La Germania non rinuncia allo strike nucleare

(di Tiziano Ciocchetti)
27/04/20

Sembrerebbe giunta alle fasi finali la trattativa da parte della Germania di acquistare 45 caccia multiruolo F/A-18E/F SUPER HORNET per sostituire i TORNADO IDS/ECR (foto apertura).

Tuttavia, questa soluzione appare rispondente più a una esigenza politica piuttosto che militare.

Come i nostri lettori ricorderanno, la Germania non ha voluto acquistare i caccia di 5° generazione F-35A LIGHTNING II, trovandosi così nella necessità di individuare un nuovo velivolo in grado di compiere, in futuro, missioni CAS (Close Air Support), di strike in profondità e di soppressione delle difese antiaeree nemiche.

I SUPER HORNET non rappresentano certo lo stato dell’arte, rispetto a macchine di ultima generazione, ma permetterebbero a Berlino di non dover invischiarsi nel programma F-35 senza averne un adeguato ritorno economico per la propria industria (visto i numeri esigui), evitando al tempo stesso di irritare Parigi, che considera il velivolo della Lockheed Martin come uno dei tanti strumenti con cui gli americani accrescono il loro controllo sugli Alleati.

La commessa riguarderebbe l’acquisizione di 15 EA-18G GROWLER, per la guerra elettronica, e 30 F/A-18E/F SUPER HORNET (foto).

Quest’ultimi velivoli saranno quelli che, in sostituzione dei TORNADO IDS, dovranno, in caso di necessità, condurre missioni di strike nucleare in profondità, armati con bombe B61-12, ultima arrivata nell’arsenale americano di bombe nucleari a caduta.

Il Pentagono, con il programma B61-12, vuole standardizzarsi su una sola variante, dalle attuali B61-3, B61-4, B-61-7, B61-10 e B61-11, tutte quante saranno dismesse a partire dal 2030. Si tratta di ordigni con potenza calibrabile, ovvero con potenziale distruttivo che varia da 0,3 fino a 400 kilotoni (per la sola B61-11).

La B61-12 è equipaggiata con una testata programmabile (da 0,3 a 50 kilotoni), la sezione di coda, ad alette mobili, permette di ridurre notevolmente il CEP (Circular Error Probable). Rispetto alla precedente, quindi, la B61-12 ha una maggiore precisione, anche se non ha lo stesso potere distruttivo (400 kilotoni) né la capacità di penetrazione sotterranea.

La B61-12 sarà destinata all’impiego (sempre con la formula della doppia chiave) anche da parte degli altri partner della NATO che aderiscono al Nuclear Sharing, tra cui l’Italia (i nostri F-35A saranno integrati con la nuova bomba).

Nel prossimo futuro, la B61-12 sarà l’unica arma nucleare americana stoccata nelle basi europee.

Foto: Bundeswehr / U.S. Navy