Gli A-10 o i 'Demoni', come li chiamano quelli dell'Isis: la morte dal cielo

23/01/15

Una piccola squadra di soldati iracheni, durante una sortita nei pressi di Mosul, area controllata dall'Isis, è rimasta accerchiata dal fuoco dei terroristi giunti in massa. Il destino della squadra, formata da pochi uomini, a corto di munizioni e trincerata in un rifugio improvvisato, sembra praticamente segnato.

L'allarme rimbalza fino al comando aereo della coalizione che proprio in zona ha un A-10 di pattuglia che riceve l'ordine di intervenire. Il Thunderbolt “ha schiacciato i terroristi dell'Isis come fossero scarafaggi sulle pianure desertiche irachene”.

Iraqi News, poche ore fa, ha aperto il proprio Tg di punta con questo episodio, ancora inedito in Occidente. Protagonista è il mostruoso ed immenso A-10 Thunderbolt II, l'aereo dotato dell’arma tattica aviotrasportata più potente del pianeta.

L'ira del 'Demone'

Il contatto è avvenuto la settimana scorsa. Una piccola squadra formata da soldati fedeli al regime iracheno, tenta una sortita nei pressi di Mosul, zona controllata dai miliziani dell'Isis. Ignoto l'obiettivo della missione, ma per la piccola squadra le cose si mettono male fin da subito. La loro posizione è immediatamente scoperta e gli uomini non possono fare altro che asserragliarsi in un rifugio di fortuna. I mezzi, lasciati a pochi chilometri di distanza, sono l'unica loro salvezza, ma ogni via di fuga è preclusa. La battaglia diventa subito feroce. Troppi i miliziani dell'Isis da contrastare mentre le munizioni iniziano a scarseggiare.

Il destino, per la piccola formazione irachena sembra essere segnato: i soldati non possono fare altro che comunicare l'imminente sfondamento del perimetro difensivo, la loro ultima posizione e la distruzione della squadra. Se fossero caduti in mano nemica, non sarebbero più ritornati a casa. Il comando aereo alleato, intanto, monitora a distanza la situazione da un Predator di pattuglia. Impossibile mandare altri soccorsi da terra, ma forse c'è una soluzione.

A pochi chilometri di distanza, si trova quello che i terroristi dell'Isis iniziano a chiamare il “Demone”: l'A-10 Thunderbolt II, il migliore aereo mai costruito per il Close Air Support. Il pilota riceve la chiamata dal comando strategico alleato ed accetta la missione. Dovrà agire da solo: altri quattro A-10 stanno per raggiungerlo, ma ci vorranno alcuni minuti. Il caccia non è stato pensato per essere veloce. Il pilota è stato autorizzato ad usare tutte le armi in suo possesso ed a svuotare il suo caricatore da 1350 colpi da 30 mm. Pochi secondi dopo, si scatena l'inferno.

La prima raffica del cannone a sette canne rotanti GAU-8 Avenger (sette secondi di benvenuto), sconvolge i terroristi. Il cannone da 30 mm dell' A-10 è unico nel suo genere. Spunta dal muso del velivolo che di solito viene dipinto con il volto di alcune bestie feroci che ringhiano. Contro l'Isis, in molti hanno ridipinto il muso adottando l'immagine di un demone infernale.

Quando il cannone inizia a sputare fuoco, emette una fiammata ed un suono particolare: “è come se il cielo si strappasse”. E se anche il bersaglio si trovasse dentro un carro armato di ultima generazione, la corazza si piegherebbe come fosse cartone. Il "Warthog" inizia ad effettuare alcuni passaggi radenti al suolo, seminando morte e distruzione.

I terroristi rispondono al fuoco, ma i loro proiettili non scalfiscono nemmeno il titanio che avvolge le parti sensibili del velivolo. I fondamentalisti gli lanciano contro anche quattro missili Strela-2, ma nessuno di loro raggiunge il 'Demone' che intanto continua a martellarli senza sosta. I terroristi dell'Isis non solo sono stati costretti alla ritirata, ma nella loro fuga hanno anche lasciato sul terreno i caduti. La piccola squadra irachena ha fatto ritorno a casa sana e salva. Per l'A-10 è stata soltanto un'altra missione.

Per Iraqi News: “Gli A-10 o i 'Demoni', come li chiamano quelli dell'Isis, sono la morte dal cielo”.

Gli A-10 schierati in Iraq hanno effettuato l'11% del totale delle sortite contro l'Isis. Questi dati, però, vanno visti considerando che gli A-10 sono stati schierati a novembre, tre mesi dopo l'inizio dei bombardamenti alleati.

Secondo una relazione del Pentagono “L' A-10 terrorizza il nemico, è l'unico sistema d'arma in grado di raggiungerlo con un preavviso minimo”.

Gli aerei che hanno raggiunto l'Iraq nell'ultima decade di novembre, fanno parte del 163 ° Expeditionary Fighter Squadron. L'unità è nota anche come "Blacksnakes".

Ma perché contro i terroristi dell’Isis è stato schierato un velivolo progettato negli anni ‘70?

Semplice. L’ A-10 è stato progettato con per sopravvivere e riversare un inferno di fuoco sul nemico.

Il Close Air Support

L’appoggio tattico è effettuato da velivoli con spiccate capacità di soppressione delle difese antiaeree nemiche ed in grado di affrontare forze avversarie terrestri in prossimità di quelle amiche. Tali missioni devono essere svolte necessariamente da velivoli robusti, agilissimi a bassa quota, in grado di riversare un enorme potenza di fuoco, incassare i colpi del nemico e ritornare alla base anche se pesantemente danneggiati. Compito svolto ancora oggi, fin dal primo volo avvenuto nel 1976, dall’A-10: una macchina mostruosa. Nelle previsioni, l’ F-35 avrebbe dovuto sostituirlo, dando al ‘Fairchild’ una meritata pensione. Quest’ultima, però, è stata prorogata fin dal 1990, quando le esigenze trasformarono l’ A-10 da prossimo alla pensione a protagonista.

La storia dei velivoli da appoggio ravvicinato, dovrebbe fare riflettere. Infatti, il ruolo di supporto tattico è quasi sempre stato svolto da velivoli ritenuti obsoleti, lenti e non al passo con i tempi. Basti pensare al Douglas A-1 Skyrider, velivolo entrato in servizio nel 1947 e ritirato nel 1968. Era lento ed obsoleto, ma molto robusto. Poteva incassare centinaia di colpi dalla fanteria nemica, poteva stazionare per ore sulla zona operativa e trasportava un arsenale impressionante grazie ai suoi quattordici piloni sub alari. Era il velivolo perfetto. Stessa storia per l’ A-10: più volte dichiarato finito, ma sempre richiamato in prima linea fino ad essere ritenuto dall’Usaf l’unico velivolo specifico per il Close Air Support.

Ma perché?

Intanto il contesto. Il ruolo di supporto alla fanteria è un compito specifico. Il caccia vola a pochi metri dal terreno, quindi è a tiro delle armi di piccolo e grosso calibro del nemico, così come anche della contraerea per non parlare, infine, dei missili Sam. Il velivolo deve essere in grado di continuare a ‘martellare’ il nemico eseguendo più passaggi, stazionando per un periodo ragionevole sulla zona operativa, proteggendo le proprie forze. Di solito, il velivolo di supporto tattico, agisce in situazioni molto critiche, con fanteria nemica predominante ed è il primo a fornire supporto e l’ultimo a lasciare l’area (proteggendo per esempio una squadra in fase di recupero). Essenziale, quindi, la blindatura del velivolo. Nel supporto aereo ravvicinato, dove il combattimento asimmetrico raggiunge le sue vette più alte, l’invisibilità (ai radar), l’essere stealth, il detenere l’avionica più sofisticata, non conta quasi nulla, considerando che si può ingannare un missile, ma non di certo i proiettili da 23 mm. E al di là della teoria, la storia insegna: gli Stati Uniti hanno sempre affidato il supporto aereo ravvicinato a velivoli obsoleti rispetto al periodo.

Il Demone

L’ A-10 è stato progettato con un unico scopo: sopravvivere. E’ pesantamente blindato, con piastre corazzate per proteggere le parti vitali del velivolo. Il pilota è protetto da un tettuccio a prova di proiettili ed è avvolto da una specie di “vasca” corazzata in titanio che pesa circa 600 kg. L’ A-10 è stato progettato per resistere ai cannoni da 23 mm e contro alcuni da 57 mm. Può volare con un’ala danneggiata e parzialmente distrutta, un solo motore, un solo timone, un solo alettone. Può volare con il sistema idraulico danneggiato, grazie a comandi meccanici di riserva. Le sue estremità alari incurvate verso il basso, incrementano la portanza alle basse velocità. Le ruote principali del carrello sporgono dalle gondole quando esso è retratto: un’ulteriore garanzia di sopravvivenza anche quando il carrello non può essere disteso.

Il "Warthog" è stato progettato attorno al cannone a sette canne rotanti GAU-8 Avenger, l’arma tattica aviotrasportata più potente del pianeta. E’ un cannone tipo gatling da 30 mm a due cadenze di tiro: 2100 o 4200 colpi al minuto e può essere portato alla massima cadenza di tiro in 0,55 secondi. Il serbatoio delle munizioni porta un massimo di 1350 colpi. E’ in grado di distruggere un carro armato a quasi 7 km di distanza.L’ A-10 è dotato di dieci piloni sub alari ed è uno degli aerei più pesantemente armati dell’Us Air Force. Può trasportare quasi 7 mila e 500 chili di armi. E’ propulso da due turbo ventole TF34 che gli consentono una velocità di 834 km/h ed un raggio d’azione di 460 km.Nonostante tutto, l'Air Force sta cercando di mandare in pensione la flotta per risparmiare denaro, ma dal Pentagono sanno che non esiste un velivolo che può sostituire completamente il “Warthog”.

Franco Iacch

(foto: U.S. DoD)