Elisabetta non guidò solo un regno, ma anche mezzi militari. Senza patente...

(di Gianluca Celentano)
15/09/22

Sul trono da settant’anni, l’8 settembre 2022 si è spenta serenamente a 96 anni la regina del Regno Unito Elisabetta II. A succedergli è il figlio primogenito divenuto Carlo III d'Inghilterra.

La regina Elisabetta, che si è sempre presentata al mondo con la formalità prevista dai protocolli di Buckingham Palace e la raffinatezza che contraddistingue i reali, non ha mai nascosto da buona inglese una delle sue passioni oltre i cani e i cavalli: i motori!

Auxiliary Territorial Service

Seppur re Giorgio VI, padre di Elisabetta fosse molto contrario all’arruolamento della figlia, la tenacia della figlia ebbe il sopravvento tanto che a 19 anni si arruolò nella ATS (Auxiliary Territorial Service), una componente femminile e ausiliaria dell’esercito britannico scioltasi nel 1949. L’organizzazione di questo corpo, simile negli obiettivi alla statunitense WAAC (Women's Auxiliary Army Corps), evidenziava l’importanza di una riserva multiservizi e logistica all’interno di una forza armata.

Elisabetta trovando un compromesso con il padre scelse un corso logistico come meccanico e conduttore di mezzi militari che svolse alla Aldershot Military Town, un comprensorio militare assimilabile alla nostra Cecchignola. Al termine del corso si trovò a condurre autocarri furgonati (tipo Bedford QL, Leyland Hippo) ambulanze e imparò ad eseguire i tagliandi ai mezzi pesanti senza preoccuparsi di sporcarsi sdraiandosi sotto un automezzo o mettendo le mani nel motore. Davvero una donna ammirevole e dinamica.

Elton John e Nick Mason

Tra gli innumerevoli artisti e amici che hanno frequentato Buckingham Palace due sono assolutamente riconducibili alla passione di Elisabetta per le automobili: il cantante Elton John e il batterista dei Pink Floyd Nick Mason, entrambi appassionati collezionisti di supercars. Elton John possiede un centinaio di Jaguar mentre Nick Mason rende onore all’Italia, terra dei motori per antonomasia, come esperto collezionista di Ferrari.

Ha fatto il giro di tutti i media la foto della regina Elisabetta II che, durante una visita al batterista, chiede di poter controllare l’olio di un bolide del cavallino (foto). Anche la passione per le gare motoristiche coinvolge generalmente le famiglie reali e i Windsor in particolare non fanno eccezione.

Oltre alle competizioni nautiche offshore, il tifo reale è ovviamente per la McLaren, la scuderia britannica di formula 1.

Aston Martin e Land Rover

In alternativa alle carrozze da parata, la dinastia degli Windsor pare si sia affezionata soprattutto ai marchi Land Rover e Aston Martin lasciando a Rolls Royce, Bentley e Jaguar un ruolo prettamente istituzionale. Una scelta sportiva seppur d’élite come del resto sono sempre stati descritti dalla cronaca.

Finché ha potuto, la regina Elisabetta ha guidato personalmente le Discovery che preferiva rispetto alle Freelander di sua proprietà, lasciando l’autista reale al suo fianco o impiegandolo solo per i compiti istituzionali di rappresentanza.

Nel 2015 durante una manifestazione ippica Royal Windsor Horse Show, si presentò personalmente alla guida della Range Rover con cui trasportava le sue guardie del corpo, ma non è difficile imbattersi in immagini che la vedono alla guida di una Jaguar senza utilizzare le cinture di sicurezza. A una regina è permesso tutto.

Suo figlio Carlo, come del resto i nipoti William e Harry, prediligono le fuoriserie di casa Aston Martin e proprio la madre Elisabetta regalò a Carlo un DB6 per i suoi 21 anni. Addirittura l’emiro del Bahrein nel 1989 omaggiò Carlo con un’altra Aston Martin, una V8 Vantage Volante con cambio automatico. Carlo che evidentemente è un purista della guida la fece modificare sostituendo la trasmissione con un cambio manuale tradizionale a 5 marce.

Un'eccellenza senza patente

Essere a capo di uno stato nel Regno Unito solleva da molti oneri tra cui quello di possedere una patente sul territorio nazionale La legge britannica infatti stabilisce che alla regina non serve sostenere esami per conseguire una patente essendo lei l’autorità più alta deputata a validarne la concessione.

Foto: Imperial War Museums / Twitter