La Marina (finalmente) ha deciso di mandare in pensione la Classe Santi

(di Tiziano Ciocchetti)
29/05/20

Entrate in servizio tra la fine degli anni ’80 e la metà degli anni ’90 dello scorso secolo, le tre LPD (Landing Platform Dock) San Giusto, San Marco e San Giorgio costituiscono l’ossatura della capacità di proiezione anfibia delle nostre Forze da Sbarco.

In circa trent’anni di servizio hanno trasportato soldati, mezzi e materiali in quasi tutti i teatri operativi in cui sono state impegnate le Forze Armate italiane, dalla missione Ibis in Somalia, passando per le operazioni in Bosnia, Albania e Kosovo, fino alle operazioni contro la Libia del 2011.

È quindi giunto il momento di sostituirle con unità più moderne ma soprattutto di dimensioni maggiori, onde poter disporre di più elevate possibilità di carico. Quando sono entrate in servizio, il loro dislocamento (circa 8.000 tonnellate ciascuna a pieno carico) era sufficiente per le esigenze sia della Marina che dell’Esercito (il San Marco era a livello di battaglione mentre il concetto di forza da sbarco, a parte la specialità dei Lagunari, era poco assimilata da parte dell’Esercito).

La Marina Militare ha emanato le specifiche in merito a una futura acquisizione (fondi permettendo) di almeno due nuove LPD con un dislocamento di 20.000 tonnellate, con un ponte di volo discontinuo (come il Trieste), in grado di far decollare UAV di medie dimensioni e bacino allagabile (i sistemi di autodifesa dovrebbero essere limitati al corto raggio) per permettere la fuoriuscita dei mezzi da sbarco, come il futuro SuperAv 8x8.

Foto: NATO