza. Il subsistema radar è costituito da 4 antenne fisse di cui 2 sul tetto della torretta rivolte in avanti e le restanti 2 dietro la controcarena posteriore della medesima.

I due lanciatori per contromisure hard-kill sono ubicati ai due lati della torretta e ciascuno copre un arco di 210°. Il TROPHY è efficace, sia contro i missili controcarro a lunga gittata, sia contro i sistemi a breve gittata e fornisce una protezione sui 360°. Ha inoltre la capacità di fronteggiare minacce dall’alto.

L’apparato di propulsione dell’Mk-4 è costituito da un turbodiesel ad iniezione diretta da 1.500 Hp a 3.700 giri/min., raffreddato a liquido, General Dynamics GD 883. La sua caratteristica più evidente è la compattezza. Rispetto al motore del LEOPARD 2, esso presenta un volume specifico pari solo al 60%; in particolare l’altezza è pari a 656 mm (contro 845) mentre la larghezza è limitata a 940 mm (contro 1.060).

L’Mk-4 è stato impiegato per la prima volta in Libano, nel corso dell’operazione PIOGGIA D’ESTATE, e 18 di essi sono stati messi fuori combattimento a causa di missili anticarro a carica in tandem. Le perdite tutto sommato elevate, visto che gli Hezbollah non allineavano nessun carro per tener testa agli Mk-4, sono state attribuite alle lacune nel programma di addestramento generale del Corpo corazzato e la mancanza di preparazione sia a livello di equipaggi, sia di unità costituite.

Il Tsahal ha cominciato a modificare la propria dottrina operativa, plasmandola su un concetto di guerra asimmetrica, in cui l’avversario, che prima era convenzionale, ora è diventato non convenzionale, e dove il carro, che prima combatteva contro carri nemici e osservava a grande distanza, deve affrontare sempre più spesso piccole squadre fortemente armate con sistemi anticarro.

(foto: IDF / Rafael Advanced Defense Systems)