Il Super Hornet festeggia i 25 anni dal primo volo in attesa dell’arrivo del Block III

(di Stefano Peverati)
09/12/20

L’ormai venerabile F/A-18 Legacy Hornet è stato trasformato in un aereo da combattimento di generazione 4.5, così come altre cellule di quarta generazione, progettate sulla base delle dottrine degli anni ’70, sono state successivamente rimodellate, riconfigurate e riequipaggiate per affrontare le missioni del XXI secolo.

Il Super Hornet, rispetto alle versioni precedenti dell’F/A 18, possiede un’ala più grande del 25% e una maggiore potenza del 35% grazie al General Electric F414, inoltre, sempre a differenza dei Legacy, può appontare su una portaerei con ancora tutto il carico bellico (bringback) permettendo una flessibilità di gran lunga maggiore nella pianificazione delle missioni.

Dal punto di vista fiscale, grazie ai costi di scala dovuti agli oltre seicento Super Hornet ordinati dalla U.S. Navy, i singoli esemplari vengono a costare al contribuente meno $ 70 milioni; ad aprile 2020, infatti, Boeing aveva consegnato 608 velivoli alla U.S.Navy, consolidando il ruolo del Super Hornet come “backbone of the fleet”. Nel frattempo, l’F-35C versione imbarcata del Joint Strike Fighter di Lockheed Martin che aveva originariamente un prezzo di circa $ 109 milioni, secondo le dichiarazioni il costo a singolo esemplare è stato ridotto fino a $ 94,4 milioni. Il Lightning II, sebbene abbia raggiunto la capacità operativa iniziale, in questo momento deve però ancora qualificarsi al combattimento per affrontare la sua prima crociera operativa nel 2021.

Si denota che la differenza nel costo di acquisto iniziale tra questi due velivoli appare quasi contenuta rispetto al gap dei costi operativi; le spese di carburante, manutenzione e altre spese calcolate su base oraria di volo hanno un costo di circa $ 35.000/h per la flotta F-35C contro i circa $ 10.500 dei Super Hornet.

La U.S. Navy ha investito notevoli risorse per migliorare la linea di produzione degli impianti Boeing di St. Louis dedicati al programma Super Hornet nel corso degli ultimi tre decenni. Le ultime mosse di questa strategia, infatti, sono state finalizzate a promuovere il lancio dell'F/A-18E/F Super Hornet Block III.

Nonostante le intenzioni di dotarsi di una flotta di 273 F-35C di quinta generazione, la U.S. Navy ha ancora 79 nuovissimi Super Hornet nel portafoglio ordini, anche se, come scritto in un precedente articolo, il Senato sta valutando il taglio dell’ordine per finanziare lo studio di un nuovo aereo di sesta generazione.

Il Super Hornet Block III è ora in fase di test presso la Naval Air Station Patuxent River, nel Maryland, il quale vanta alcuni miglioramenti significativi rispetto ai suoi immediati predecessori, inoltre, tutti i Block II saranno aggiornati a una configurazione Block III completa o parziale.

Il Block III ha in dotazione il radar Raytheon APG‑79, già introdotto sui Block II, oltre ad un nuovo processore (Distributed Targeting Processor-Networked) e un data link avanzato (Tactical Targeting Network Technology).

Queste migliorie consentono al nuovo Super Hornet di trasmettere e ricevere enormi quantità di dati, il che significa che sarà in grado di ricevere informazioni di obiettivi avversari distanti e obiettivi di terra senza attivare il proprio radar, la cui accensione ne rivelerebbe la posizione, e per di più sarà in grado di condividere i dati che il suo radar raccoglie con piattaforme stealth più vicine ai bersagli. L’integrazione dell’ultimo pod search-and-track a infrarossi (Lockheed-Martin IRST21) offrirà ai Super Hornet una maggiore capacità di colpire in modalità stand-off. Questi pod possono rilevare i loro bersagli a distanza, tramite le emissioni di calore degli aeroplani e consentire, quindi, al radar di rimanere spento mentre insegue il suo obiettivo.

I nuovi Super Hornet saranno equipaggiati anche con degli schemi digitali da 10 x 19 pollici (Advanced Cockpit System) che permetteranno di semplificare le operazioni al pilota e forse - la cosa più importante - unaestensione della durata della cellula da 6.000 a 10.000 ore di volo.

Dal punto di vista estetico, il cambiamento più visibile nel Block III è l'aggiunta di serbatoi di carburante conformi (CFT) che si fondono aerodinamicamente nella zona dorsale della fusoliera, con un design finalizzato a ridurre al minimo la resistenza estendendo il raggio d’azione di 125 miglia. Il prossimo anno è prevista la Critical Design Review e, una volta completata, inizieranno i test di volo. I test di laboratorio sui prototipi dei CFT sono in corso utilizzando come banco prova i Super Hornet del VX-23.

Nonostante la disponibilità e la popolarità degli F-35, anche i caccia di quarta generazione stanno vivendo una rinascita all’estero. Il consorzio Eurofighter ha recentemente annunciato l'intenzione di aggiornare gli aeroplani esistenti con un radar AESA e di costruire altri Eurofighter per Germania, Kuwait, Oman e Qatar. India, Egitto hanno appena accettato i primi lotti dei francesi Dassault Rafale e il Brasile ha preso in consegna il primo dei 36 Gripen E costruiti in Svezia.

Anche i Super Hornet sono popolari tra le forze aeree mondiali; il Kuwait ha concluso un accordo per 28 nuovi aeroplani per sostituire i suoi vecchi Legacy Hornet in servizio dal 1991, e la Germania sembra pronta ad acquistare 45 tra Super Hornet e la variante da guerra elettronica EA-18G Growler per sostituire i suoi vecchi Tornado IDS e ECR. Boeing punta sempre di più sulle vendite al di fuori degli Stati Uniti, infatti, secondo Thom Breckenridge, vice presidente delle vendite internazionali di Boeing per l'F/A-18, l’aereo è in lizza per sostituire i vecchi Legacy Hornet in Canada, Svizzera e Finlandia.

Foto: U.S. Navy / Boeing