Russia, Shoigu: “Il ministro della difesa tedesco vuole parlare con noi da una posizione di forza?”

(di Franz Ferro)
03/12/20

Non si è fatta attendere molto la risposta per le rime del ministro della difesa russo Shoigu, alla controparte tedesca (Kramp-Karrenbauer) che, mercoledì 25 novembre1, aveva dichiarato:

“Dovremmo negoziare con la Russia da una posizione di forza. È un fatto che i russi abbiano investito molto nella modernizzazione delle proprie forze armate, nell’acquisizione di nuove tecnologie, e la minaccia è diventata evidente”​2.

“Il ministro della difesa tedesco vuole parlare con noi da una posizione di forza. Si informi dai nonni: che effetto fa parlare con noi da una posizione di forza?”, ha replicato Shoigu.

Nel frattempo, la Russia ha votato contro il bilancio dell'OPCW3 (Organisation for the Prohibition of Chemical Weapons). Nella giornata di lunedì, infatti, molti partecipanti hanno pubblicamente accusato la Russia di aver usato armi chimiche contro il “leader dell'opposizione Alexei Navalny”4 - un'affermazione che Mosca ha respinto. E martedì è stato approvato il budget dell'organizzazione, a cui si è opposta compatta tutta la delegazione russa. Commentando i risultati, il rappresentante permanente della Federazione Russa presso l'OPCW, Alexander Shulgin, ha notato la crisi sistemica della struttura che unisce 193 stati. In particolare, la sua crescente politicizzazione "per soddisfare le ambizioni dei singoli paesi".

Nei fatti, Mosca contesta che l'organizzazione, il cui statuto è stato riformato nel 2018 conferendo il potere di "attribuire" la responsabilità di un attacco chimico, violi i suoi stessi trattati istitutivi.

La rappresentante britannica alla conferenza, baronessa Annabelle Goldie, si è espressa in modo ancora più deciso: "La Gran Bretagna ritiene che non ci sia spiegazione plausibile per l'avvelenamento di Navalny, se non il coinvolgimento e la responsabilità della Russia per questo terribile attacco".

Mosca ha da sempre respinto categoricamente tutte le accuse di coinvolgimento nell'incidente, avendo più volte chiesto alla Germania (dove Alexei Navalny è stato portato urgentemente il 22 agosto per cure) di fornire ulteriori informazioni sul caso e su aspetti specifici del componente chimico imputato.

“Ci viene risposto: noi sappiamo, ma non diremo a nessuno quale tipologia di Novichok abbiamo trovato” – ha affermato un rappresentante della delegazione russa – “Se non hanno niente da mostrare, allora tutto questo clamore è un'aperta provocazione nelle peggiori tradizioni di "guerra ibrida".

Secondo Alexander Shulgin, questa è una "campagna sfrenata per il cosiddetto avvelenamento di un blogger russo", così come il desiderio della "Germania e dei suoi alleati euro-atlantici" di utilizzare l'OPCW "al fine di esercitare pressioni politiche e sanzionatorie sulla Russia".

Rimanendo in ambito OPCW, ricordiamo che la Russia avrebbe dovuto completare il lavoro sulla distruzione delle armi chimiche entro il 2020, ma lo ha completato prima del previsto (2017). L'unico membro dell'OPCW che non ha ancora distrutto le sue riserve sono gli Stati Uniti, ma secondo il piano Washington dovrà ultimare il completamento dei lavori entro il 2023.

1https://www.msn.com/de-de/nachrichten/politik/kramp-karrenbauer-moskau-w...

2https://www.zeit.de/politik/ausland/2020-11/russland-annegret-kramp-karr...

3https://www.kommersant.ru/doc/4594681?tg

4 “Leader dell’opposizione”: come tale viene definito dalla narrativa occidentale, seppur, di fatto, non sia tale. Navalny, infatti, non è un politico ne tantomeno il “principale” oppositore del presidente Putin. Il partito politico spalleggiato dal blogger (Navalny) non ha superato di molto il 2% alle ultime elezioni politiche in Russia.

Foto: Министерство обороны Российской Федерации