L’atavica paura della Polonia per l’Orso Russo

(di Tiziano Ciocchetti)
08/12/18

In seguito all’annessione della Penisola di Crimea alla Federazione Russa e agli scontri nel Donbass sembrerebbe che le tensioni passate della Guerra Fredda tornino attuali. Per ragioni geopolitiche, la Polonia, che a est confina con l’Ucraina, l’enclave russa di Kaliningrad, la Bielorussa e la Lituania, riveste un ruolo strategico fondamentale per la NATO.

Dal 2000, Varsavia si è dotata di una valida componente corazzata, per poter fronteggiare efficacemente eventuali aggressioni terrestri da parte di Mosca.

L’11ᵃ Divisione di Cavalleria Blindata, divisa in tre brigate di cui 2 corazzate (la 10ᵃ Brigata Corazzata di stanza a Swietoszow, in Bassa Slesia, la 34ᵃ Corazzata a Zagan e la 17ᵃ Brigata Meccanizzata a Miedzyrzecz) allinea circa 14.000 uomini. Si tratta dell’unità meglio armata dell’Esercito polacco, vero baluardo in caso di conflitto. La 10ᵃ è strutturata su due battaglioni di carri LEOPARD 2A4 mentre la 34ᵃ, anch’essa su due battaglioni carri, è equipaggiata con i LEOPARD 2A5. Ogni battaglione dispone di 58 carri, suddivisi i quattro squadroni da tre plotoni con 4 MBT ciascuno.

Attualmente, Varsavia ha iniziato un programma di aggiornamento per i 142 LEOPARD 2A4, in modo tale da portarli allo standard LEOPARD 2PL, ovvero più vicino alla versione A7, con l’adozione di una protezione modulare balistica AMAP (Advanced Modular Armor Protection), che impiega materiali in nano-ceramica e nuove leghe in titanio e acciaio. Con tale protezione la massa del carro sale a 60 tonnellate mentre l’armamento principale rimarrà lo stesso delle versioni A4 e A5. Incentrato sul cannone ad anima liscia Rheinmetall Rh-120 L/44, ma con un freno di bocca modificato per poter impiegare le nuove munizioni antiblindatura ad alta pressione DM11, DM53 e DM63.

(foto: U.S. Army)