Mentre il conflitto russo-ucraino appare progressivamente relegato sullo sfondo dell’agone internazionale, dapprima per l’attenzione suscitata dalla guerra tra Israele e Hamas e successivamente, per l’interesse alimentato dell’elezione di Donald Trump e dalle sue sconcertanti scelte politiche, contestualmente emerge una sorta di assuefazione alla retorica bellicista e manipolatrice della realtà di Vladimir Putin. Viviamo in un momento storico in cui sul Pianeta le autocrazie sembrano prevalere sui modelli democratici per le logiche che sottendono il pensiero politico di molti governi, fondate sull’equazione “Occidente = debolezza & amoralità”. Laddove, poi, si levino voci di dissenso e tese a controbattere e combattere le forme contemporanee di dittatura, ecco che gli autocrati scatenano il loro moloch intellettuale per divorare lo spirito critico non solo degli oppositori, ma possibilmente di tutto il genere umano:
“L’obiettivo è persuadere le persone a pensare ai propri affari, a stare alla larga dalla politica e a non sperare mai in un’alternativa democratica: «Il nostro stato può essere corrotto, ma anche tutti gli altri lo sono. Può non piacerti il nostro capo, ma gli altri sono peggiori. Può non piacerti la nostra società, ma almeno noi siamo forti e il mondo democratico è debole, degenerato, diviso, morente.»”1
Non basta, tuttavia, liberare il moloch: è altrettanto importante poter negare di essere coloro che lo hanno attivato e, a tale scopo, si procede alla costruzione di un castello di voci, notizie, insinuazioni, dichiarazioni, da divulgare in modo da celare le reali ragioni che le hanno prodotte o, semplicemente, la verità sui fatti a cui si riferiscono.
In generale - parliamo di un principio valido per tutti gli Stati - la volontà di un governo di occultare la propria responsabilità nello svolgimento di una determinata azione è etichettata come “negabilità plausibile” ed è una caratteristica distintiva dell'azione segreta. Nella giurisprudenza degli Stati Uniti un’azione segreta è definita come
“Un'attività del governo degli Stati Uniti per influenzare le condizioni politiche, economiche o militari all'estero, laddove si intenda che il ruolo del governo degli Stati Uniti non sia evidente o riconosciuto pubblicamente.”2
Le definizioni adottate in altri paesi differiscono un po' da quella riportata, ma il principio della “negazione plausibile” è lo stesso. Il Regno Unito, ad esempio, enfatizza la negabilità delle operazioni segrete, ritenendo in alcuni casi “politicamente fattibile negare la complicità nelle dichiarazioni pubbliche.”3 Con tale presupposto, è possibile che, talvolta, anche i funzionari governativi rispondano ai quesiti di pubblico interesse senza confermare né negare il coinvolgimento dello Stato, mantenendo un alone di ambiguità attorno alle proprie responsabilità.
Da un punto di vista concettuale, esiste una distinzione tra attività “segrete” e “clandestine”. Sovente i due termini vengono utilizzati come sinonimi, in quanto la clandestinità implica di per sé la segretezza: in entrambi i casi si cerca di nascondere qualcosa e, tuttavia, la differenza è determinata da ciò che si vuole nascondere. Nell’azione clandestina l'attività si desidera che l’attività non diventi di dominio pubblico, ma gli artefici (pianificatori ed esecutori) in genere sono consapevoli di chi la abbia ordinata. Nel caso di un’attività segreta, invece, tendenzialmente nemmeno gli esecutori dovrebbero essere a conoscenza di chi sia il “mandante”. Tra queste attività possiamo ricomprendere quelle della “guerra politica”4 teorizzata da George Kennan, e che includono tante delle attività che al giorno d’oggi caratterizzano la cosiddetta “guerra ibrida”: l’intervento politico attraverso operazioni informative finalizzate alla destabilizzazione di un governo avversario, il sostegno paramilitare non riconosciuto, il sabotaggio e persino l'assassinio. Va detto che la clandestinità e la segretezza non garantiscono l’occultamento dei risultati; è evidente che un assassinio o un atto terroristico determinino una grande risonanza, ma l’obiettivo del mandante statuale è avere la possibilità di negare il proprio coinvolgimento.
Vediamo, allora, nella bellicosa Russia post-sovietica come questi principi vengono applicati e delle ragioni per cui la narrazione del Cremlino sia sovente fragile e mal concepita, a dispetto della protervia dei suoi artefici. Lo facciamo attraverso l’esame di una serie di casi molto noti, facenti ormai più parte della Storia che dell’attualità e che, tuttavia, risultano estremamente efficaci per quanto ci prefiggiamo di dimostrare.
Nella lingua russa non esistono le sfumature concettuali sopra descritte e la leadership politica nega sistematicamente la propria partecipazione ad attività segrete, avvalendosi di dichiarazioni ufficiali rese pubblicamente, ribaltando gli scenari e formulando accuse verso chi ne rivela le trame occulte. In epoca sovietica, le attività segrete svolte all’estero rientravano nella casistica delle cosiddette aktivnyye meropriyatiya, le “misure attive”, così definite:
“Misure attuate da agenti operativi volte ad esercitare un'utile influenza su aspetti di interesse della vita politica di un paese-obiettivo, sulla sua politica estera, sulla soluzione di problemi internazionali, per fuorviare l'avversario, minare e indebolire le sue posizioni, interrompere i suoi piani ostili e raggiungere altri scopi.”5
Queste forme di ingerenza sono attuate ancora oggi e, tra altre procedure, caratterizzano le modalità della “guerra ibrida” condotta dal Cremlino in varie aree del globo. Attualmente sono definite come “misure di sostegno” e sono sotto la guida di una direzione dedicata del Servizio di intelligence estero russo (SVR)6.
L’efficacia di queste misure non può prescindere dalla possibilità di negarle. È evidente che se un paese-obiettivo viene a conoscenza di un’operazione mirata a danneggiarlo, prenderà dei provvedimenti per proteggersi da essa e, nondimeno, per punire sul piano politico lo Stato avversario identificato come responsabile dell’attività ostile. Durante la Guerra Fredda, la rivelazione di responsabilità del Cremlino, vere o presunte, dietro attività di influenza segrete in diversi paesi, ha portato a centinaia di espulsioni di personale delle ambasciate sovietiche7; espulsioni che sono continuate anche nell’ultimo decennio. Il punto è che, stanti le definizioni di segretezza e clandestinità con le loro logiche sostantive, appare inspiegabile il fatto che la Russia sia stata smascherata in così tante occasioni. Cerchiamo, allora, di comprendere come ciò possa essere accaduto.
In base alla tipologia delle azioni svolte, gli agenti russi sono stati classificati in tre macro- categorie. La prima, attiva nel dominio cognitivo, è costituita da agenti di influenza e addetti alla disinformazione; le altre due riguardano il dominio fisico: una comprende agenti abilitati a condurre operazioni di assassinio contro oppositori del regime e operazioni di sabotaggio contro obiettivi infrastrutturali; l’altra prevede l'inserimento di forze militari o paramilitari non dichiarate nei paesi-obiettivo per compiti di sovversione e il sostegno segreto a forze straniere. Non si devono trascurare, poi, gli sforzi del Cremlino nel dominio cibernetico. Le nuove tecnologie, infatti, rendono le attività segrete della Russia “più economiche, più veloci e consentono il massimo della negabilità plausibile”.8 Nonostante internet offra enormi possibilità per mantenere l’anonimato, la presenza della Russia dietro le attività segrete online è stata spesso ed inequivocabilmente rivelata, smentendo, di fatto, il precedente postulato. La European Union East Strategic Communications Task Force, agenzia istituita per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle attività segrete di disinformazione russe, ha riferito che nei suoi primi tre anni di esistenza (2015-2018) ha “catalogato, analizzato e acceso i riflettori su oltre 4.500 esempi di disinformazione da parte della Federazione Russa”9. Un chiaro esempio di “negabilità non plausibile” è offerto dall'occupazione russa della Crimea con i cosiddetti “omini verdi”10, soldati russi che indossavano uniformi anonime che hanno preso il controllo degli edifici governativi ucraini in Crimea nel marzo e nell'aprile 2014. Il governo russo, inizialmente, ha imbastito una sottile storia di copertura secondo cui i soldati erano ucraini o cosacchi11; lo stesso Putin è arrivato a indicarli come non meglio definite “forze di autodifesa”12. C’erano pochi dubbi che i soldati fossero russi, nonostante le smentite di Mosca. Un anno dopo, lo stesso Putin riconobbe che le forze erano russe, ma a quel punto la negazione non era più necessaria: la Crimea era saldamente sotto il controllo russo13.
Va detto che non è facile mantenere la segretezza, soprattutto se l’oggetto del segreto coinvolge necessariamente più persone e la sua portata è di dimensioni macroscopiche, come può essere un’invasione militare di cui si vuole negare la responsabilità o l’ingerenza. Viene da chiedersi se sia questa la ragione per cui la sponsorizzazione di attività segrete da parte della Russia sia così facilmente smascherata. In realtà, la confezione dei contenuti della infowar russa è piuttosto grezza, così come appare superficiale la gestione degli stessi; questo grossolano modo di agire in un ambito coì delicato può essere sostanzialmente riconducibile ad una combinazione di due fattori: indifferenza e incompetenza. Possiamo trovarli presenti entrambi e in misura diversa a seconda dell'operazione. In particolare, l’indifferenza riguarda l’opinione pubblica extra-statuale nel caso che le attività occulte venissero scoperte; l’incompetenza, spesso dimostrata nei comportamenti adottati, è l’elemento che in numerose occasioni ha consentito di far emergere le responsabilità che Mosca ha tentato di dissimulare. Vediamo, allora alcuni esempi.
Innanzitutto, l’indifferenza russa alle reazioni di Stati che ne mettono in risalto lo spirito bellicistico, si fonda sulla propaganda di una fede incondizionata nel proprio stile di vita, che viene contrapposto alla degenerazione del liberalismo occidentale:
“Viene utilizzata una vasta gamma di strumenti e metodi illegali, tra cui l'introduzione di misure coercitive (sanzioni) per eludere il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, la provocazione di colpi di stato e conflitti militari, minacce, ricatti, manipolazione della coscienza di certi gruppi sociali e di intere nazioni, azioni offensive e sovversive nello spazio informativo. Una forma diffusa di interferenza negli affari interni degli stati sovrani è diventata l'imposizione di atteggiamenti ideologici neoliberisti distruttivi che vanno contro i valori spirituali e morali tradizionali.”14
In Russia i principi democratici e la sovranità nazionale sono concetti relativi ed estremamente elastici, a seconda delle esigenze del governo. La compagine governativa creata da Putin ed a lui più vicina è composta soprattutto dai siloviki, uomini con esperienze simili alle sue: militari e funzionari dell’intelligence con esperienze di periodi all'estero maturate prevalentemente durante la Guerra Fredda e, dunque, con una radicata avversione culturale verso L’Occidente. Sebbene Putin abbia spesso parlato con i rappresentanti occidentali durante il suo lungo mandato presidenziale, le sue conversazioni sono spesso improntate ad una narrazione storica russa piuttosto che ad un reale dialogo volto ad ascoltare i suoi interlocutori15.
La leadership russa non sembra rendersi conto, ad esempio, che le elezioni sono una parte sacrosanta di un sistema democratico e che cercare di manipolarle può suscitare una forte reazione. È notorio che le elezioni all'interno della Federazione Russa sono solo un pro-forma, per usare un eufemismo, per dare un’apparenza di democrazia e, stanti i numerosi casi di ingerenza, i leader russi sembrano non dare peso alle conseguenze dei tentativi di manipolazione condotti anche all’estero. Per un leader russo, la democrazia liberale è un fenomeno pericoloso che ingenera solo instabilità e caos16. Vale la pena ricordare che il dominio cognitivo è un luogo ideale per conseguire obiettivi politici, anche più del campo di battaglia fisico e le elezioni, per il carico di emotività che comportano, si basano fortemente sul dominio cognitivo. Sulla base di questi presupposti, il Cremlino cerca di rafforzarsi al suo interno e di indebolire i propri avversari all’esterno, a costo di apparire paradossale nei propri tentativi. Nell'agosto 2023, l'addetto stampa di Putin, Dmitry Peskov, ha persino dichiarato che le elezioni russe del 2024 “teoricamente” avrebbero potuto essere considerate una spesa inutile a causa del consenso “senza precedenti” che circonda la presidenza di Putin:
“Il livello di consolidamento della società attorno al presidente è assolutamente senza precedenti e ora possiamo dire che, se viene nominato, sarà rieletto con un enorme vantaggio e le elezioni stesse, teoricamente, sono solo spese inutili.”17
Per i leader russi, poi, le elezioni, in quanto componente peculiare dei processi democratici, devono essere manipolate tanto per prevenire qualsiasi forma di instabilità all'interno della Russia, quanto per infiammare le divisioni in altri paesi. Nelle democrazie occidentali, come accennato, le elezioni sono un elemento fondante del sistema politico e, pertanto, gli Stati obiettivo delle ingerenze russe non possono ignorare la gravità di tali attacchi.
È quanto è accaduto, ad esempio, nel 2016, quando i funzionari del Servizio segreto militare russo (GRU) hanno violato i computer del Comitato Nazionale Democratico (DNC) degli Stati Uniti e degli uffici della campagna di Hillary Clinton18, sottraendo migliaia di files. In quell’occasione, Putin ha sostenuto con fermezza la totale estraneità della Russia a qualsiasi furto di dati dai computer del Partito Democratico, non mancando, tuttavia, di elogiare loro pubblica divulgazione19.
Ricordiamo, poi, le attività di ingerenza condotte, in Francia, quando gli hacker russi hanno tentato, senza successo, di influenzare la campagna presidenziale di Emmanuel Macron nel 201720.
In merito all’evento del 2016, il governo degli Stati Uniti ha deciso di declassificare e pubblicare un documento riportante la valutazione del National Intelligence Council sull'ingerenza russa nel processo elettorale21, ammettendo implicitamente la presenza di importanti lacune nella struttura di sicurezza del Paese, che hanno permesso agli attori russi di agire. Tale scelta è fortemente indicativa dell’importanza attribuita alla gravità dell’episodio ed è la stessa fatta dal governo rumeno in tempi più recenti, in occasione delle elezioni presidenziali del 2024. Dall’estratto da un documento rilasciato dal Serviciul Român de Informații (SRI), il Servizio di sicurezza interno rumeno, si evince che un’intrusione informatica è stata smaccatamente volta a sostenere il candidato filorusso Călin Georgescu e, ancora una volta, emerge un tentativo di applicazione della “negabilità plausibile”:
“Attraverso metodi specifici, il 24.11.2024, lo SRI ha ottenuto dati riguardanti la pubblicazione delle credenziali di accesso associate a "Cec.ro", "roaep.ro" e "registruIelectoral.ro" all'interno di piattaforme di criminalità informatica di origine russa; dati simili sono stati individuati all'interno di un canale Telegram privato noto per la diffusione di dati sottratti da molti Paesi, tra cui la Federazione Russa. … In questo contesto, è stato identificato un numero elevato di attacchi informatici (oltre 85.000), che miravano a sfruttare le vulnerabilità esistenti nei sistemi informatici a supporto del processo elettorale, al fine di ottenere l'accesso a dati provenienti dai sistemi informativi, l'alterazione della loro integrità, la modifica dei contenuti presentati al pubblico e l'indisponibilità dell'infrastruttura. … Gli attacchi in questione sono proseguiti in modo massiccio, anche il giorno delle elezioni e la notte dopo le elezioni (25.11.2024). Per lanciare gli attacchi sono stati utilizzati sistemi informatici provenienti da più di 33 paesi, utilizzando metodi avanzati di anonimizzazione per rendere più difficile il processo di attribuzione. La modalità operativa, così come la portata della campagna informatica, portano alla conclusione che l'aggressore dispone di risorse considerevoli, correlate a una modalità operativa specifica di un aggressore statuale. … Nel contesto delle problematiche che circolano nell'ambiente online, sono stati ottenuti dati che hanno rivelato che il motivo della crescita massiccia e accelerata della popolarità di Călin Georgescu sulla piattaforma social TikTok è dovuto a una campagna promozionale molto ben organizzata. Călin Georgescu ha beneficiato di un trattamento preferenziale sulla piattaforma TikTok, poiché i contenuti da lui pubblicati non erano contrassegnati come appartenenti a un candidato, aspetto che ne ha agevolato la diffusione di massa, non essendo i video pubblicati ufficialmente associati alla campagna elettorale. Di conseguenza, la sua visibilità è aumentata in modo preferenziale rispetto agli altri candidati, i cui post sono stati massicciamente filtrati, riducendo esponenzialmente la loro presenza online.”22
È noto che, in esito alle indagini svolte, le elezioni rumene del novembre 2024 sono state annullate.
Prendiamo, ora, in considerazione un ambito completamente diverso: gli eclatanti casi di avvelenamento degli oppositori o di coloro che l’autocrazia putiniana ha considerato come traditori. Eventi in cui alla categoria dell’indifferenza si può anche aggiungere quella dell’incompetenza. È quanto accaduto nel 2006, con l’omicidio dell’ex agente del Servizio di sicurezza interno russo (FSB) Aleksandr Litvinenko, utilizzando il polonio-210 (sostanza radioattiva) e nel 2018 in Gran Bretagna, con il tentativo di assassinio dell’ex agente del GRU Sergej Skripal usando il novichok, un agente nervino militare prodotto solo in Russia, proibito dalla Convenzione sulle armi chimiche e classificato come arma di distruzione di massa. In entrambi i casi, sono state lasciate tracce che consentono di attribuire abbastanza inequivocabilmente la paternità delle operazioni., In particolare, nel caso Skripal la “firma” appare evidente. Ciononostante, le reazioni iniziali di Mosca alle accuse sono state scoordinate e contraddittorie e hanno cercato di dirigere l’attenzione in tutte le direzioni tranne che verso Russia23. Senza successo, però. Sei mesi dopo l’accaduto, infatti, attraverso l’analisi di oltre 10.000 ore di riprese delle telecamere di sorveglianza, il governo britannico ha identificato i responsabili in due uomini appartenenti al GRU24. Una settimana dopo, i due sono apparsi alla televisione russa per dichiarare di essere due cittadini russi recatisi nel Regno Unito, segnatamente a Salisbury dove risiedeva Skripal e dove sono stati filmati in transito davanti alla sua abitazione, solo per turismo25. Un’indagine giornalistica dell’agosto 2022, poi, ha scoperto che per quasi un decennio il GRU aveva fornito ai propri agenti passaporti numerati consecutivamente, compresi quelli di due agenti russi identificati nel tentativo di assassinio di Skripal. Per inciso, nella stessa inchiesta è apparsa la figura di Maria Adela Kuhfeldt Rivera, il cui vero nome è Olga Kolobova, agente del GRU in possesso di un passaporto della stessa serie numerica. Tralasciando i dettagli della storia dell’ennesima affascinante “spia che venne dal freddo”, attiva per un periodo anche in Italia negli ambienti della NATO26, il dettaglio della gestione approssimativa dei passaporti distribuiti per incarichi così delicati è un ulteriore esempio di “negabilità non plausibile” che evidenzia incompetenza e superficialità nello svolgimento di certe operazioni.
Se vogliamo dare un’altra chiave di lettura a questi accadimenti, le operazioni contro Skripal e Litvinenko potrebbero non essere state intese a rimanere affatto segrete. Nel quadro dell’indifferenza di Mosca alle reazioni del resto del mondo e, segnatamente, dell’Occidente democratico, tali operazioni potrebbero avere una valenza enorme come mosse deliberate per inviare dei messaggi a coloro a cui possa balenare l’insano pensiero di tradire la Russia:
“Intimidazioni, narrazioni propagandistiche e sporchi trucchi o "misure attive" costituivano il repertorio dell'attività sovversiva sovietica. Le stesse componenti sembrano essere ancora presenti nell'attuale dottrina russa. L'evidente provenienza russa dell'arma usata contro gli Skripal, l’agente nervino novichok, deve essere stata scelta dagli autori proprio in modo che l'attacco potesse essere attribuito allo stato russo. In questo modo l'attacco potrebbe soddisfare il duplice scopo di intimidire gli emigrati russi nel Regno Unito e dissuadere qualsiasi funzionario russo in servizio, specialmente nel mondo dei servizi segreti, dal collaborare con l'Occidente. Il parallelo con l'omicidio di Alexander Litvinenko a Londra è impressionante. L'unica spiegazione plausibile per tali metodi complicati e pericolosi di assassinio è che entrambi sono stati pianificati per inviare a chiunque simpatizzi per il dissenso mentre si intensifica la repressione nella Russia del presidente Putin, il messaggio che coloro che egli considera suoi nemici saranno braccati, localizzati ovunque si trovino e uccisi in modo sgradevole. Sebbene la Russia, contemporaneamente, negherà con forza la propria responsabilità, il mondo intende dimostrare che la Russia ne sia responsabile. Una politica di negabilità deliberatamente non plausibile.”27
Valenza ritenuta di gran lunga superiore agli imbarazzanti effetti che tali decisioni sortiscono. D’altra parte, lo stesso Putin ha definito senza mezzi termini i traditori “feccia” degna di morire28. Si può pensare, allora, che le operazioni segrete della Russia diventino di pubblico dominio perché i leader russi semplicemente non si preoccupano di come reagiscono gli altri e ricorrono alle aggressioni non solo per raggiungere i loro obiettivi, ma anche per dare un segnale forte agli avversari. Il governo russo può permettersi di prestare poca attenzione alle condanne o alle critiche da parte degli Stati stranieri se le azioni segrete sono idonee a conseguire i seguenti obiettivi29:
- proteggere il regime di Putin;
- controllare lo spazio post-sovietico;
- contrapporsi all’attore unipolare nel mondo (gli Stati Uniti);
- presentare la Russia come un attore indispensabile nel mondo;
- dividere e disgregare la NATO e l'Unione Europea.
Se un'azione è idonea a raggiungere uno o più di questi scopi, non importa se emerge la responsabilità della Russia. In questa prospettiva, si possono comprendere meglio le ragioni dell’accettazione di una “negazione non plausibile” da parte del Cremlino.
Consideriamo ora un evento significativo in cui il confine tra l’indifferenza e l’incompetenza è davvero labile. Stiamo parlando dell’avvelenamento di Aleksej Naval'nyj nell’agosto 2020, altro esempio del paradossale atteggiamento di Mosca nell’esercizio delle proprie attività clandestine. L’attivista politico, strenuo oppositore di Putin, sopravvisse a questo tentativo di assassinio da parte dell’FSB, ma morì in prigionia quattro anni più tardi, nel febbraio 2024, nella colonia penale n. 3 di Charp, in Siberia. Nell’episodio dell’avvelenamento, non solo fu impiegato di nuovo il novichok, con tutte le implicazioni di riconoscibilità che tale scelta comporta, ma il governo russo permise a Naval'nyj di recarsi in Germania per le cure, dove il personale medico competente avrebbe certamente rivelato la presenza e la tipologia dell’agente nervino utilizzato30. Come se non bastasse, nel dicembre 2020, presentandosi come funzionario di alto livello della stessa agenzia di sicurezza, egli fece una telefonata a un ufficiale dell'FSB, per ottenere informazioni sull'operazione di avvelenamento contro di lui31. L'ufficiale, che era stato direttamente coinvolto nell'operazione, ne ha parlato apertamente al telefono. La successiva pubblicazione della registrazione audio e della conversazione da parte di Naval'nyj, come è ovvio, è stata molto imbarazzante per l’FSB32. Un tale comportamento, nella migliore delle ipotesi, palesa un grande disprezzo per le procedure di sicurezza operativa; nella peggiore una grane avventatezza (incompetenza), per usare un eufemismo.
Se andiamo indietro di un anno, l’FSB aveva già vissuto un momento imbarazzante, quando nell'agosto 2019, un suo agente è stato identificato pochi mesi dopo l’assassinio in pieno giorno in Germania dell'emigrato georgiano di origine cecena Zelimkhan Khangoshvili. Nel dicembre dello stesso anno, il governo tedesco, certo del coinvolgimento russo, decise per l’espulsione di due funzionari dall'ambasciata russa a Berlino33. I sevizi segreti tedeschi affermarono di aver ricevuto informazioni secondo cui gli agenti russi stavano pianificando un altro omicidio contro l’assassino di Khangoshvili, arrestato e detenuto in carcere34. Ancora una volta un modo di agire da parte russa che, in quanto a riservatezza lascia alquanto perplessi.
Vediamo, infine, altri due casi che, sebbene profondamente diversi per la gravità delle conseguenze che hanno comportato, tuttavia sono entrambi, ancora una volta, esempi della “negabilità non plausibile” dovuta alla indifferenza/incompetenza della Russia nella gestione delle sue operazioni clandestine.
Il 17 luglio 2014, un aereo passeggeri della Malaysian Airlines è stato colpito da un missile Buk di fabbricazione russa, uccidendo tutte le 298 persone a bordo. I sospetti iniziali, che un'indagine olandese ha poi confermato, indicavano i responsabili in elementi dei gruppi paramilitari filorussi che operavano nell'Ucraina orientale35. Nel tentativo di negare la responsabilità della fornitura del missile, il Cremlino ha cercato di spiegare l’accaduto attraverso dichiarazioni inverosimili. Le narrazioni russe includevano accuse secondo cui l'aereo era pieno di cadaveri quando è decollato36, che l'esercito ucraino aveva abbattuto l'aereo sotto falsa bandiera per incolpare la Russia37 e che la CIA aveva ordinato l'abbattimento38. Al di là dei toni complottisti, si ha la netta impressione che il governo russo fosse più preoccupato di deviare l’attenzione dal coinvolgimento di Mosca nel tragico evento e, in generale, dall’ingerenza nel conflitto in atto in Ucraina, piuttosto che delle vittime della tragedia. Nondimeno, le implausibili argomentazioni addotte come giustificazioni si inseriscono perfettamente nelle modalità della narrazione russa per la tutela del proprio interesse nazionale.
Il secondo è indubbiamente meno grave, ma è altrettanto rappresentativo si una certa attitudine. Nel 2016, gli hacker del GRU si sono impossessati della password dell’atleta russa Julija Stepanova che aveva sensibilizzato l'opinione pubblica sul programma di doping degli atleti sponsorizzato dallo stato russo e hanno violato un server della World Anti-Doping Agency (WADA), accedendo a un database contenente informazioni mediche riservate relative agli atleti. La WADA ha rapidamente identificato la mano russa dietro la violazione e lo ha annunciato in un comunicato stampa39. Il GRU, allora, ha fatto trapelare ialcuni files delle due campionesse di tennis Venus e Serena Williams, sostenendo che il Comitato Olimpico Internazionale stava applicando un doppio standard di valutazione: in pratica consentiva consentendo ad alcuni atleti di usare farmaci per migliorare le prestazioni, ma puniva gli atleti russi per aver fatto lo stesso. Mosca ignorava che le due atlete statunitensi erano state sottoposte ad un processo di approvazione formale. Nonostante il gruppo Fancy Bear40abbia rivendicato l’intrusione informatica, i portavoce russi, come consuetudine, hanno negato il coinvolgimento del governo e dei servizi segreti russi nell’attività di hackeraggio41.
Arriviamo, allora, alle conclusioni di questo breve saggio, mirato a tener desta l’attenzione su una minaccia che con le melliflue tecniche della dissimulazione e della negazione, tende a far apparire il moloch meno pericoloso di come in realtà sia.
Mentre le azioni orchestrate da Mosca vengono portate alla luce, il governo descrive i suoi servizi di intelligence e di sicurezza come le ultime organizzazioni patriottiche che proteggono gli interessi della Russia di fronte alle reiterate aggressioni portate dall'esterno42.
I leader russi reagiscono ad alcuni eventi mondiali con palese ipocrisia, incolpando gli altri di aver presumibilmente condotto le stesse azioni che il governo russo stesso conduce. Il governo russo dichiara tra le sue priorità internazionali la dottrina di non ingerenza negli affari di altri Stati. Il “Concetto di politica estera della Federazione Russa” del marzo 2023 riafferma l'adesione russa a tale dottrina, accusando ripetutamente le potenze occidentali di essere oro ad interferire negli affari di altri Stati, attraverso la critica delle politiche sui diritti umani e l'“imposizione di atteggiamenti ideologici neoliberisti distruttivi che vanno contro i valori spirituali e morali tradizionali.”43
Tuttavia, gli agenti russi in più occasioni sono stati sorpresi a interferire negli affari di altri Stati, manipolando le elezioni, interrompendo le indagini sulle azioni aggressive della Russia e sostenendo gruppi estremisti violenti44. Contemporaneamente all'aperta rivendicazione di non ingerenza negli affari di altri Stati, il Cremlino rivendica la propria responsabilità nei confronti dei “compatrioti” di lingua russa in altri Paesi, il che conferirebbe alla Russia il diritto di interferire nelle politiche dei Paesi confinanti45. Gli esempi più eclatanti sono offerti dalle argomentazioni a favore dell'annessione della Crimea e del sostegno all'insurrezione nel Donbass prima e, successivamente, dell’invasione su vasta scala dell'Ucraina. I portavoce russi rispondono alle accuse di ingerenza russa accusando, a loro volta, i Paesi occidentali di interferire negli affari di Mosca, anche senza addurre prove concrete per sostenere tali accuse46.
Abbiamo visto come l’opera di disinformazione russa non sia sempre ben concepita o ben eseguita e come non sia affatto difficile evidenziarne la grossolanità. Un'astuzia sciatta può svelare un'operazione segreta. Va anche detto, infine, che qualora i servizi di intelligence russi avessero previsto con precisione le reazioni dei paesi occidentali a eventi come la manipolazione elettorale o un'operazione di assassinio, potrebbero non aver osato comunicare le loro valutazioni per paura di perdere influenza. Si tratterebbe, allora, di fallimenti dell'intelligence che appaiono come “un riflesso di gravi debolezze sistemiche.”47
1 Applebaum A., Autocrazie. Chi sono i dittatori che vogliono governare il mondo, Mondadori, Milano, 2024, p. 65.
2 50 U.S. Code § 3093, Presidential Approval and Reporting of Covert Actions, Cornell Law School. https://www.law.cornell.edu/uscode/text/50/3093.
3 Cormac R., Aldrich R. J., Grey is the New Black: Covert Action and Implausible Deniability, International Affairs 94, no. 3, May 2018, p. 484.
4 Kennan G., The Inauguration of Organized Political Warfare (Redacted Version), 12 April 1948, Wilson Digital Archive.
5 Mitrokhin V., KGB Lexicon: The Soviet Intelligence Officer’s Handbook, London: Frank Cass, London, 2002, p. 13.
6 Riehle K., Russian Intelligence: A Case-Based Study of Russian Services and Missions Past and Present, NI Press, Washington, DC, 2022, pp.190–191.
7 Riehle K., Soviet and Russian Diplomatic Expulsions: How Many and Why?, International Journal of Intelligence & CounterIntelligence, 06/12/2023. 37:4, 1238-1263, DOI: 10.1080/08850607.2023.2272216.
8 Polyakova A., Boyer S.P., The Future of Political Warfare: Russia, the West and the Coming Age of Global Digital Competition, Brookings—Robert Bosch Foundation Transatlantic Initiative, March 2018. https://www.brookings.edu/articles/the-future-of-political-warfare-russi....
9 European Commission, Joint Communication to the European Parliament, the European Council, the Council, the European Economic and Social Committee and the Committee of the Regions: Action Plan Against Disinformation, JOIN (2018) 36 Final, 05/12/2018. https://eur-lex.europa.eu/legal-content/en/TXT/?uri=CELEX%3A52018JC0036.
10Stout M., (W)Archives: Implausible Deniability, War on the Rocks, 18/04/2014. https://warontherocks.com/2014/04/warchives-implausible-deniability/.
11 Rosenberg S., Ukraine Crisis: Meeting the Little Green Men, BBC, 30/04/2014. https://www.bbc.com/news/world-europe-27231649.
12 Taylor A., A Brief Rundown of Vladimir Putin’s Strange, Rambling Press Conference, Washington Post, 04/03/2014. https://www.washingtonpost.com/news/worldviews/wp/2014/03/04/a-brief-run....
13 Schreck C., From ‘Not Us’ to ‘Why Hide It?’: How Russia Denied Its Crimea Invasion, Then Admitted It, Radio Free Europe/Radio Liberty, 26/02/2019. https://www.rferl.org/a/from-not-us-to-why-hide-it-how-russia-denied-its....
14 Ministry of Foreign Affairs of the Russian Federation, The Concept of the Foreign Policy of the Russian Federation, para. 8, 31/03/2023, https://mid.ru/en/foreign_policy/fundamental_documents/1860586/.
15 Hill F., Gaddy C., The American Education of Vladimir Putin, The Atlantic, 05/08/2015. https://www.theatlantic.com/international/archive/2015/02/the-american-e....
16 Faulconbridge G., Kremlin Warns Against Wrecking Russia with Democracy, Reuters, 26/10/2009, https://www.reuters.com/article/russia-kremlin-idUSLQ19887620091026.
17 Nikolayev P., “Теоретически выборы можно даже не проводить”. Песков — о президентской гонке в 2024-м (“In teoria non è nemmeno necessario tenere le elezioni”. Peskov sulla corsa presidenziale nel 2024), Gazeta.ru, 06/08/2023, https://www.gazeta.ru/politics/2023/08/06/17382434.shtml.
18 U.S. Department of Justice, Report on the Investigation into Russian Interference in the 2016 Presidential Election, March 2019, pp. 36–44, https://www.justice.gov/archives/sco/file/1373816/download.
19 Владимир Путин не нашел доказательств вмешательства России в американские выборы (Vladimir Putin non ha trovato prove di interferenze russe nelle elezioni americane), Kommersant, 02/06/2017, https://www.kommersant.ru/doc/3317232.
20 Vilmer J.-B. J., The “Macron Leaks” Operation: A Post-Mortem, Atlantic Council, Washington, DC, June 2019. https://www.atlanticcouncil.org/wp-content/uploads/2019/06/The_Macron_Le....
21 U.S. National Intelligence Committee, Assessing Russian Activities and Intentions in Recent US Elections, Intelligence Community Assessment, ICA 2017-01D, 06/01/ 2017, https://www.dni.gov/files/documents/ICA_2017_01.pdf.
22 SRI, Actiuni ale unui actor cibernetic statal asupra infrastructurilor IT&C suport pentru procesul electoral, găzduite de Autoritatea Electorală Permanentă (AEP) i Serviciul de Telecomunicatii Speciale (STS) (Azioni di un attore informatico statuale sulle infrastrutture IT&C a supporto del processo elettorale, ospitate dall'Autorità elettorale permanente (AEP) e dal Servizio speciale delle telecomunicazioni (STS)), 02/12/2024.
23 Wesolowsky T., A Timeline of Russia’s Changing Story on Skripal Poisoning, Radio Free Europe/Radio Liberty, 21/08/2018. https://www.rferl.org/a/timeline-deny-distort-novichok-russia-changing-s....
24 Barry E., From Mountain of CCTV Footage, Pay Dirt: 2 Russians are Named in Spy Poisoning, New York Times, 05/09/2018. https://www.nytimes.com/2018/09/05/world/europe/salisbury-novichok-poiso....
25 Skripal suspects: “We were just tourists in Salisbury”, BBC, 13/09/2018, https://www.bbc.com/news/world-europe-45509697.
26 Grozev C., Socialite, Widow, Jeweller, Spy: How a GRU Agent Charmed Her Way into NATO Circles in Italy, Bellingcat, 25/08/2022. https://www.bellingcat.com/news/2022/08/25/socialite-widow-jeweller-spy-....
27 Omand D., From Nudge to Novichok: The Response to the Skripal Nerve Agent Attack Holds Lessons for Countering Hybrid Threats, European Centre of Excellence for Countering Hybrid Threats, Helsinki, April 2018, p. 6.
28 Dallison P., Putin calls Sergei Skripal “traitor” and “scumbag”, Poilitico.eu, October 03/10/2018. https://www.politico.eu/article/vladimir-putin-calls-poisoned-ex-spy-ser....
29 Riehle K., Information Power and Russia’s National Security Objectives, The Journal of Intelligence, Conflict, and Warfare 4, no. 3, 2022, pp. 63-64.
30 Navalny’s doctors detail poison treatment, Deutsche Welle, December 23/12/2020, https://www.dw.com/en/russia-alexei-navalnys-german-doctors-detail-poiso....
31 Call Between Alexey Navalny and FSB Officer Konstantin Kudryavtsev, YouTube, 21/12/2020. https://www.youtube.com/watch?v=gwvA49ZXnf8.
32 Russian Agent “Tricked into Detailing Navalny Assassination Bid”, BBC, December 21/12/2020, https://www.bbc.co.uk/news/world-europe-55395683.
33 Gebauer M., Lehberger R., Schmid F., Wiedmann-Schmidt W., Deutschland weist russische Botschaftsmitarbeiter aus (La Germania espelle il personale dell'ambasciata russa), Der Spiegel, 04/12/2019, https://www.spiegel.de/politik/deutschland/tiergarten-mord-deutschland-w....
34 BND befürchtet Ermordung von mutmaßlichem Auftragskiller (Il BND teme l'omicidio colpevole), Tagesshau, 06/12/2019. https://www.tagesschau.de/investigativ/rbb/tiergarten-mord-verdaechtiger....
35 Holligan A., Vandy K., MH17: Three guilty as court finds Russia-controlled group downed airliner, BBC, 17/11/2022, https://www.bbc.com/news/world-europe-63637625.
36 Игорь Стрелков: часть людей из Боинга умерли за несколько суток до катастрофы (Igor Strelkov: diverse persone erano già morte alcuni giorni prima del disastro), rusvesna.su, 18/07/2014. https://rusvesna.su/news/1405676334.
37 Украинские диспетчеры снизили высоту разбившегося самолета на 600 метров (I controllori del traffico aereo ucraini hanno abbassato di 600 metri la quota dell'aereo precipitato), Interfax, 18/07/2014. https://www.interfax.ru/world/386626.
38 Remizova M., Rogosa A.,Brusnev M., Версия: ‘Боинг’ взорвала заложенная внутри бомба (Versione: Il Boeing è saltato in aria a causa di una bomba piazzata all'interno), Komsomolskaya Pravda, 11/08/2015, https://www.kp.ru/daily/26419.3/3291610/.
39 World Anti-Doping Agency, WADA Confirms Attack by Russian Cyber Espionage Group, Press Release, 13/09/2016, https://www.wada-ama.org/en/media/news/2016-09/wada-confirms-attack-by-r....
40 Fancy Bear è uno dei nomi con cui è noto un gruppo di criminali informatici russi che si ritiene sia affiliato con il servizio segreto russo GRU. Il gruppo è anche conosciuto con i nomi APT28 (da Advanced Persistent Threat), Pawn Storm, Sofacy Group, Sednit, Strontium, Tsar Team e Unità 26165.[
41 Russian hackers leak Simone Biles and Serena Williams files, BBC, 13/09/2016 https://www.bbc.com/news/world-37352326
42 Darczewska J., Defenders of the Besieged Fortress: Notes on the Historical Legitimization of Russia’s Special Services, Center for Eastern Studies, Warsaw, 2018.
43 Ministry of Foreign Affairs of the Russian Federation, The Concept of the Foreign Policy of the Russian Federation, 31/03/2023. https://mid.ru/en/foreign_policy/fundamental_documents/1860586/.
44 Hodos P., Playing to Extremes: Russia’s Choices to Support Western Political Extremists and Paramilitary Groups, International Journal of Intelligence & CounterIntelligence 36, no. 3 (2023), pp. 847–869.
45 Moscow signals concern for Russians in Estonia, Reuters, March 19, 2014, https://www.reuters.com/article/us-russia-estonia/moscow-signals-concern....
46 Путин заявил, что против России ведется гибридная война (Putin ha dichiarato che è in corso una guerra ibrida contro la Russia), Vedomosti, July 0407/2023. https://www.vedomosti.ru/politics/news/2023/07/04/983620-putin-zayavil-p....
47 Galeotti M., Putin’s Hydra: Inside Russia’s Intelligence Services, Policy Brief.: European Council on Foreign Relations, London, 2016, p. 14.
Foto: Cremlino