Tra i lanci di missili la Russia acquista armi dalla Corea del Nord?

(di Antonino Lombardi)
09/10/22

Ieri la Corea del Nord ha lanciato altri due missili balistici a corto raggio. È il settimo e ottavo lancio dalla Corea del Nord in due settimane.

La portaerei a propulsione nucleare della marina statunitense Ronald Reagan, che aveva avvicinato le coste sudcoreane il 23 settembre, ha iniziato, venerdì scorso, un nuovo ciclo di esercitazioni navali in risposta all'ultimo lancio di missili balistici della Corea del Nord e al volo di aerei da guerra vicino al confine sudcoreano.

La Difesa giapponese ha comunicato che i due missili hanno raggiunto un'altitudine di 100 km e ha raggiunto una distanza di 350 km. I due missili sono stati sparati dalla città di Munchon poco prima delle due ed il secondo subito dopo ed entrambi sono caduti fuori dalla zona economica esclusiva del Giappone.

Quest’anno la Corea del Nord ha lanciato, nonostante una breve tregua estiva, 43 missili fino al 6 ottobre, tra cui due missili da crociera non specificati e 41 missili balistici a corto raggio fino alla portata intercontinentale. Il 25 marzo, ricordiamo, che era stato sparato il più grande missile balistico intercontinentale (ICBM) di sempre al fine di rafforzare le sue difese e prepararsi per un lungo confronto con gli Stati Uniti”. Quel missile fu lanciato dall'aeroporto di Pyongyang, ha volato per circa 1100 km raggiungendo un altezza massima di 6.248 km.

Il 4 ottobre è stato lanciato il primo missile nordcoreano che ha sorvolato e superato il Giappone dal 2017 raggiungendo una distanza di circa 4500 chilometri ed un’altezza di 620 miglia finendo la sua corsa nell’Oceano Pacifico non troppo lontano dall’isola di Guam (territorio del Pacifico degli Stati Uniti).

Il presidente Kim ha detto che questi test sono una “giusta reazione” e la Korea Central News Agency ha riportato che “si tratta di una normale misura di autodifesa pianificata per proteggere la sicurezza del nostro paese e la pace regionale dalle minacce militari dirette degli Stati Uniti".

L’esponente del governo giapponese,Hirokazu Matsuno, ha dichiarato che "la serie di azioni della Corea del Nord, compresi i suoi ripetuti lanci di missili balistici, minaccia la pace e la sicurezza del Giappone, della regione e della comunità internazionale e rappresenta una seria sfida per l'intera comunità internazionale, incluso il Giappone".

La presenza nei mari circostanti la penisola coreana (Mar Giallo, Mar del Giappone e Mar cinese Orientale) di mezzi aeronavali americani e sudcoreani permettono alla Corea del Nord di sostenere la tesi dell’invasione e della conseguente necessità di testare armi nucleari per difendersi.

Sempre l’agenzia di stampa KCNA ha affermato che i lanci di missili non hanno danneggiato la sicurezza dell'aviazione civile o rappresentato una minaccia per i paesi vicini.

L’ex funzionario americano Vann H. Van Diepen ha scritto che questa continua attività nordcoreana “ha delle implicazioni per la sicurezza degli Stati Uniti, della Corea del Sud e del Giappone” tra cui “un'ulteriore prova che i nuovi missili a corto raggio a propellente solido della Corea del Nord hanno il potenziale per migliorare sostanzialmente le capacità di combattimento convenzionale di Pyongyang se schierati in numero sufficiente. Mantenere questa deterrenza, tuttavia, richiederà continui sforzi per sostenere la credibilità militare e politica degli Stati Uniti, la solidarietà dell'alleanza e la capacità militare convenzionale sudcoreana e giapponese".

Il presidente Joe Biden ha ribadito l’impegno degli Stati Uniti a difesa del Giappone durante un colloquio con il presidente giapponese Fumio Kishida che ha definito il lancio un “comportamento violento". Il ministro della Difesa, Yasukazu Hamada, ha detto che il Giappone non esclude nessuna opzione, compreso il contrattacco, mentre cerca di rafforzare le proprie difese di fronte ai ripetuti lanci missilistici della Corea del Nord. Anche la Corea del Sud ha annunciato che potenzierà le proprie forze armate e aumenterà la cooperazione con gli alleati.

Pyongyang ha sfruttato la guerra in Ucraina per stringere legami più stretti con Mosca e le tensioni tra USA e Cina nello stretto di Taiwan per avvicinarsi a Pechino. La Russia, dal canto suo, starebbe1 acquistando razzi e proiettili di artiglieria dalla Corea del Nord per sostenere la sua guerra in Ucraina, rafforzando il sospetto che l'esercito russo continua a soffrire gravi carenze di approvvigionamento in Ucraina, in parte a causa delle sanzioni. Mosca ha approfondito i legami con paesi come la Corea del Nord e l'Iran da quando la sua invasione dell'Ucraina ha attirato condanne internazionali e sanzioni che hanno reso più difficile mantenere il suo esercito rifornito di armi e attrezzature. Il Cremlino ha anche appoggiato Pyongyang condannando la ripresa, il mese scorso, di esercitazioni militari congiunte su larga scala di Stati Uniti e Corea del Sud. Nella sessione del 5 ottobre del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, Russia e Cina hanno sostenuto che i test missilistici della Corea del Nord sono stati una reazione alle esercitazioni militari guidate dagli Stati Uniti nella regione.

All’inizio di settembre il leader della Corea del Nord Kim Jong Un ha detto, all'Assemblea Suprema del Popolo, che lo status nucleare del paese è "irreversibile". ed ha approvato una legge che le consente di effettuare un attacco nucleare preventivo.

La nuova legge consentirà alla Corea del Nord di effettuare un attacco nucleare preventivo "automaticamente" e "immediatamente per distruggere le forze ostili", quando un altro paese rappresenta una minaccia imminente per Pyongyang2. La normativa vieta, inoltre, qualsiasi condivisione di armi o tecnologie nucleari con altri paesi.

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1 fonte della notizia The Guardian

2 KCNA

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