Programma Future Vertical Lift: la sfida dell'SB-1 Defiant di Sikorsky e Boeing

(di Matteo Acciaccarelli)
29/06/18

L’SB-1 Defiant, sviluppato in team da Sikorsky e Boeing, avrà il difficile compito di provare a battere l’agguerrita concorrenza della V-280 Valor, prodotto da Bell, nel programma Future Vertical Lift (FVL) del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (DoD) per dotare l’Esercito, e non solo, di un nuovo elicottero multiruolo.

Il Pentagono ha richiesto un nuovo elicottero che possa sostituire nel tempo l’UH-60 Black Hawk, prodotto proprio da Sikorsky. La sfida è tra giganti dell’industria elicotteristica, specialmente la Bell e la Sikorsky, con quest’ultima coadiuvata da quella che è per numeri, e non solo, la principale azienda aerospaziale al mondo. Al riguardo, hanno risposto ad alcune domande Randy Rotte, direttore commerciale delle vendite internazionali per gli elicotteri da trasporto e del programma FVL di Boeing, e Rich Koucheravy, direttore dello sviluppo economico per il programma FVL di Sikorsky, che hanno voluto esprimere quanto sia importante questa sinergia tra due aziende che “insieme portano un’esperienza combinata di 50 anni nello sviluppo tecnologico degli elicotteri medi d’assalto e d’attacco. Grazie ai record comprovati, le prestazioni, l’esperienza e l’innovazione, il nostro team offre capacità e impegno senza precedenti per soddisfare le richieste del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti”.

Una partnership importantissima che si baserà sulle tecnologie presenti sia nell’elicottero sperimentale X2 che nell’S-97 Raider della Sikorsky.

Il design rigido delle eliche coassiali contro-rotanti rappresenta un passo in avanti nella tecnologia che supererà gli elicotteri convenzionali”. Scelta che, però, non porterà solamente un passo avanti nella tecnologia, perché “permetterà, anche, di raggiungere la velocità e il raggio d’azione desiderato senza compromettere la manovrabilità e la capacità di sopravvivenza dell’elicottero”, hanno continuato i due dirigenti. Questi aspetti, negli anni, dovrebbero portare un importante risparmio economico per il cliente finale. D’altra parte le richieste del DoD sono molto stringenti, anche perché i compiti del prossimo elicottero multiruolo statunitense saranno numerosi e gli impegni differenti. Sia da Boeing sia da Sikorsky sono sicuri che “la strada fin qui seguita, per sviluppare e produrre il nuovo velivolo, è incoraggiante e siamo fiduciosi che rivoluzionerà le operazioni militari. Tutte queste tecnologie – hanno proseguito i due – permetteranno al Defiant di operare ad alte velocità migliorando, al tempo stesso, le capacità operative, di manovrabilità, di agilità, di sopravvivenza e di letalità nelle zone di operazione”.

Le principali innovazioni saranno il controllo digitale del motore, il controllo attivo delle vibrazioni, un propulsore di spinta integrato, un rotore con capacità di sollevamento elevate, il design del mozzo a bassa resistenza aerodinamica e, infine, il sistema di controllo Fly-by-wire. Proprio questo, infatti, sarà il passo avanti nell’industria elicotteristica, perché, come dichiarato da Rotte e da Koucheravy: “Il sistema di controllo Fly-by-wire è, anche, un requisito di base sia per la guida automatica dell’elicottero sia per la guida da remoto dello stesso. La possibilità di fornire questa capacità aumenterà, enormemente, la flessibilità per l’utente in futuro”. Ciò che manca ancora, a differenza del V-280 Valor, è il primo volo e una data precisa ancora non esiste, ma presumibilmente sarà effettuato verso la fine del 2018 dopo che “avremo completato con successo i test d’integrazione, i test a terra, il DNE (Do Not Exceed limits) e il test sul banco di prova del sistema di propulsione a terra (PSTB, Propulsion System Test Bed)”, hanno confermato i due intervistati. Il tutto al fine di renderlo produttivo e dimostando che l’SB-1 Defiant risponde appieno ai requisiti del DoD. Una cosa è certa, per Boeing e per Sikorsky il Defiant modificherà l’idea di elicottero stesso.

La speranza per Boeing e per Sikorsky è quella di vincere la gara contro la Bell, ma anche quella di costruire un elicottero che segni un’epoca, bissando quanto fatto da Boeing con il CH-47 Chinook. Anche questo, in un futuro ancora lontano, andrà sostituito e la Boeing, sempre per bocca di Randy Rotte, ha tutte le intenzioni di lavorare con il DoD per creare un nuovo elicottero da trasporto pesante.

Lo Chinook è l’elicottero da trasporto pesante tecnologicamente più avanzato e collaudato in servizio e continuerà a svolgere un ruolo di primo piano nelle operazioni militari, in tutto il mondo”, ha detto Rotte, che ha continuato affermando che “Boeing sta lavorando per creare una nuova generazione di Chinook destinata all’Esercito degli Stati Uniti, come parte del programma Block II. Al termine dell’aggiornamento i 'nuovi' Chinook avranno nuove pale del rotore (ACRB, Advanced Chinook Rotor Blades) e alcuni migliorie al sistema di alimentazione, alla trasmissione e alla fusoliera, il tutto per aumentare il carico utile e le capacità di volare a quote e a temperature più elevate”. Mentre il programma Block II, in produzione nello stabilimento di Philadelphia, si avvicina al primo volo previsto per l’anno prossimo, l’azienda di Seattle sta esaminando quanto emerso negli ultimi aggiornamenti in modo tale da “preparare un aggiornamento che superi il Block II, in modo tale da poter rispondere alle mutate richieste dei nostri clienti e ai mutamenti tecnologici in atto”, ha sottolineato Rotte. Con questi aggiornamenti “sarà possibile portare il programma CH-47 e la piattaforma stessa a volare anche oltre il 2060”. Un volo che durerà circa cent’anni, per il simbolo degli elicotteri da trasporto pesanti, e non solo, presenti nei cieli di quasi tutto il mondo.

L’altro elicottero di punta di casa Boeing, dopo l’acquisizione di McDonnell Douglas (che aveva acquistato precedentemente la Hughes Helicopter) nel 1997, è l’AH-64 Apache, ovvero uno dei migliori elicotteri da attacco al mondo. L’Apache rimarrà in dotazione all’Esercito fino al 2048/2060, anche se Rotte non esclude che possa rimanere in servizio anche dopo questo lasso di tempo.

Come le versioni precedenti dell’Apache (AH-64A e AH-64D), l’AH-64E di oggi soddisfa in modo efficace tutte le richieste dei soldati e dei comandanti, grazie e attraverso un percorso tecnologico ben pianifico e coordinato. La modernizzazione continua fa sì che l’Apache sia allineato a tutte le richieste e alle esigenze dell’Esercito, facendo da ponte con la variante da attacco degli elicotteri del programma Future Vertical Lift”.

Per Boeing il programma FVL è a tutti gli effetti l’obiettivo principale aziendale, gli ingegneri e i responsabili dei programmi “continuano a sviluppare tecnologie per aggiornare l’Apache, per poterne migliorare la situation awareness (grazie ai sensori), le prestazioni (come autonomia, velocità e carico utile), la letalità (con armi sempre nuove) e la sostenibilità (per quanto riguardo l’aspetto economico, i materiali usati e il monitoraggio della salute dei soldati)”. Ovviamente, il tutto è finalizzato allo studio e allo sviluppo dei nuovi elicotteri del programma FVL, non appena il DoD comunicherà i requisiti di base per le altre configurazioni previste dal programma di ammodernamento e di innovazione tecnologica della flotta di elicotteri delle Forze Armate statunitensi, e non solo.

Il prossimo appuntamento in calendario è la gara per sostituire l’UH-1N, nella quale Boeing partecipa con l’AW-139 (del quale abbiamo parlato con il presidente di Boeing Italia Antonio De Palmas, v.intervista) contro l’UH-60 Black Hawk della Sikorsky e l’UH-1Y Venom della Bell, poi sarà il turno del primo vero elicottero che rientra nel programma FVL, ovvero quello multiruolo medio. Per gli altri programmi ci sarà da attendere ancora molti anni, nei quali l’Apache e il Chinook continueranno a solcare i cieli di quasi tutto il mondo.

(immagini: Boeing)