ANONYMOUS VS ISIS: sarete trattati come un virus e noi siamo la cura

09/02/15

Pubblicato, poche ore fa, il secondo video degli hacker di Anonymous in cui si annuncia un devastante e massiccio attacco contro “tutti i siti della galassia jihadista”.

“Cittadini del mondo, noi siamo Anonymous, l’Operation Isis continua. Prima di tutto dobbiamo chiarire un po’ di cose. Noi siamo: musulmani, cristiani, ebrei. Siamo hacker, cracker, hacktivisti, phishers, agenti, spie, o solo il tipo della porta accanto. Siamo studenti, amministratori, lavoratori, impiegati, disoccupati, ricchi poveri. Noi siamo giovani e vecchi, gay ed etero. Indossiamo vestiti fighi e stracci. Siamo di tutte le razze e veniamo da tutti i paesi, religioni, etnie. Ricordate, i terroristi che si fanno chiamare Stato Islamico non sono musulmani. Isis, Noi ti daremo la caccia. Noi attaccheremo i tuoi siti, ogni vostro account, ogni vostra email. D’ora in poi non ci sarà nessun posto sicuro per voi online. Sarete trattati come un virus e noi, noi siamo la cura. Noi possediamo Internet, noi siamo Anonymous. Noi non dimentichiamo, noi non perdoniamo. Noi siamo la Legione”.

La comunità mondiale degli hacker che si identifica sotto la sigla Anonymous il nove gennaio scorso, con un video tradotto in decine di lingue, ha annunciato al mondo la propria guerra al terrorismo dopo la Strage di Parigi.

Nel secondo video diramato poche ore fa, gli “Anon” hanno rivendicato la disattivazione di migliaia di account Twitter e svelato centinai di profili Facebook ritenuti vicini ai terroristi dell’Isis. Pubblicati anche sui canali ufficiali di Anonymous, almeno cinquanta indirizzi che a breve saranno attaccati da quelli che si stanno dimostrando essere come i migliori hacker del pianeta.

Gli attacchi informatici stanno avvenendo senza alcuna ostruzione da parte dei governi che, proprio in Anonymous, stanno trovando un prezioso alleato nella cyberguerra.“Vi rintracceremo. Vi troveremo e non ci fermeremo mai. Noi siamo Anonymous. Noi siamo la Legione, Noi non perdoniamo, Noi non dimentichiamo. Aspettateci”.

Franco Iacch