Incubo USA diventa realtà: ex c.te reparti speciali si consacra all'ISIS

30/05/15

Sapete cosa è l’OMON? È l’acronimo per “Otrjad Milizii Osobovo Naznačenija” che tradotto significa “Unità Speciale della Polizia”, una sorta di SWAT della Federazione russa con specifico addestramento antiterrorismo. E’ presente in molti ‘oblast’, suddivisione amministrativa dell’ex repubbliche sovietiche.

Dopo il crollo dell’Urss, molti di questi paesi ricevettero assistenza e copiosi fondi dagli Stati Uniti, che inviarono anche personale militare altamente specializzato per addestrare le unità ‘OMON’.

Adesso, l’incubo degli USA è diventato realtà. Un ex comandante delle forze speciali del Tagikistan, addestrato dagli americani (il livello è quello dello SWAT con tattiche di guerriglia non convenzionale dei Berretti Verdi), in un recente video pubblicato su Youtube, ha dichiarato di aver raggiunto la Siria per combattere tra le fila dello Stato islamico.

Il colonnello Gulmurod Khalimov, comandante dell’unità OMON in Tagikistan, era scomparso a fine aprile. Le autorità del Paese, ordinarono anche delle vaste ricerche per trovarlo, paventando possibili ritorsioni sull’uomo che aveva servito così bene il proprio paese.

Khalimov è riapparso poche ore fa, promettendo di portare la jihad in Russia e negli Stati Uniti. Nel video in alta definizione della durata di circa dieci minuti, l’uomo imbraccia un fucile da cecchino e parla tranquillamente davanti alla telecamera, circondato da alcuni uomini (altri dodici elementi ‘OMON’ avrebbero deciso di sposare la causa dell’Isis).

L’ex comandante dei reparti speciali, chiede a tutti i jihadisti di prendere le armi in Tagikistan e combattere contro le politiche di un governo che non consente la ‘namaz’ (preghiera canonica) o di indossare gli abiti islamici.

Khalimov parla prima ai russi. “Ascoltate, cani. Se solo sapeste quanti ragazzi, quanti miei fratelli sono pronti a scatenare una guerra per ristabilire la sharia nella vostra terra. Non potreste nemmeno immaginare quanti siamo”.

Poi il monito agli americani “Ascoltate, voi maiali americani. Sono stato tre volte in America e ho visto come vi addestrate per uccidere i musulmani. Se Dio vuole, verrò con il mio fucile da cecchino e seminerò il panico nelle vostre città, nelle vostre case, farò una strage”.

Solita retorica dei terroristi?

Certo, lo è. Ci sono tutti gli elementi della prosa fondamentalista radicale. Quello che preoccupa è la presa di coscienza di un uomo addestrato ad altissimo livello dagli stessi americani.

L’ultima parte delle dichiarazioni, rappresentano il terrore per gli USA. “Vi mostrerò quanto vi sono grato per avermi addestrato. Mi avete addestrato per essere un elemento scelto. Ci avete dato milioni di dollari in attrezzature (Khalimov parla di giubbotti antiproiettile, caschi speciali, maschere, visori ed armi di ultima generazione), avete investito le vostre risorse per farci diventare esperti nell’antiterrorismo e nella guerriglia. Il vostro ambasciatore in Tagikistan, nel 2013, vantava con orgoglio la mia unità ‘OMON’ definendola coma la migliore risposta al terrorismo. Ebbene, il comandante ero io ed utilizzerò le capacità che mi avete donato per massacrarvi”.

L’unità di Khalimov è stata certamente addestrata dalla Special Weapons And Tactics statunitense. Come sappiamo, la SWAT effettua operazioni di anti-terrorismo, antisommossa con addestramento specifico nel “close quarters combat”. E’ facile ipotizzare, però, che Khalimov ed i suoi uomini siano stati addestrati anche per essere una forza di pronto intervento e per particolari profili di missioni che, in teoria, dovrebbero essere condotte dai reparti speciali dell’esercito.

Iniziano a trapelare altri dettagli. Quella che a tutti gli effetti è una cellula impazzita, è stata addestrato per un certo periodo anche dalla società americana “Blackwater”, appaltatore principale per il governo americano in Iraq e nelle ex repubbliche sovietiche (la società è ora conosciuta come Academi).

Il quarantenne Khalimov, anche se Mosca non ha ancora confermato, sarebbe stato addestrato anche dai reparti speciali russi. Sappiamo che i russi mantengono una potente base militare in Tagikistan, definita poche settimane fa da Mosca come “un avamposto contro la diffusione del terrorismo”.

La Russia, così come gli USA, ha fornito assistenza al Paese, investendo centinaia di milioni di dollari in aiuti e ha condotto intense esercitazioni militari, tra cui giochi di guerra. Paradossalmente, l’ultima esercitazione prevedeva una resistenza simulata contro un attacco terroristico dall’Afghanistan.

Sarebbero circa 4000 i combattenti provenienti dall'Asia centrale, consacrati allo Stato islamico, ma il colonnello Khalimov è un disertore molto particolare: un distinto funzionario responsabile della difesa del suo paese dai terroristi.

La povertà è spesso citata come un fattore di radicalizzazione per le reclute dello Stato islamico, ma il caso di Khalimov dimostra una dinamica diversa: una religiosità repressa, ma crescente tra i tagiki di tutte le classi, tra cui l'élite.

Franco Iacch