Anche i Cavalieri di Malta impegnati nel soccorso. Terzo settore e volontariato vanno rilanciati

(di Gianluca Celentano)
16/10/19

A presidiare la Stazione di Milano Cadorna incontro per primi due alpini in servizio per "Strade Sicure", a seguire la tensostruttura bianca dove troneggia su sfondo rosso la croce ad otto punte.

Volontariato, protezione civile, assistenza sanitaria, una missione o forse meglio definirla una vocazione verso il sociale; una realtà costituita da donne e uomini riconducibile al terzo settore presente ogni giorno con meticolosa organizzazione e con l’obiettivo di "aiutare chi soffre".

In piazzale Cadorna il 12 ottobre incontro l’Associazione Nazionale dei Cavalieri Italiani dell’Ordine di Malta ACISMOM, presente in quella data nelle principali piazze italiane. Una realtà con 900 anni di storia da cui, nel 1877, nasce il Corpo militare del SMOM e successivamente nel 1970, il Corpo italiano di soccorso CISOM.

Con il polso nella realtà odierna, i professionisti civili - molti dei quali medici e sanitari - risultano sempre motivati, operativi e preparati, svolgendo all’interno dell’Ordine di Malta, così come avviene in altre tipologie associative, la loro ammirevole mission.

L’origine nobiliare, ma non è una regola, e il concreto legame con le radici cristiane, rendono l’organizzazione dell’Ordine di Malta e le sue componenti, una sorta di élite nel quadro del volontariato sanitario ma anche in quello militare rappresentato dal più conosciuto “Corpomilitare dell'ACISMOM”. Se per i laici sono presenti tantissime associazioni (sempre incluse nel terzo settore), è anche vero, quando si parla di volontariato, ossia di "persone che gratuitamente mettono a disposizione il proprio tempo libero per il prossimo", che ogni confronto o rivalità non hanno motivo d’esistere. Semmai sono la sinergia e gli obiettivi comuni che devono prevalere.

La Lombardia con Milano in pole position

Al tal proposito dal 5 al 8 marzo 2020, proprio in una delle principali città europee, Milano, si terrà l’evento CIVIL WEEK; quattro giornate e cento eventi per far conoscere e sperimentare la cooperazione tra associazioni nazionali analizzando gli impegni verso la solidarietà e l’economia civile.

Sotto i riflettori sarà di scena a pieno titolo il volontariato in tutte le sue forme, ma anche la sentita esigenza di una sempre maggiore sensibilizzazione istituzionale verso il terzo settore. Difesa Online non mancherà.

Il Corpo Militare SMOM a Milano

In piazzale Cadorna mi viene incontro con un sorriso solare un’infermiera volontaria dell’ACISMOM per descrivermi l’allestimento del nuovo ambulatorio mobile allestito su un Mercedes Sprinter e per consegnarmi la cartella stampa. Poco dopo osservo un medico del CISOM con tuta arancione intento a far conoscere al pubblico di passaggio alcune manovre salvavita applicate su uno speciale manichino.

Dinnanzi alla Stazione Nord ha riscontrato un grande successo, magari da parte di chi era in attesa del treno, l’allestimento di una postazione per un rapido e non invasivo check-up per tenere sott’occhio i parametri fisiologici.

Mi intrattengo con il tenente colonnello Magnaghi presente con la componente militare. La realtà di ACISMOM sembra ben radicata nel tessuto cittadino in termini anche di convenzioni e accordi come mi aveva descritto il delegato di Milano Niccolò d’Aquino, Cavaliere di Onore e Devozione, e come mi sottolinea, vista l’importanza per un’associazione, anche l’ufficiale il quale prosegue elencandomi compiti e dislocazione dei militari Smom in Lombardia. Poco dopo sempre in tenuta scbt, con le tre stellette robbio che sormontano la corona turrita, si avvicina a noi il colonello Calati, ufficiale medico volontario e comandante del I reparto dello SMOM, con sede a Milano presso l’ospedale militare di Baggio.

Il corpo militare dell’Ordine di Malta nasce come ausiliario sanitario del Regio esercito, ma solo nel 1909 gli vengono concesse le stellette per merito (terremoto calabro siculo del 1908) diventando un vero corpo speciale ausiliario della forza armata. I compiti del Corpo militare sono di formazione sanitaria supplementare per i militari dell’esercito; tuttavia quando non ufficialmente “coinvolto” in missioni anche fuori area, il Corpo Militare, fornisce concorso sanitario ai Reparti o agli Enti della Forza Armata per l’assistenza medica alle attività.

I mezzi

Una caratteristica del corpo militare, che è parte integrante dell’esercito, è l’utilizzo delle targhe d’istituto dell’esercito italiano, E.I; tuttavia all’interno dell’associazione non militare, ACISMOM, diversi veicoli sono targati con le lettere SMOM in rosso, mentre il Gran Maestro dell’Ordine dovrebbe viaggiare su una lussuosa berlina blu riportante rigorosamente la targa del corpo diplomatico, CD.

È presumibile che la storica interazione con l’esercito non abbia obbligato il Corpo a fornirsi di un ampio parco mezzi speciali, ad eccezione dei più comuni e conosciuti Iveco VM90T e ambulanza, ACM90 o ACTL dislocati nelle caserme.

ACISMOM è strutturato su quattro reparti nazionali e presso il nosocomio militare di Milano è presente anche un posto medico avanzato PMA strutturato su un autocarro.

Le stesse patenti dei militari volontari dello Smom, per rispondere a qualche comprensibile curiosità, sono rilasciate dalla forza armata dopo il superamento degli esami svolti nelle stesse aule dell’esercito dopo il richiamo in servizio attivo dei volontari.

Fondamentale la riserva selezionata e il volontariato?

Dopo aver letto diversi articoli sul dramma della Sanità pubblica in alcune regioni ma anche del comprensibile impiego dei sanitari militari per sopperire alla mancanza di medici civili, sarebbe da domandarsi come si attesti il grado di salute della Sanità militare nelle FFAA, piuttosto che di qualche altro corpo tecnico. Un tema molto dibattuto dalla rappresentanza dei militari e che lascerebbe intuire come la riserva selezionata e il volontariato risultino una sorta di manna dal cielo per arginare eventuali carenze e senza incidere nei bilanci. Tuttavia alla mia specifica domanda sull’aumento della mole di lavoro per i servizi ausiliari svolti dai volontari di ACISMOM in concorso all’Esercito, i presenti mi hanno confermato che nella media d’impiego del Corpo ausiliario non ci sono significativi aumenti di richieste. Interessante, come mi sottolineano in questo contesto, sono le recenti quattro nuove importanti collaborazioni intese con il conosciuto sistema “beni per servizi”, sottoscritte con il 2° reggimento AVES di Lamezia Terme e con il comandante del 1° reggimento trasmissioni col. Michele Mastronardi.

Se le Forze armate europee e italiane dovranno interagire tra loro in un futuro contesto no borders non si può escludere che anche i servizi logistici, sanitari e formativi potranno essere inclusi in questo processo. Del resto osservando punti e note riportate da IGESAN, l'Ispettorato Generale della Sanità Militare, si evincono diversi riferimenti di sinergia con i nosocomi civili e verso le risorse offerte dalla riserva selezionata e ausiliarietà.

Datore di lavoro e volontariato

L’emergenza capita e non sempre si può prevedere” - Una premessa un po' inquietante ma realistica, che oggi i datori di lavoro non accettano sempre di buon grado, almeno quando tra i dipendenti ci sono dei volontari che devono seguire giornate di aggiornamento.

Nonostante le vigenti leggi siano chiare e tutelino il richiamo in servizio dei volontari, conservando loro il posto di lavoro, non sono da escludere ritorsioni al rientro in barba alle tutele previste. Questo è il pensiero comune dei volontari appartenenti a svariati settori, i quali troppo spesso si dichiarano "preoccupati".

Se le Prefetture in caso di calamità, hanno comunque la possibilità di precettare direttamente le aziende, ad esempio di trasporto pubblico, per il trasferimento dei migranti - è capitato a me di effettuare diversi viaggi - è anche vero che il problema è poco discusso anche se le eventuali proposte per non penalizzare la risorsa del volontariato sono già sul piatto. Tra queste la defiscalizzazione del volontario e incentivi alle imprese.

Auspichiamo che la CIVIL WEEK 2020 serva anche a dare un contributo in questa direzione.

Foto: Difesa Online / web