Aggiornamento per i lanciarazzi MLRS

(di Tiziano Ciocchetti)
07/07/21

L’M-26 è stato il primo razzo ad equipaggiare l’MLRS, schierato nel 1983 è un ordigno non guidato, con una gittata massima di 32 km e una testata contenente 644 submunizioni M-77. Una salva di 12 razzi sarebbe in grado di saturare un’area compresa tra i 120.000 e i 200.000 m². Lo sviluppo successivo è stato caratterizzato dai razzi con gittate maggiori M-26A1/A2, attraverso l’introduzione di un razzo motore più grande, con maggiore quantità di propellente (gittata massima di 45 km). La versione A1 è equipaggiata con le submunizioni M-85 dotate di una spoletta per l’autodistruzione, in modo così da ridurre il rischio di eventuali danni collaterali.

Gli sviluppi successivi hanno portato all’M-30, un razzo guidato al cui sviluppo hanno partecipato gli USA, la Francia, la Germania, il Regno Unito e l’Italia. Accreditato di una gittata massima di 60 km (la testata contiene 404 M-77) è dotato di un kit di guida comprendente un’antenna GPS e un’unità di misurazione inerziale integrati sul corpo razzo. I razzi M-30 sono stati utilizzati per la prima volta nel 2003 nel corso dell’invasione dell’Iraq.

Nel mese di maggio si è concluso l’iter relativo al vaglio parlamentare del programma di acquisizione armamenti d’interesse per l’Esercito concernente l’aggiornamento degli MLRS (il costo per l’intero aggiornamento dei semoventi è stimato in 418 milioni di euro). La Lockheed Martin sarà incaricata dell’approvvigionamento dei nuovi razzi guidati GMLRS-ER i quali dovrebbero entrare in produzione a partire dal prossimo anno.

Il nuovo razzo, a guida GPS, ha una gittata massima di 150 km e andrà ad implementare notevolmente le capacità dell’artiglieria italiana, la quale ormai da molti anni riceve poche attenzioni in termini di programmi di aggiornamento e acquisizione di nuove bocche da fuoco.

Foto: Esercito Italiano