Gelo fra Parigi e Mosca mentre in Siria si alzano i toni: “Ogni aereo USA che colpirà i siriani sarà abbattuto”

(di Giampiero Venturi)
10/10/16

La tensione che si avverte sui tavoli della diplomazia in questi giorni ha un nesso evidente con quanto succede sul campo di battaglia. Le Forze Armate siriane, guidate dalla 102a Brigata della Guardia repubblicana (in realtà un reggimento di fanteria considerato di altissima affidabilità e capacità operativa) sono avanzate ancora nei distretti orientali di Aleppo controllati dalle milizia jihadiste. Le alture strategiche di Tal Sifan sarebbero ora in pieno controllo delle forze di Damasco, dopo il ritiro delle bande islamiste. La pressione continuerebbe intorno allo snodo di Janodoul e nell’area più a sud di Bustan al Basha.

L’avanzata rapida messa in atto da fine settembre segue l’incremento dei raid aerei russi e siriani in tutta l’area di Aleppo. Il martellamento dei jet di Mosca sarebbe continuo, mettendo in evidente difficoltà le linee di comunicazione dei ribelli asserragliati ad Aleppo est.

I raid aerei sono alla base della rottura tra USA e Russia al tavolo dei negoziati e dell’inasprimento dei toni diplomatici che dal teatro siriano finiscono per avere ripercussioni anche su scala globale.

Alla decisione USA di sospendere ogni collaborazione con Mosca era seguita la minaccia di intervenire militarmente con forze aeree e missilistiche per arginare l’offensiva delle truppe lealiste. Il responsabile dei servizi media della Difesa russo, generale Konashenkov, ha risposto dichiarando target legittimo ogni aereo che abbia come obiettivo forze di terra siriane.

Le parole del generale, riportate venerdì, fanno riferimento al bombardamento (dichiarato come errore) a Deir-Ezzor di forze siriane compiuto da aerei della coalizione anti ISIS. L’attacco avvenuto il 18 settembre, causò un centinaio di morti tra i soldati di Damasco.

L’escalation diplomatica è continuata al Consiglio di Sicurezza dove Mosca ha posto il veto al testo francese presentato per il raggiungimento di un nuovo “cessate il fuoco” (l’Italia si è espressa favorevolmente). Un’ulteriore conseguenza sarebbe in queste ore il freddo diplomatico calato fra Francia e Russia, in previsione della visita di Putin a Parigi il prossimo 19 ottobre.

Hollande ha affermato che “i bombardamenti aerei su Aleppo sono dei veri e propri crimini di guerra” e che i responsabili dovranno risponderne davanti alla Corte dell’Aia.

Per ora si affilano le armi e si rilanciano i toni minacciosi: mentre la Clinton sostiene che Mosca vuole distruggere Aleppo per  eliminare l’opposizione ad Assad, il dispiegamento in Siria di batterie S-300 e 400 da parte delle forze russe continua.

(foto: SAA)