Le attuali zone di conflitto, caratterizzate da ambienti urbani e da campagne densamente abitate, hanno evidenziato la necessità, per i plotoni di fanteria leggera, i team recon e le sezioni delle forze speciali, di disporre di sistemi d’arma individuali con capacità d’impiego diversificate.
Urban sniping, tiro di campagna fino a 2.000 metri, impieghi antipersonale e antimateriale… le esigenze sono molteplici e complesse.
Sono attualmente in distribuzione ai reparti carabine multicalibro modulari (dal 6.5 Creedmoor al .50 BMG), facilmente trasportabili e manutenibili, silenziate e – ove possibile – dotate di sistemi di puntamento elettronico (talvolta anche assistiti da IA), con capacità di collegamento ai centri di comando e controllo (leggi articolo). Queste armi sono state impiegate ovunque gli eserciti sul campo ne abbiano potuto disporre, in particolare nella Striscia di Gaza da parte dell'IDF.
Le moderne tecnologie produttive, grazie al diffuso impiego di macchine utensili CNC*, permettono oggi di realizzare armi individuali e di squadra praticamente “su misura”, in base alle specifiche esigenze – non solo delle forze speciali – e in tempi estremamente rapidi, impensabili fino a pochi anni fa.
Parallelamente, si sono affermate ottiche e sistemi di puntamento sempre più sofisticati: precisi, ognitempo, dotati di sensori termici e calcolatori balistici integrati.
Ma, come insegna la storia dei conflitti, la sfida tra corazza e spada ha generato un paradosso tragico e insieme ironico: mentre cresce l’adozione di tecnologie digitali, elettroniche, laser ed elettro-ottiche, si moltiplicano i sensori in grado di rilevarle.
È oggi altamente sconsigliato, per esempio, utilizzare sul campo dispositivi elettronici come i comuni palmari balistici, tanto diffusi nei poligoni civili, pena il rischio di essere intercettati e colpiti da droni, artiglieria o da contromisure da parte di altri tiratori scelti. Per non parlare dei sistemi di rilevamento acustico.
In risposta a queste nuove variabili tattiche, si è in parte tornati a soluzioni analogiche: taccuino, matita e le vecchie note prese durante l’addestramento. Si torna a tarare manualmente l’arma, a stimare le distanze usando i reticoli MIL, a leggere il vento osservando tende, cartacce e foglie. In poche parole: bisogna saper sparare, sapere quando farlo e come farlo. E – ricordiamolo – non si tratta semplicemente di premere un grilletto.
Il video che proponiamo non ha la pretesa di insegnare nulla a nessuno, ma intende mostrare uno (non “lo”) stato dell’arte delle carabine multicalibro di precisione per il tiro Long Range (1.000 metri) ed Extreme Long Range (presto anche a 2.000 metri).
Il tiratore (che è lo scrivente) ha fatto del suo meglio, sapendo che ogni colpo sparato è un’occasione per imparare. E che, fortunatamente, c’è ancora molto da imparare.
Buona visione!
* Le macchine Computer Numerical Control sono strumenti di lavorazione meccanica controllati da computer che eseguono operazioni con estrema precisione, ripetibilità e velocità. Sono alla base della moderna produzione industriale, inclusa quella militare e armiera.