Trump sulla via della revoca a Chevron in Venezuela

(di Maria Grazia Labellarte)
01/03/25

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato, la scorsa settimana, di voler revocare la licenza, accusando il presidente Nicolas Maduro di non fare progressi sulle riforme elettorali e sui rimpatri dei migranti.

Nel contempo, questa autorizzazione è diventata "tool" di circa un quarto della produzione petrolifera del Venezuela. La cancellazione della licenza di Chevron per operare in Venezuela potrebbe portare alla negoziazione di un nuovo accordo tra il produttore statunitense e la società statale PDVSA e dunque nuove vie all' esportazione di greggio verso destinazioni diverse dagli Stati Uniti.

"Siamo a conoscenza dell'annuncio di oggi e ne stiamo valutando le implicazioni", ha dichiarato in una nota il portavoce di Chevron, Bill Turenne. "Chevron opera in Venezuela in conformità con tutte le leggi e i regolamenti, incluso il quadro sanzionatorio fornito dal governo statunitense".

Il Venezuela possiede le più grandi riserve petrolifere accertate al mondo e un tempo alimentava l'economia più forte dell'America Latina. Tuttavia, corruzione, cattiva gestione e le successive sanzioni economiche statunitensi hanno fatto calare costantemente la produzione di petrolio.

Oltre 7,7 milioni di venezuelani hanno lasciato il loro paese dal 2013, quando l'economia dipendente dal petrolio è collassata e Maduro è diventato presidente. La maggior parte si è stabilita in America Latina e nei Caraibi, ma dopo la pandemia hanno sempre più puntato agli Stati Uniti.

L'annuncio di mercoledì, definito dalla vicepresidente venezuelana Delcy Rodríguez "dannoso e inspiegabile", ha posto fine rapidamente alle speranze del governo Maduro di migliorare i rapporti con la Casa Bianca dopo la visita del 1° febbraio di un inviato di Trump a Caracas, la capitale. Poco dopo quella visita, il governo venezuelano ha iniziato a riaccogliere i migranti deportati dagli Stati Uniti.

Rodríguez, in una dichiarazione, ha avvertito che decisioni simili all' ultima "hanno causato la migrazione dal 2017 al 2021, con le conseguenze ben note".

Chevron, che ha investito in Venezuela negli anni '20 del Novecento, opera nel paese attraverso joint venture con la società statale Petróleos de Venezuela S.A. (PDVSA). Nel 2019, queste joint venture producevano circa 200.000 barili di petrolio al giorno, ma l'anno seguente le sanzioni statunitensi imposte durante il primo mandato di Trump per rovesciare Maduro costrinsero Chevron a ridurre la produzione. Quando nel novembre 2022 l'azienda ottenne l'autorizzazione a esportare petrolio negli Stati Uniti, le joint venture raggiunsero rapidamente 80.000 barili al giorno, superando nel 2024 i livelli del 2019.

I termini dell'autorizzazione vietano a Chevron di pagare direttamente tasse o royalty al governo venezuelano. Tuttavia, l'azienda invia fondi alle joint venture, controllate per la maggioranza da PDVSA.

Non è chiaro come il governo Maduro abbia utilizzato tali fondi, poiché ha smesso di pubblicare dati finanziari quasi del tutto da anni. Mercoledì, la leader dell'opposizione María Corina Machado, in un'intervista podcast con il figlio di Trump, Donald Trump Jr., ha accusato Maduro di usarli "per la repressione, la persecuzione e la corruzione".

"Questo è un passo enorme e invia un messaggio chiaro, deciso: Maduro è in grossi guai", ha affermato.

Foto: The White House