Il Regno Unito abbatte uno sciame di droni con un’arma a onde radio: ogni colpo costa solo 12 centesimi

(di redazione)
25/04/25

Durante un’esercitazione condotta nel Galles occidentale, l’esercito britannico ha abbattuto con successo uno sciame di droni utilizzando un’arma sperimentale a onde radio chiamata Radio Frequency Directed Energy Weapon (RFDEW), segnando un traguardo tecnologico nella difesa anti-drone.

Il sistema, sviluppato nell’ambito del programma “Team Hersa” con un investimento superiore ai 40 milioni di sterline e la collaborazione di aziende come Thales UK, QinetiQ e Teledyne e2v, ha dimostrato la capacità di neutralizzare oltre 100 UAV in un singolo test.

Montato su un veicolo e gestibile da un solo operatore, il RFDEW colpisce i bersagli emettendo impulsi a radiofrequenza che danneggiano i componenti elettronici dei droni, rendendoli inoffensivi.

Il costo di ciascun “colpo” è irrisorio, stimato attorno ai 10 pence (0.12€), offrendo un’alternativa a bassissimo costo rispetto ai missili convenzionali.

Il successo dell’esercitazione sottolinea la crescente rilevanza delle armi a energia diretta nel contesto della guerra moderna, specialmente in risposta all’intensificarsi dell’uso di droni in conflitti come quello in Ucraina.

Il governo britannico considera questa tecnologia un elemento chiave per il futuro della difesa e intende accelerarne lo sviluppo, in linea con l’aumento pianificato della spesa militare al 2,5% del PIL entro il 2027.

Per chi si chiede se i droni russi filoguidati possano essere immuni a questo tipo di sistema, la risposta è negativa: anche i droni collegati via cavo o fibra possono essere vulnerabili a interferenze o sovraccarichi elettromagnetici, seppur in misura minore rispetto a quelli radiocomandati, rendendo comunque il RFDEW una minaccia concreta anche per dispositivi avanzati.

Foto: UK MoD