L’intramontabile Browning

(di Tiziano Ciocchetti)
05/11/19

La Browning M-2HB è la più diffusa e longeva HMG (Heavy Machine Gun) occidentale.

La nascita delle prime mitragliatrici pesanti risale al termine della Prima Guerra Mondiale, allor quando l’apparire sui campi di battaglia del carro armato e dell’aeroplano avevano reso inefficace i normali calibri di mitragliatrice (gli stessi adottati per i fucili d’ordinanza). Era necessario poter disporre di un calibro superiore che offrisse maggiori prestazioni balistiche.

Il comandante del Corpo di Spedizione americano in Europa, il generale John J. Pershing, giunse a queste conclusioni e richiese all’Army Ordinance Department la progettazione di una mitragliatrice calibrata con una munizione di almeno mezzo pollice di diametro (.50 ovvero 12,7 mm) e con una velocità alla bocca di almeno 800 m/s.

L’esperienza sui campi di battaglia del fronte occidentale aveva evidenziato l’efficacia della munizione incendiaria francese in calibro 11x53R, utilizzata per distruggere i palloni aerostatici e realizzata partendo dal colpo da 11 mm Gras (11x59R).

Si decise di produrre otto mitragliatrici Colt calibrate con questa munizione, tuttavia le prestazioni balistiche vennero ritenute insufficienti e la sperimentazione cessò.

Il progettista americano John Moses Browning, già nel 1917, cominciò a progettare una versione in calibro maggiore della Browning M-1919 calibro .30-06 Springfield, camerata proprio con il colpo .50 e ne incaricò la realizzazione alla Winchester Repeating Arms Company, che decise di realizzare la nuova munizione partendo dal .30-06 Springfield, attraverso un ingrandimento della stessa.

La sperimentazione della nuova mitragliatrice avvenne nel 1918. L’arma aveva un rateo di fuoco di 500 colpi/min. e una velocità del colpo alla bocca di 700 m/s: prestazioni ancora sotto le aspettative.

La svolta si ebbe quando i tecnici della Winchester poterono disporre delle munizioni tedesche calibro 13,2 mm TuF (Tank und Flieger) e 13,2x92SR, sviluppate per il fucilone controcarro Mauser Tankgewehr M-1918.

Grazie alla sperimentazione sui colpi tedeschi, i tecnici americani riuscirono a realizzare un nuovo colpo .50 con un bossolo di 99 mm (12,7x99 mm), e una velocità alla bocca di 840 m/s.

Una volta sviluppata la nuova munizione, John Moses Browning finì di progettare anche la nuova mitragliatrice pesante battezzata M-1921, raffreddata ad acqua per l’impiego terrestre (la versione aeronautica ne era priva).

Nel 1923 venne adottata da parte dell’U.S. Army come Model 1921, per l’utilizzo come arma controcarro e antiaerea. Nel 1930 venne adottata una versione leggermente modificata nota come M-1921A1.

Successivamente vennero apportati ulteriori cambiamenti, riguardanti la possibilità o meno di utilizzare il raffreddamento ad acqua e una modalità di alimentazione facilmente reversibile. Il US Army introdusse la mitragliatrice così modificata con la denominazione M-2, con raffreddamento ad acqua in versione antiaerea e senza sistema di raffreddamento come arma aerea.

Una ulteriore variante con canna raffreddata ad aria e più pesante di quella standard venne classificata come M-2HB (Heavy Barrel), tale accorgimento permise di compensare la perdita dell’efficace raffreddamento ad acqua permettendo di ridurre il peso complessivo dell’arma da 55 kg a 38 kg.

Nel corso della Seconda Guerra Mondiale vennero prodotti circa 2 milioni di esemplari di cui almeno 400 mila nella versione M-2HB.

Il rateo di fuoco della M-2HB era di 400/600 colpi/min., mentre la versione per l’impiego aereonautico, la AN/M-2 (Army/Navy), aveva un rateo di fuoco di 750-850 colpi/min.: questa versione diventò la mitragliatrice più diffusa a bordo di quasi tutti i velivoli americani nel corso della guerra, sia come arma offensiva nei caccia che difensiva sui bombardieri.

La M-2HB è essenzialmente impiegata in ambito terrestre, montata su veicoli leggeri oppure su APC e MBT come arma secondaria.

Nel corso dell’impegno americano nel sud-est asiatico, alcune M-2 vennero munite di ottiche per poter essere utilizzate come heavy sniper rifle.

Viene sviluppata anche una versione con un rateo di fuoco maggiore, la AN/M-3 che, grazie ad un meccanismo di accelerazione del trasporto del nastro di alimentazione (feed booster) permette di erogare quasi 1200 colpi/min; la M-3 è stata ampiamente impiegata nel corso della Guerra di Corea sugli F-86 SABRE; F-84 THUNDERJET e F-80 SHOOTING STAR, ma equipaggiava anche diverse versioni del G-91.

Attualmente, la M-3 - con differenti designazioni come XM-213/M-213, GAU-15/A, GAU-16/A, GAU-18/A, GAU-21 – equipaggia gli elicotteri dell’USSOCOM.

Le M-2/M-3, con munizionamento a palla standard M-33 FMJ da 706,7 grani (45,8 grammi) con V° pari a 890 m/s e con una energia di 18.143 Joules, hanno una gittata utile di 1.800 metri e una gittata massima di 2.500 metri. Tra i soldati americani circola il detto: when the M-2 speaks, everybody listens.

Nel 2010 l’US Army, dopo qualche anno di sperimentazione, ha migliorato l’M-2HB giungendo alla versione M-2A1, dotata di di kit QCB (Quick Change Barrel) per il cambio rapido della canna, di otturatore modificato, di una sicura manuale e di spegni fiamma a 4 rebbi.

Le Browning M-2/M-3 sono attualmente le mitragliatrici pesanti più diffuse in assoluto.

Foto: U.S. Army / web / U.S. Marine Corps