Le forze armate egiziane interessate al MLRS di produzione ucraina Vilkha-M

(di Stefano Peverati)
16/11/21

Secondo quanto riportato da diverse fonti dell’area MENA (Middle East and North Africa) le forze armate del Cairo sarebbero in trattativa con l’azienda ucraina KPB Luch per l’acquisto del sistema lanciamissili multiplo da 300mm Vilkha M.

Questo sistema d’arma entrato in servizio con le forze armate ucraine nel 2019 ha attirato fin da subito interesse all’estero (Azerbaijan, Algeria, Kuwait, Turkmenistan) senza però, o almeno fino ad ora, ricevere nessuna richiesta formale.

Il Vilkha M è un derivato del lanciarazzi pesante sovietico BM-30 Smerch, porta un equipaggio di quattro uomini e può lanciare missili da 800kg (170kg di esplosivo) a colpo singolo o a salva fino ad una distanza di 130km. Ogni sistema è dotato di 12 missili R624M che possono essere lanciati totalmente in 45 secondi colpendo l’obiettivo con un margine di errore inferiore ai 15 metri grazie alla manovrabilità fornita da 90 piccoli razzi vettori.

Il missile R624M presenta un sistema guida sia inerziale che GNSS enabled al fine di evitare il rischio di perdita di segnale in presenza di apparati di disturbo, inoltre con l’introduzione del kit a guida laser può essere condotto sull’obiettivo guidato da un drone operante nell’area, nel caso ucraino dal TB 2 Bayraktar, mentre in Egitto potrebbe essere il Wing Loong.

Il Vilkha M, dopo il successo dei test condotti a fine marzo 2020 nella regione di Odessa, può essere considerato uno dei più importanti sistemi d’arma indigeni sviluppati e prodotti da Kiev a seguito dell'occupazione della Crimea e del conflitto nella regione del Donbass accanto al missile antinave Neptune e al missile balistico a corto raggio (SRBM) Hrim 2.

Il Vilkha M se effettivamente acquistato dall’Egitto andrà ad inserirsi nel suo variegato arsenale accanto al sistema statunitense M270 e la versione autoctona su veicolo gommato Sakr-45, oltre che ai missili balistici a corto raggio Sakr-80 (FROG-7), Hwasong-6 e Project T (SCUD).

Fotogramma: Рада національної безпеки і оборони України