Lo USSOCOM vorrebbe l'Amphibious Capability per gli Hercules: la versione anticinese

(di Tiziano Ciocchetti)
28/10/21

Nel corso delle ultime operazioni in Afghanistan, Iraq e Siria le forze americane, sia convenzionali che speciali, hanno sempre potuto contare sull’assoluta superiorità aerea.

In caso di necessità le truppe sul terreno hanno potuto richiedere un supporto aereo ravvicinato (CAS), nonché l’evacuazione MEDEVAC. Tuttavia, un eventuale conflitto con i cinesi sarebbe condotto in un ambiente non permissivo, limitando enormemente l’appoggio aereo.

In uno spazio aereo conteso, i velivoli maggiormente utilizzati dal USSOCOM (United States Special Operations Command), come l’AC-130J Ghostrider e l’MC-130J Commando II, difficilmente riuscirebbero a violare le bolle A2/AD dei cinesi. Quindi si sta cercando nuovi ruoli da assegnare a questi velivoli.

Il progetto è quello di equipaggiare l'AC-130J con missili da crociera e trasformare l'MC-130J in un idrovolante. In tale modo le SOF statunitensi potrebbero essere in grado di mantenerli in servizio.

L’AC-130J Ghostrider è l’ultima versione di cannoniera volante derivata dal Super Hercules, è una piattaforma ideale per il supporto aereo ravvicinato. Può rimanere sui bersagli per periodi molto lunghi e fornire una elevata potenza di fuoco. La Ghostrider è equipaggiata con un cannone automatico da 30 mm (30x173 mm) ATK, un obice da 105 mm, nella stiva può essere installato un lanciatore a tamburo per missili AGM-176 Griffin, mentre sui piloni alari possono essere montate bombe a guida GPS GBU-39/B. Ma la capacità di rimanere in stazionamento per lunghi periodi è anche uno dei principali svantaggi del velivolo, poiché è relativamente lento e vulnerabile al fuoco antiaereo.

Lo USSOCOM vuole sviluppare un missile guidato di precisione stand-off, che l'AC-130J può lanciare da lunghe distanze, permettendogli di colpire bersagli rimanendo fuori dalle bolle anti-accesso A2/AD. Tale sistema d’arma dovrebbe avere una gittata massima superiore agli 800 km e trasportare una testata bellica del peso di almeno 15 kg, con velocità subsonica e profilo d’attacco low-low.

L'MC-130J Commando II, l'ultima versione, è specializzato nell'infiltrazione, esfiltrazione, trasporto e rifornimento di unità per operazioni speciali in ambienti semipermissivi o non permissivi. Può anche effettuare il rifornimento in volo di elicotteri per operazioni speciali e svolgere missioni Psyop, trasmettendo messaggi e lanciando volantini.

L'AFSOC sta lavorando con lo Strategic Development Planning and Experimentation dell'Air Force Research Lab su una capacità anfibia per il velivolo che gli consentirebbe di atterrare e decollare dalla superficie marina.

Il programma MC-130J Amphibious Capability (MAC) è vitale per il successo nei futuri conflitti perché consentirà la dispersione delle risorse all'interno di un'area operativa congiunta, ha dichiarato il maggiore Kristen Cepak, capo del ramo di transizione tecnologica dell'AFSOC, aggiungendo che, disperdere in una vasta zona d’oceano i velivoli anfibi MC-130J, renderebbe molto più difficile per un avversario colpirli.

Foto: U.S. Air Force